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Firenze Capitale: i palazzi dei dipartimenti ministeriali
Con il trasferimento della Capitale d'Italia a Firenze (1865-1871) si rese necessario un radicale ripensamento della sua forma urbana. Il progetto di ampliamento della città, affidato all'architetto Giuseppe Poggi, ridisegnò così Firenze, avendo tra i suoi obiettivi quelli di creare una cerchia di viali in corrispondenza delle antiche mura abbattute, di ridefinire la cinta daziaria, di difendere dalle inondazioni la città vecchia e i nuovi quartieri (anche attraverso la sistemazione del bacino idrologico dell'Arno e dei suoi affluenti), di risistemare fogne ed acquedotti, di riprogettare il tracciato delle strade ferrate e la localizzazione delle relative stazioni, di costruire un nuovo macello e il gasometro, di pensare alla posizione di nuove caserme e di un Campo di Marte e, ovviamente, di predisporre le aree dove avrebbero dovuto sorgere i nuovi quartieri per rispondere a una domanda che inizialmente fu stimata intorno ai 50.000 nuovi abitanti. Si tenga presente che tale cifra, almeno nell'immediato, non faceva che registrare un aumento della popolazione reale e assolutamente consistente: Firenze, che nel 1861 contava 114.568 abitanti, nel 1865 era già giunta ad avere una popolazione di 146.441 persone che, nel 1870, avrebbe toccato il tetto massimo di 194.001 unità. Parallelamente (e indipendentemente dagli impegni precedenti direttamente assunti dal Municipio di Firenze) il Governo si dovette incaricare di individuare, tenendo presente la disponibilità di palazzi storici e di molti conventi e monasteri soppressi, i luoghi da destinarsi a sedi governative e, tra queste, ai dipartimenti ministeriali, con importanti lavori di ristrutturazione (diretti in quanto opere pubbliche dal relativo ministero tramite il Genio civile e il Genio militare) che in vari casi portarono allo stravolgimento di fabbriche antiche e alla distruzione di rilevanti testimonianze storiche e artistiche. L'itinerario individua quelle che furono le principali di queste sedi, ancora oggi, nella maggior parte, di pertinenza del demanio dello Stato. Più in particolare, a meglio individuare i luoghi nell'ambito delle schede proposte (che ovviamente appaiono sotto il nome dell'edificio e non del ministero per la logica che sottintende questo Repertorio delle architetture) l'itinerario propone i riferimenti per i seguenti uffici: ministero della Casa Reale (in palazzo Pitti), ministero degli Esteri (in Palazzo Vecchio), dell'Interno (in palazzo Medici Riccardi), delle Finanze (nel casino Mediceo di San Marco in via Cavour), della Guerra (nell'attuale palazzo del Comando Militare sempre di via Cavour), della Marina (nel palazzo della Missione di piazza Frescobaldi), di Grazia, Giustizia e Culti (nel palazzo Portinari Salviati di via del Corso), di Pubblica Istruzione (nel complesso di San Firenze nell'omonima piazza), dei Lavori Pubblici (nell'attuale edificio della Scuola Allievi Marescialli carabinieri di via della Scala), d'Agricoltura e Commercio (nel palazzo Galli Tassi di via Pandolfini). Conclude l'itinerario il palazzo Nonfinito di via del Proconsolo, sede del Consiglio di Stato. Per ulteriori notizie sui lavori di adeguamento effettuati in quegli anni ai vari palazzi si rimanda al ricco materiale presente nel volume di Piero Roselli, Osanna Fantozzi Micali, Brunella Ragoni e Elisa Spilotros, Nascita di una Capitale. Firenze, settembre 1864 / giugno 1865, Firenze, Alinea editrice, 1985 (citato nelle schede di questo Repertorio nella forma contratta Roselli 1985). ...chiudi approfondimento
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