Quartiere |
Santa Maria Novella (Stazione) |
Ubicazione |
Piazza della Stazione 4- 5- 6- 7 |
Denominazione |
Edificio della Scuola allievi Marescialli e Brigadieri Carabinieri |
Altre denominazioni |
Scuola allievi Sottufficiali Carabinieri, caserma Mameli |
Affacci |
via della Scala, via di Santa Caterina da Siena |
Proprietà |
demanio dello Stato, Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Cetica Aurelio, Giuntoli Alessandro. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Moschi Mario. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
E' questa la porzione della caserma Mameli che presenta il fronte più antico su via della Scala, al quale si rimanda per notizie sull'origine dell'edificio che ingloba al suo interno più di una preesistenza, a partire dal chiostro trecentesco detto chiostro Grande, appartenente al complesso di Santa Maria Novella. Fatta eccezione per il primo ed esteso tratto della facciata legato al convento domenicano di Santa Maria Novella (civici 4-6), per quanto concerne il disegno della porzione sviluppata sulla destra del precedente, si tratta di un'opera dell'architetto Aurelio Cetica realizzata - con un cantiere che si protrasse dal giugno 1939 al giugno del 1941 - a seguito dell'attuale configurazione della via di Santa Caterina da Siena (1937), il che comportò la demolizione del lato ovest del fabbricato ottocentesco e quindi la sua ricostruzione. Il cantiere, oltre a definire il nuovo fronte su via Santa Caterina, interessò ugualmente tutta la porzione prospiciente la stazione di Santa Maria Novella. In questo caso Cetica (forse, se dobbiamo stare a quanto riportato nel repertorio di Bargellini e Guarnieri, con una qualche collaborazione dell'ingegnere comunale Alessandro Giuntoli), pur guardando con attenzione ai modelli della contemporanea architettura razionalista, cercò di relazionarsi alle preesistenze, dovendo operare in continuità tra il nucleo tre cinquecentesco del convento e la porzione ottocentesca su via della Scala, certo di riferimento costante per la stesura del nuovo progetto. Con quella, anche il fronte nord su piazza della Stazione condivide la linea di gronda e soprattutto l'uso della pietra forte a determinare un basamento per tutto il piano terra, seppure nell'ambito di un progetto in cui i singoli elementi vengono semplificati, come accade con le cornici delle finestre dei tre piani superiori (quelle sotto l'ampia gronda allineate su di una fascia marcadavanzale), in pietra forte modanata. In corrispondenza della porzione centrale dell'edificio con il portone d'accesso, le finestre presentano una pausa che permette di isolare visivamente per una larghezza di tre assi la zona. Ai lati di questo corpo sono due bassorilievi sempre in pietra forte raffiguranti figure femminili recanti una lo stemma della città di Firenze, l'altra quella dell'arma dei Carabinieri, opera di Mario Moschi (1941). Per quanto riguarda la porzione antica del fronte (due piani organizzati per 23 assi di finestre), si segnalano due scudi con le insegne proprie del convento domenicano di Santa Maria Novella. Il primo, posto sul finestrone del primo piano in asse con il portale segnato con il 5 nero, ripropone l'insegna domenicana comprensiva della stella posta nel campo superiore e arricchita in punta dalla raffigurazione al naturale di un cane legato con la catena al tronco di un albero; la seconda, posta al centro del fronte in corrispondenza del dodicesimo asse e sempre timbrata dalla stella, presenta uno scudo con mascherone di pretto gusto manierista. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1842, p. 535, n. 258; Fantozzi 1843, pp. 27-28, n. 22; Firenze 1850, pp. 493-494; Limburger 1910, n. 196; Garneri 1924, p. 105; Limburger-Fossi 1968, n. 195; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 115; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 110-111; Roselli 1985, pp. 59-60, n. 15; Salvadori Guidi 1996, pp. 19-20, n. 22; Bertocci 1998, p. 267, n. 346; Cesati 2005, II, pp. 635, 661; Cesati (Piazze) 2005, p. 290; Insabato-Ghelli 2007, p. 118. |
Approfondimenti |
Enrico Bulli, Cenni storici sui locali occupati in Firenze dalla Scuola Centrale dei Carabinieri reali, in "Rivista dei Carabinieri Reali", II, 1935, 1, p. 14; L. Taddei, La Scuola Centrale Carabinieri reali, in "Firenze, Rassegna del Comune", 1-4, 1940; L'Istituto della SS. Annunziata, in La Firenze di Giuseppe Martelli (1792-1876). L'architettura della città fra ragione e storia, catalogo della mostra (Firenze, Museo di Firenze com'era, 29 marzo-25 maggio 1980) a cura di Nancy Wolfers e Paolo Mazzoni, Firenze, Parretti Grafiche, 1980, pp. 32-41; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 275-279. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ARC-F-016369-0000 (prospetto su piazza della Stazione prima dell'apertura della via Santa Caterina da Siena). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 4206, 4207 (vedute d'insieme della piazza della Stazione con il prospetto dell'edificio in forte scorcio, 1940 circa). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito) e dalla voce Scuola marescialli e brigadieri dei Carabinieri su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
25/10/2009 |
Data ultima modifica |
25/09/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
pietrino, scultura. |
Localizzazione |
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