Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Guelfa 47 |
Denominazione |
Palagetto di Stefano di Broye |
Altre denominazioni |
Il Palagetto |
Affacci |
via Nazionale 133r- 135r- 137r- 139r |
Proprietà |
Spedale degli Innocenti. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Sogliani Giovanni Antonio. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
L'edificio si imposta sull'angolo tra via Nazionale e via Guelfa che, precedentemente alla sua unificazione sotto questa denominazione, era titolata in questo tratto via del Palagetto o via di Stefano proprio dalla presenza di questo immobile. Sul lato di via Nazionale è una lapide che ricorda sia come questo 'palagetto' fosse stato di proprietà del canonico fiorentino messer Stefano di Broye (Etienne de Broy) nel 1378, sia come qui avesse preso sede, durante il tumulto dei Ciompi di quell'anno, il "difensore del Popolo" Beltrando d'Andrea da Faenza. Poco distante dalla memoria è un modesto tabernacolo con una immagine della Madonna e il Bambino, già ricondotta all'ambito di Giovanni Antonio Sogliani (attualmente risulta in mediocri condizioni di conservazione e comunque scarsamente leggibile dal piano stradale). Nonostante la denominazione e l'antica storia del luogo, l'edificio si presenta con una facciata ridisegnata nel corso dell'Ottocento (presumibilmente negli anni dei lavori di allargamento e rettificazione di questo tratto della via, eseguiti attorno al 1896), seppure a modello di una architettura quattrocentesca, con, tuttavia, il bugnato a incorniciare archi, porte e finestre eseguito in ben più modesta pietra artificiale. Sul lato di via Guelfa il prospetto è articolato su quattro piani per tre assi, su via Nazionale per quattro assi. Le numerose scritte imbrattanti a vernice presenti su ambedue i fronti e lamentate nella precedente redazione di questa scheda (2010) sono state rimosse prima con la parziale tinteggiatura del terreno quindi, nel 2018, con un intervento complessivo alle facciate. Per quanto riguarda l'esistenza in antico di giardini e orti di pertinenza si vedano le note di Angiolo Pucci. Ciò detto si può ipotizzare che l'edificio sia da identificare nell'immobile non a caso detto il Palagetto del quale Valeria Orgera (1995) ha ricostruito le trasformazioni dal 1509, anno nel quale lo stesso viene lasciato in eredità allo spedale degli Innocenti assieme a una casa contigua, fino al 1779, pubblicando piante e alzati che ne documentano i vari accrescimenti avvenuti nel tempo, senza tuttavia ricondurre i dati ad edifici esistenti. |
Bibliografia
dettaglio |
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 87, 314-315; Cesati 2005, I, pp. 309, 417; Invernizi 2007, I, p. 303, n. 271. |
Approfondimenti |
Valeria Orgera, "De aedificibus communibus". Fonti e problemi dell'edilizia minore a Firenze, Firenze, Edifir, 1995, pp. 98-100; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 295-296. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ARC-F-014911-0000, ARC-F-015260-0000 (vedute d'insieme dei fronti del Palagetto). |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
19/02/2009 |
Data ultima modifica |
09/05/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide, tabernacolo. |
Localizzazione |
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