Quartiere |
Santa Croce / Viali |
Ubicazione |
Piazza Cesare Beccaria |
Denominazione |
Porta alla Croce |
Altre denominazioni |
Porta della Croce al Gorgo, porta di Sant'Ambrogio, porta di Santa Candida |
Affacci |
. |
Proprietà |
demanio dello Stato, Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Arnolfo di Cambio, Del Rosso Giuseppe, de Cambray Digny Luigi, Veraci Paolo, Poggi Giuseppe, Fabbrini Umberto, Muccini Tommaso, Bonelli Maria. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (Michele Tosini, d.), Giuseppe Rosi. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La porta sorge isolata a segnare il centro della grande piazza definita nell'ambito del piano di rinnovamento della città dovuto a Giuseppe Poggi negli anni di Firenze Capitale (1865-1871). Come negli altri casi la costruzione originaria (che si suppone dovuta ad Arnolfo di Cambio e databile al 1284) subì nel tempo varie trasformazioni, la più vistosa nel Cinquecento, con la sua riduzione in altezza in occasione dell'assedio del 1529-1530, finalizzata ad adeguare il sistema difensivo alle nuove armi da guerra e in particolare per risultare meno vulnerabile ai cannoneggiamenti. Al 1805 si data un intervento su progetto di Giuseppe Del Rosso volto alla costruzione di una nuova tettoia al 'banco della gabella'. Nel 1813 l'architetto Luigi de Cambray Digny vi aggiunse due corpi di guardia e successivamente l'architetto Paolo Veraci due portici dalla parte della campagna (anche questi elementi demoliti nel 1865). Nella lunetta interna, come nella maggior parte delle altre antiche porte superstiti, a ribadire come il territorio fosse stato posto sotto la protezione della Vergine, è stato fino al 2017 un affresco cinquecentesco (staccato, in pessimo stato di conservazione tanto da distinguere a malapena le figure) raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Ambrogio, attribuito a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. Sul lato che guarda in direzione dell'Arno è una grande lapide di marmo rosa d'Assisi posta sotto la croce del Popolo fiorentino, commemorativa dei Caduti del rione nella guerra 1915-1918, inaugurata nel 1925 e nel dopoguerra epurata dagli emblemi fascisti della parte centrale. In basso (sempre pertinente alla memoria) è il bacile di una piccola fontana collocata nel 1929 in occasione della visita a Firenze di re Vittorio Emanuele III per l'inaugurazione della prima mostra nazionale di Storia della Scienza. Tutto l'insieme, compresi i ferri da bandiera posti ai lati del monumento, è stato per lungo tempo in deplorevole stato di conservazione e chiuso da una impalcatura provvisoria. Sul lato che guarda alla città è una iscrizione del 1310 con una disposizione che riporta i dati sulle dimensioni che allora aveva la struttura (porta, mura, fosso, spianato e strade interna e esterna) accompagnata dal giglio di Firenze e dalla croce del Popolo. Dal lato verso la campagna, al di sopra dell'arco, è un'ulteriore lapide in marmo con una lunga iscrizione dettata dal "sig. Cav. Zannoni antiquario regio" (Firenze 1850), in ricordo delle nuove strade verso il Casentino e la Romagna tracciate nel 1817 per volontà del granduca Ferdinando III di Lorena. La stessa epigrafe ricorda come sempre grazie al "munificentissimo principe", la porta fosse stata sempre nel 1817 restaurata e "resa più elegante e funzionale, facendo abbattere gli edifici degradati che le stavano accosto e pareggiando il livello dell'ingresso e dell'uscita". Per quanto riguarda i più recenti interventi si segnalano i lavori del 1959, con particolare riferimento al sottotetto della troniera (direzione dei lavori dell'architetto Umberto Fabbrini) e al restauro dell'affresco della lunetta, estesamente integrato da Giuseppe Rosi. Tra il 2017 e il 2019 la porta è stata poi interessata da un esteso cantiere di restauro (nell'ambito del quale si è intervenuti anche sul già citato monumento ai Caduti) promosso da Comune di Firenze su progetto degli architetti Tommaso Muccini e Maria Bonelli. Nell'ambito di questi stessi lavori l'affresco della lunetta è stato rimosso, restaurato e (visto lo stato di conservazione) è attualmente in attesa di una nuova collocazione. La porta appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia
dettaglio |
Bocchi-Cinelli 1677, p. 350; Fantozzi 1843, pp. 208-209, n. 505; Firenze 1845, p. 182; Formigli 1849, pp. 163, 275; Firenze 1850, pp. 381-382; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 20; Bigazzi 1886, pp. 153-154; Elenco 1902, p. 257; Limburger 1910, n. 217; Garneri 1924, p. 256, n. XXXVIII; Bargellini-Guarnieri 1973, pp. 215-219; Firenze 1974, p. 202; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 110; Cresti-Zangheri 1978, pp. 75, 233; Dezzi Bardeschi 1981, p. 42; Cresti 1982, pp. 50-51; Firenze 2005, p. 514; Invernizi 2007, I, pp. 57-63, nn. 41-43; Brunori 2012, p. 54, n. 3. |
Approfondimenti |
Arnaldo Cocchi, Delle porte della città e degli affreschi dipinti sulle medesime, in Notizie storiche intorno antiche immagini di Nostra Donna che hanno culto in Firenze, Firenze, Giuseppe Pellas Editore, 1894, pp. 147-154; Maria Di Benedetto, Regesto dei 'restauri' progettati ed eseguiti da Giuseppe Del Rosso, in Dalla 'libreriola' dell'architetto fiorentino Giuseppe Del Rosso, catalogo della mostra (Firenze, Biblioteca Riccardiana, 3 giugno-3 agosto 1983) a cura di Giuliana Alessandri Stoppini, Firenze, Centro Di, 1983, pp. 54-56; Gigi Salvagnini, La scultura nei monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale in Toscana, Firenze, Opuslibri, 1999, p. 84, n. 128; Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, p. 24. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: MAA-F-001684-0000 (veduta d'insieme, 1900 circa). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 37080, 37081, 37082, 37083, 37084, 37085, 37086, 37087, 37088 (vedute d'insieme della porta da varie angolazioni e distanze, 1967). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 9741, 9742, 9742 (vedute della piazza e della porta, 1895 ca.); 51857, 51858, 51859, 51873, 51874, 51875 (vedute della porta da varie angolazioni e particolari della stessa, 1959); 51860, 51861, 51862, 51863, 51864, 51865, 51866, 51867, 51868, 51869, 51870, 51871, 51872 (vedute del sottotetto della troniera durante e dopo l'intervento di restauro, 1959); 51876, 51877, 51879, 51880, 125888, 125890, 125892, 125894 (insieme e particolari della lunetta affrescata prima del restauro, 1959); 51881 (l'affresco della lunetta dopo il restauro, 1960). |
Risorse in rete |
Sulla porta sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Porta alla Croce su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
07/09/2010 |
Data ultima modifica |
30/09/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
29/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide, iscrizione, pittura, fontana, prima guerra mondiale. |
Localizzazione |
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