Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Guelfa 3- 5 |
Denominazione |
Palazzina Poggi |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Luzzati, Poggi. |
Architetti - Ingegneri |
Poggi Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Gatti Annibale. |
Uomini illustri |
Poggi Giuseppe. |
Note storiche |
Si tratta di un edificio con il prospetto articolato su quattro piani per cinque assi ben distanziati, con un disegno che guarda alla tradizione architettonica cinque seicentesca: pur essendo privo di elementi distintivi bene si inserisce nel novero delle palazzine costruite negli anni di Firenze Capitale o nei decenni immediatamente successivi (ma in questo caso lo dobbiamo considerare frutto di un intervento di riconfigurazione di più antiche case). In altri termini bene si accorda con la memoria sotto forma di lapide lapide, posta dal Comune nel 1911 "adempiendo un voto popolare", che ci ricorda come qui morisse nel 1901 l'architetto e ingegnere Giuseppe Poggi, "esempio memorabile d'artista e di cittadino" e protagonista indiscusso del rinnovamento urbanistico di quel periodo. Come ha recentemente documentato Giuseppe Mureddu (2015) l'edificio era stato in effetti acquistato dall'architetto nel 1865, per farne la propria abitazione e collocarvi quello studio nel quale definire i molti lavori legati all'ingrandimento della città negli anni di Firenze Capitale. Entro il 1865 lo stesso operò varie migliorie all'edificio, che comunque - visto il tempo sufficientemente breve del cantiere - già doveva avere avuto una importante ristrutturazione nei decenni precedenti quando, probabilmente, era di proprietà di un certo Carlo Luzzati (Pucci). In particolare si ampliò l'androne, si rifecero le scale, si ristrutturò il piano terra e si ridisegnò il piccolo giardino, per il quale si rimanda alle ampie note di Angiolo Pucci. Contemporaneamente Annibale Gatti decorò alcuni ambienti, tra i quali la sala da pranzo dove ancora è un affresco con l'Allegoria dell'Italia che spezza le catene, celebrativo dell'unità d'Italia e datato 1866. |
Bibliografia
dettaglio |
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 86; Cesati 2005, I, p. 308; Invernizi 2007, I, p. 229, n. 203. |
Approfondimenti |
Giuseppe Mureddu, Allegoria dell'Italia che spezza le catene, in Firenze Capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del Re, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Pitti, 19 novembre 2015-3 aprile 2016) a cura di Simonella Condemi, Livorno, Sillabe, 2015, pp. 152-159; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 246-248. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via Guelfa su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
19/02/2009 |
Data ultima modifica |
04/06/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide. |
Localizzazione |
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