Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Borgo Pinti 56 |
Denominazione |
Edificio del Liceo Regio |
Altre denominazioni |
Liceo Reale, Liceo Imperiale, palazzo del Comando Regione Carabinieri Toscana |
Affacci |
via dei Pilastri 54 |
Proprietà |
Comune di Firenze, demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Foggini Giovanni Battista, Del Rosso Giuseppe, Pacini Giovanni, Castellazzi Giovanni. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Botti Francesco, Gabbiani Antonio Domenico, Gherardini Alessandro, Lapi Niccolò Francesco, Papi Stefano, Redi Tommaso, Soderini Francesco, Tonelli Giuseppe. |
Uomini illustri |
Falcini Mariano, Leoni Francesco, Martelli Giuseppe, Morghen Antonio, Sabatelli Giuseppe, Angelelli Giuseppe, Della Porta Carlo, Corsi Luigi, Marini Antonio, Bandinelli Olimpio, Canicci Gaetano, Calamai Baldassarre, Ferroni Paolo, Melenchini Metilde, Giovannozzi Ottavio, Costoli Aristodemo, Magi Luigi, Cambi Ulisse, Biondi Vincenzo. |
Note storiche |
Era qui, tra borgo Pinti e via dei Pilastri, l'antico monastero agostiniano di Santa Maria di Candeli, risalente alla metà del XIII secolo (tradizionalmente la fondazione è collocata attorno al 1285). Più volte ampliato e abbellito nel corso dei secoli il complesso vide importanti lavori di accrescimento nel 1624, ripresi poi nel 1702 su progetto dell'architetto Giovanni Battista Foggini che portarono alla realizzazione della nuova chiesa, riaperta al culto nel 1704, da segnalare tra le più riuscite realizzazioni tardo barocche in ambito cittadino, anche per i notevoli interventi pittorici che coinvolsero, tra tavole d'altare e pitture murali, Francesco Botti, Antonio Domenico Gabbiani, Alessandro Gherardini, Niccolò Lapi, Stefano Papi, Tommaso Redi, Francesco Soderini e Giuseppe Tonelli. Relativamente a questa chiesa si segnala l'antico ingresso con architrave in pietra segnata da una Croce, ora tamponato, su borgo Pinti, e il nuovo su via dei Pilastri, ambedue sul canto detto appunto di Candeli. A seguito delle soppressioni napoleoniche, nel 1808, l'istituto passò in proprietà alla Comunità di Firenze e fu destinato ad ospitare il Liceo Regio. A tal fine il complesso fu ristrutturato dall'architetto Giuseppe Del Rosso (1812-1813) fino a ricavarvi alloggi per 224 alunni e 19 tra professori ed impiegati, sale speciali destinate all'insegnamento del disegno, della musica, e via dicendo. Risale a questo intervento anche il fronte neoclassico su borgo Pinti segnato dal civico 56. Con la restaurazione del governo lorenese, dopo i necessari lavori di adeguamento effettuati dall'architetto Giovanni Pacini nel 1836, il complesso fu destinato sia ad ospitare un asilo, sia vari studi d'artisti. Più in particolare, nel 1839, secondo l'elenco riportato da Federico Fantozzi (1843), vi si trovavano: "Architetti: Mariano Falcini, Francesco Leoni e Giuseppe Martelli. Pittori: Antonio Morghen, Giuseppe Sabatelli, Giuseppe Angelelli, Carlo Della Porta, Luigi Corsi, Antonio Marini, Olimpio Bandinelli, Gaetano Canicci, Baldassarre Calamai, Paolo Ferroni, Metilde Melenchini. Scultori: Ottavio Giovannozzi, Aristodemo Costoli, Luigi Magi, Ulisse Cambi. Incisori: Vincenzo Biondi". Nel 1845, poi, il complesso accolse la scuola d'Arti e Mestieri e il nuovo Liceo militare Arciduca Ferdinando. Con il trasferimento della Capitale a Firenze, nel 1865, Giovanni Castellazzi intervenne per adeguare nuovamente gli ambienti, questa volta individuati come sede della Legione Carabinieri di Firenze. "Negli anni trenta del Novecento, il complesso fu oggetto di una completa ristrutturazione ad opera del Rettorato delle Opere Pubbliche che restaurò l'intera struttura. I lavori, ultimati nel 1934, ebbero come risultato più evidente la realizzazione della nuova facciata, che unificava i prospetti dei diversi corpi di fabbrica preesistenti su via dei Pilastri. Anche la chiesa, dopo un lungo periodo di decadimento durante il quale l'ambiente fu destinato a magazzino, fu restaurata e riaperta al culto nel 1955. Altri intervenni avvennero in seguito, in particolare negli anni settanta del Novecento le decorazioni ad affresco e a stucco all'interno dell'ambiente chiesastico, hanno ricevuto un capillare restauro conservativo che le ha riportate al loro antico splendore" (Adsi 2009/2). Sul complesso nel suo insieme si veda anche a via dei Pilastri 54 (caserma Tassi). Per quanto riguarda la porzione qui presa in considerazione, è questa da considerare tra le realizzazioni più rappresentative di Giuseppe Del Rosso, con una facciata a due piani sviluppata fortemente in orizzontale e organizzata a partire da un corpo centrale segnato al centro da un ampio ingresso tripartito da due colonne ioniche, corrispondente al piano superiore a un grande arco includente un finestrone e un balcone (a filo della facciata), in modo da determinare sul fronte il profilo di un grandioso arco di evidente richiamo classico, secondo modi che lo stesso riproporrà nell'esterno del teatro Goldoni di via di Santa Maria. Ai lati di questo corpo l'edificio si sviluppa per ulteriori otto assi, con quegli estremi leggermente aggettanti in modo da evocare (nonostante le modeste dimensioni della via non consentano una visione unitaria del prospetto) il fronte di un palazzo monumentale fornito di ali laterali. |
Bibliografia
dettaglio |
Thouar 1841, p. 409; Fantozzi 1842, p. 296, n. 76; Fantozzi 1843, p. 206, n. 500; Firenze 1845, p. 190; Formigli 1849, p. 165; Firenze 1850, pp. 363-364; Limburger 1910, n. 418; Fanelli 1973, I, p. 376; II, figg. 798-799; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 117; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 194-195; Ciabani 1984, pp. 86-87; Adsi 2009/2, pp. 30-33; Paolini 2009, pp. 237-238, n. 338. |
Approfondimenti |
Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, II, Del Quartiere di Santa Croce, parte II, 1755, pp. 288-295 (Di Santa Maria di Candeli); Eliseo Marzi, Quattro anni di operosità dell'Amministrazione Provinciale di Firenze, in "Firenze", 1934, 1, p. 13; Maria Di Benedetto, Regesto dei 'restauri' progettati ed eseguiti da Giuseppe Del Rosso, in Dalla 'libreriola' dell'architetto fiorentino Giuseppe Del Rosso, catalogo della mostra (Firenze, Biblioteca Riccardiana, 3 giugno-3 agosto 1983) a cura di Giuliana Alessandri Stoppini, Firenze, Centro Di, 1983, pp. 54-56; Anita Valentini, La caserma dei carabinieri Vittorio Tassi: l'antico monastero di Santa Maria di Candeli al canto di Monteloro, Firenze, Polistampa, 2003; Anita Valentini, Santa Maria di Candeli: il monastero, la caserma, in Le caserme Tassi e Baldissera a Firenze. Opere e arredi, a cura di Maria Sframeli, Firenze, Edizioni Polistampa, 2012, pp. 24-51; Claudio Paolini in Claudio Paolini, Hosea Scelza, Borgo Pinti: una strada fiorentina e la sua chiesa, Firenze, Polistampa, 2018, pp. 66-68, n. 17; Ex convento di Santa Maria di Candeli, in Giuseppina Carla Romby, Carla Sodini, Firenze militare negli anni della capitale (1865-1871), Firenze, Angelo Pontecorboli, 2018, pp. 118-121. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Santa Maria di Candeli su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
01/11/2009 |
Data ultima modifica |
04/05/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
08/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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