Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Guelfa 63- 65 |
Denominazione |
Casa dei Della Robbia |
Altre denominazioni |
Casa del Capitolo Fiorentino, casa Fancelli |
Affacci |
. |
Proprietà |
Capitolo Fiorentino, compagnia di San Rocco (?), Fancelli. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Della Robbia Luca, Della Robbia Andrea. |
Note storiche |
Il prospetto della casa, recentemente restaurato e ritinteggiato e segnato da un piccolo tabernacolo da lungo tempo vuoto, è articolato su quattro piani per quattro assi: il diverso allineamento delle bucature e l'interasse diseguale documentano tuttavia dell'originaria esistenza di due differenti case a schiera di cui almeno una, come molte lungo questo tratto della strada, era un tempo di pertinenza del Capitolo Fiorentino. Già unificata ai tempi di Federico Fantozzi, la casa (più in particolare la porzione individuata dal numero civico 65) fu individuata dallo stesso come ultima residenza di Luca della Robbia, che qui sarebbe venuto ad abitare, lasciando la precedente dimora di via Sant'Egidio (si veda all'attuale numero civico 16), tra il 1446 e il 1447, in unione di suo fratello Marco e di suo nipote Andrea. Sempre in questa casa Luca della Robbia sarebbe morto. Restaurato negli anni successivi all'alluvione del 4 novembre 1966, l'edificio recava il contrassegno distintivo delle possessioni del Capitolo Fiorentino, rappresentato da un cherubino segnato dal numero romano 47, così come ancora rilevato dallo stesso Fantozzi. Nel 1968, a seguito delle ricerche promosse da un cittadino circa la sparizione della Madonna con il Bambino che fino al 1966 adornava il tabernacolo e della parallela rimozione di tre statuette collocate nel cortile interno (tutte opere che risultarono essere state rimosse e conservate dall'Ufficio Belle Arti del Comune), la stampa tornò a scoprire la casa come residenza dei Della Robbia, per tornare poi ben presto a dimenticarla assieme alle sue sculture scomparse. In corrispondenza del numero civico 63 si segnala invece un pietrino ancora esistente, per quanto oltremodo eroso, del quale si legge una croce pomettata: la totale perdita delle lettere che un tempo erano nei cantoni rendono dubbia l'identificazione che avrebbe forse potuto ricondurre il contrassegno (pensando alle istituzioni che avevano sede in quest'area) alla compagnia di San Rocco con sede in via San Gallo. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, pp. 79-81, n. 164; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 87. |
Approfondimenti |
Forse ritrovata in via Guelfa la casa dei Della Robbia, in "La Nazione", 30 novembre 1968; Giancarlo Gentilini, I Della Robbia. La scultura invetriata nel Rinascimento, Firenze, Cantini, 1992, II, pp. 129-130 (La bottega di via Guelfa). |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 43201, 43202, 43203 (riproduzioni di precedenti fotografie a documentare il prospetto della casa, 1968). |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
FI0267 |
ID univoco regionale |
90480170334 |
Data creazione |
19/02/2009 |
Data ultima modifica |
06/05/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
casa di artista, tabernacolo, pietrino. |
Localizzazione |
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