Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Ponte a Santa Trinita |
Denominazione |
Ponte a Santa Trinita |
Altre denominazioni |
. |
Affacci |
lungarno Corsini, lungarno degli Acciaiuoli, piazza de' Frescobaldi, lungarno Guicciardini |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Sisto (fra'), Ristoro (fra'), Gaddi Taddeo, Ammannati Bartolomeo, Michelangelo Buonarroti, Gizdulich Riccardo, Brizzi Emilio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Landini Taddeo, Caccini Giovanni Battista, Francavilla Pietro (Pierre Francheville, d.). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Un ponte di legno fu originariamente costruito in questa zona nel 1252 per volontà di Lamberto Frescobaldi, proprietario del palazzo che si estendeva prossimo sul lato d'Oltrarno. Totalmente o in parte atterrato nel 1259 e ancora in occasione delle piene del 1333 e del 1557, fu di volta in volta ricostruito dagli architetti fra' Sisto e fra' Ristoro, da Taddeo Gaddi e, infine, su progetto di Bartolomeo Ammannati (che si avvalse di una non meglio precisata consulenza di Michelangelo Buonarroti) e commissione di Cosimo I de' Medici, nell'ambito di un progetto teso a conferire maggiore unitarietà all'asse costituito da via Tornabuoni e via Maggio, oramai individuato come privilegiato per i cortei granducali. Quest'ultimo cantiere, aperto nel 1567 e chiuso nel 1570 (nelle epigrafi dei quattro cartigli in marmo che ricordano l'impresa, posti in chiave alle arcate, è tuttavia la data 1569), conferì al ponte il disegno che ancor oggi si vede, fortemente caratterizzato dall'uso della pietra forte e soprattutto dalla linea ellittica delle tre luci, ad arco di catenaria, segnate da grandi cartigli di marmo. I piloni di sostegno presentano una sezione orizzontale con angoli accentuatamente acuti, in modo da evitare che tronchi ed altro, trasportati dalla piena, possano rimanere impigliati ostruendo le campate. L'eleganza del suo disegno fu sempre riconosciuta e particolarmente sottolineata dalle guide cittadine: "E' questo ponte de' quattro che sono nella Città, più bello, più artifizioso, e di ogni altro per avventura più robusto" (Bocchi-Cinelli 1677). "Oltre la purezza e sobrietà filosofica degli ornati che vi si vedono, furono i suoi archi condotti con una curva sì elegante ed armoniosa che rapisce ed entusiasma l'anima e l'intelletto, specialmente se viene considerata quando le acque del fiume si sono elevate fino alla loro impostatura" (Fantozzi 1842). E ancora, tra i molti altri possibili esempi: "Questo è uno dei più celebri ponti che siano in Italia, ed è considerato come uno dei capi d'opera in architettura, principalmente per gli archi i quali gli danno una leggerezza sorprendente" (Firenze 1850); "Molti sono stati i ponti ovunque costruiti con ardimento e perizia grandissima, ma questo dell'Ammannati resterà mai sempre un modello di bellezza, di eleganza, di resistenza" (Burci 1875). Tra le caratteristiche innovative della struttura era anche la presenza fin dall'origine di una ben netta divisione tra la carreggiata centrale e i marciapiedi, come rimarcato da Filippo Baldinucci, che peraltro lo segnala come "uno de' più maravigliosi d'Europa": "dico aver l'Ammannati nella parte superiore distinti tre spazi di strada, due, cioè da destra e sinistra, e per li quali, per esser più alti del terzo spazio, possono camminare pulitamente i passeggieri senz'intoppo; il terzo ch'è nel mezzo molto più largo degli altri due, serve per lo passaggio de' cocchi e degli animali". Nelle 1608, in occasione delle nozze di Cosimo II de' Medici con Maria Maddalena d'Austria, alle quattro estremità furono poste statue raffiguranti le quattro stagioni: l'Inverno di Taddeo Landini, l'Autunno di Giovanni Battista Caccini, La Primavera di Pietro Francavilla e l'Estate, nuovamente del Caccini. Come gli altri ponti fiorentini, ad eccezione del Ponte Vecchio, fu minato e distrutto dalle truppe tedesche in ritirata la notte del 3 agosto 1944. Tuttavia, mentre negli altri casi si provvide a indire concorsi per l'individuazione di progetti moderni, in questo caso la scelta finale (a lungo contrastata dal Genio Civile e da altre autorevoli voci quali quelle di Carlo Ludovico Ragghianti e Rainuccio Bianchi Bandinelli) fu quella di ricostruire il ponte "come era e dove era", sulla spinta di un comitato costituito dall'antiquario fiorentino Luigi Bellini e presieduto dallo storico dell'arte Bernard Berenson. I lavori, dopo l'approvazione del progetto nel 1952, furono avviati definitivamente nel 1955 e diretti dall'architetto Riccardo Gizdulich coadiuvato per i calcoli dall'ingegnere Emilio Brizzi. A Gizdulich, della Soprintendenza ai Monumenti, si deve inoltre il salvataggio delle originarie pigne non distrutte dalle mine (che il genio militare alleato voleva invece parzialmente demolire per ragioni di sicurezza), il recupero di molto materiale lapideo dall'alveo del fiume e la soluzione del problema della curvatura degli archi, con una presenza quotidiana in cantiere dallo stesso più volte ricordata. Il ponte fu inaugurato il 16 maggio del 1958, con le sue statue recuperate nel letto dell'Arno, ad eccezione della testa della statua della Primavera, rinvenuta qualche decina di metri a valle solo nel 1961. Nel periodo dal 1978 al 1980 sono documentati importanti lavori alla platea, nel 2010 un intervento di pulitura del paramento lapideo (ditta esecutrice RAM Restauri Artistici e Monumentali). Il ponte appariva (unico ponte assieme al Ponte Vecchio) nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia
dettaglio |
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 180-182; Zocchi 1744, tavv. VI-VII; Del Bruno 1757, pp. 147-148; Cambiagi 1765, pp. 236-238; Cambiagi 1771, pp. 248-249; Cambiagi 1781, p. 225; Thouar 1841, pp. 370-371; Fantozzi 1842, pp. 737-739, n. 370; Fantozzi 1843, p. 54, n. 99; Firenze 1845, p. 150; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, I, 1845, pp. 88, 219, 220, 232; II, 1846, pp. 349, 351-352; III, 1846, pp. 46-292; Formigli 1849, pp. 136-137; Firenze 1850, pp. 524-544; Burci 1875, p. 110; Bigazzi 1886, pp. 150-152; Elenco 1902, p. 250; Illustratore (1909) 1908, pp. 19-24; Limburger 1910, n. 695; Garneri 1924, p. 308, n. LXVIII; Limburger-Fossi 1968, n. 695; Firenze 1974, p. 290; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 319-324; Zocchi-Mason 1981, pp. 42-45; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 128, n. 92; Zucconi 1995, p. 94, n. 134; Gurrieri-Bracci 1998, pp. 186-191; Firenze 2005, p. 430; Invernizi 2007, II, pp. 484-487, nn. 433-436; Morozzi 2009, pp. 26-32. |
Approfondimenti |
Pietro Ferroni, Della vera curva degli archi del Ponte di S. Trinita di Firenze,Verona, Gamberetti, 1808; Lewis Vulliamy, The Bridge of the SSa Trinita over the Arno, at Florenze. Drawn and measured, and accompanied by explanatory remarks, London, R.G. Gunnell, 1822; Marco Lastri, Ponte a S. Trinita, e gioco fatto sopr'esso, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, VII, pp. 90-92; Friedrich Kriegbaum, Michelangelo e il ponte a S. Trinita, in "Rivista d'Arte", XXIII, 1941, pp. 137-144; Carlo Ludovico Ragghianti, Il Ponte a Santa Trinita, Firenze, Vallecchi, 1948; Armando Vené, Ponte a S. Trinita, in "Architetti", I, 1950, 1, pp. 26-28; Emilio Brizzi, Attualità statica e geometria classica del Ponte a S. Trinita, Firenze, 1951; Mario Salmi, Del Ponte a Santa Trinita e di altro ancora, in "Commentari", III, 1952, 2, pp. 87-92; Per la ricostruzione del Ponte a Santa Trinita, Firenze, Tipografia Giuntina, 1952; Emilio Brizzi, Il ponte S. Trinita e le statue, in "Bollettino Ingegneri", V, 1957, 2/3, pp. 19-26; Comitato per la ricostruzione del ponte a Santa Trinita, Firenze, Rinaldi, 1957; Angelo Franchi, Ponte a Santa Trinita: breve storia retrospettiva e attuale, Firenze, Bonechi, 1958; Il nuovo ponte a Santa Trinita: le varie fasi della ricostruzione, disegni di Luciano Guarnieri, note storiche di Giacomo Piccardi, Firenze, Montesi, 1958; Nando Vitali, Ponte a S. Trinita 'as it was', in "Florence", IX, 1958, 1, pp. 8-11; Riccardo Gizdulich, La ricostruzione del Ponte a S. Trinita, in "Comunità", 1967, 51; Riccardo Gizdulich, Ponte a Santa Trinita, in Il restauro dei monumenti dal 1944 al 1968, catalogo della mostra (Firenze, Orsanmichele, settembre-ottobre 1968) a cura di Mazzino Fossi, Firenze Giunti Barbèra, 1968, pp. 3-5, n. 1; Taccuino di Alfonso, Giulio, Alfonso il Giovane Parigi, a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Edizioni Gonnelli, 1975, pp. 11-16; Francesco Di Teodoro, Una ipotesi sui rapporti dimensionali del ponte a Santa Trinita, Firenze, Giunti Barbéra, 1981; Pier Francesco Guglieri, Ponte Santa Trinita: contributo per una metodologia di impianto strutturale, in "Bollettino Ingegneri", XXX, 1982, 12, pp. 5-11; Paolo Paoletti, Il ponte a Santa Trinita com'era e dov'era, dalla distruzione nel 1944 al ritrovamento della testa della Primavera nel 1961, Firenze, Becocci, 1987; Adriano Arnetoli, L'equazione della curva 'catenaria' del Ponte a S. Trinita, in "Bollettino Ingegneri", XLII, 1995, 7/8, pp. 13-14; Franco Gizdulich, Gli studi per la ricostruzione del ponte a Santa Trinita: 1945-1958, in Bartolomeo Ammannati, scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 371-376; Amedeo Belluzzi, Il cantiere cinquecentesco del ponte a Santa Trinita, in Architettura e tecnologia: acque, tecniche e cantieri nell'architettura rinascimentale e barocca, a cura di Claudia Conforti e Andrew Hopkins, Roma, Nuova Argos, 2002, pp. 29-43; Amedeo Belluzzi, Gianluca Belli, Il ponte a Santa Trinita, Firenze, Polistampa, 2003; Gianluca Belli, Il ponte a Santa Trinita. Bartolomeo Ammannati, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 211-212; Firenze ferita e il ponte Santa Trinita nel diario di Maria Fossi e negli scatti di Paola Barocchi, a cura di Alessia Cecconi e Tomaso Montanari, Prato, Fondazione Memofonte, 2018. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: FVQ-F-206058-0000 (veduta panoramica dal lungarno Guicciardini, 1850-1860); FVQ-F-068318-0000 (veduta d'insieme, 1855 circa); FVQ-F-146623-0000 (veduta d'insieme, 1860 circa); ACA-F-003112-0000 (veduta d'insieme, 1870 circa); ACA-F-03116C-0000 (veduta d'insieme dal ponte Santa Trinita verso il lungarno Guicciardini, 1920-1930); BVA-F-003047-0000 (veduta antecedente la ricostruzione, 1946-1950); BVA-F-002304-0000, BVA-F-002321-0000 (vedute d'insieme dopo la ricostruzione, 1960 circa); ACA-F-055828-0000, ACA-F-055829-0000, ACA-F-055830-0000, ACA-F-055832-0000(vedute d'insieme dopo la ricostruzione, 1963); CAL-F-002184-0000 (veduta d'insieme, 1988). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0122609 (veduta di scorcio verso il palazzo Spini Feroni); 0128868 (veduta d'insieme). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 6245, 6246, 6247, 6248, 6250, 6251, 6252, 11249, 11250, 11251, 11252, 11253, 11254, 11255, 11256, 11257, 11258, 11772, 11773, 11774, 11775, 11776, 11777, 11778, 11779, 11780, 11781, 11782, 11783, 11784, 11785, 11786, 11787, 11788, 11789, 11790, 11791, 11792, 11793, 11794, 11795, 11796, 11797, 11798, 11799, 11800, 11801, 11802, 11803, 11804, 11805, 11806, 11807, 11808, 11809, 11810, 11811, 11812, 11813, 11814, 11815, 11816, 11817, 11818, 11819, 11820, 11821, 11822, 11823, 11824, 11825, 11826, 11827, 11828, 11829, 11830, 11831, 11832, 11833, 11834, 11835, 11836, 11837, 11838, 11839, 11840, 11841, 11842, 11843, 11844, 11845, 11846, 11847, 11848, 11849, 11850, 11851, 11852, 11853, 11854, 11855, 11856, 11857, 11858, 11859, 11860, 11861, 11862, 11863, 11864, 11865, 11866, 11867, 11868, 11869, 11870, 11871, 11872, 11873, 11874, 11875, 11876, 11877, 11878, 11879, 11880, 11881, 11882, 11883, 11884, 11885, 11886, 11887 (documentazione relativa al riordinamento delle cartelle marmoree e degli altri elementi decorativi recuperati dopo la distruzione del ponte, 1950 circa); 153299, 153300, 153301, 153302 (vedute d'insieme del cantiere di ricostruzione, 1957); 19282, 19283, 19284, 19285, 19286, 19287 (vedute delle statue e della lapide dal lato di piazza de' Frescobaldi, 1958); 22291, 22292, 22293, 22294, 22295 (vedute dal lato del lungarno degli Acciaiuoli, 1961); 34427, 34428 (vedute d'insieme, 1963); 43057, 43058, 43059 (vedute d'insieme, 1967); 53310, 53311, 53312, 53313, 53314 (vedute d'insieme riprese dall'alto, 1970); 87075, 87076, 87077, 87078, 87079, 87080, 87081, 87082, 87083, 87084, 87085, 87086, 87087, 87088, 87089, 87090, 87091, 87092, 87093, 87094, 87095, 87096, 87097, 87098, 87099, 87100, 87101, 87102, 87103, 87104, 87105, 87106, 87107 vedute d'insieme da varie angolazioni e distanze e particolari, 1977); 92600, 92601, 92602, 92603, 92604, 92605, 92606, 92607, 92608, 92609, 92610, 92611, 92612, 92613, 92614, 92615, 92616, 92617, 92618, 92619, 92620, 92621, 92622, 92623, 92624, 92625, 92626, 92627, 92628, 92629, 92630, 92631, 92632, 92633, 92634, 92635, 92636, 92637, 92638 (vedute d'insieme e particolari del lato nord, 1978); 92675, 92676, 92677, 92678, 92679, 92680, 92681, 92682, 92683, 92684, 92685 (documentazione relativa ai lavori alla platea, 1978); 98984, 98985, 98986, 98987, 98988, 99088, 99089, 99090, 99091, 99092, 99093, 99094, 99095, 100098, 100099 (documentazione relativa ai lavori alla platea, 1979); 106406, 106407, 106408, 106409, 106410, 106411, 106412, 106413, 106414, 106415, 106416, 106417, 106418, 106419, 106420, 106421, 106422, 106423, 106424, 106425, 106426, 106427, 106428, 106429, 106430, 106431, 106432, 106433, 106434, 106435, 106436, 106437, 106438, 106439, 106440, 106441, 106442, 106443, 106444, 106445, 106446, 106468, 106469, 106470, 106471, 106472, 106473, 106474, 106475, 106476, 106477, 106478, 106479, 107190, 107191, 107192, 107193, 107194, 107195, 107196, 107197, 107198, 107199, 107200, 107201, 107202, 107203, 107204, 107205, 107206, 107207, 107208, 107209, 107210, 107211, 107212, 107213, 107214, 107215, 107216, 107217, 107218, 107219 (documentazione relativa ai lavori alla platea, 1980). Archivio Foto Locchi, Firenze: 1935-L291-26, 1935-L291-27 (immagini delle statue del ponte, 1935); 1948-L423-32, 1948-L423-35 (vedute del ponte provvisorio in ferro realizzato dopo le distruzioni del 1944, 1948); 116, 117,118,119, 161, 221, 270 (vedute d'insieme, 1959 circa). |
Risorse in rete |
Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Ponte Santa Trinita su Wikipedia. Nella banca dati online dell'archivio storico Luce si segnala un filmato relativo alla distruzione e ai primi lavori di ricostruzione del ponte (La Settimana Incom 00270, 1949). |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
02/10/2010 |
Data ultima modifica |
19/04/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
scultura, iscrizione. |
Localizzazione |
|
|