Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Via della Scala 7 |
Denominazione |
Palazzo Grassi |
Altre denominazioni |
Hotel Croce di Malta |
Affacci |
via del Porcellana |
Proprietà |
Barli, Grassi. |
Architetti - Ingegneri |
Nigetti Matteo, Fantappiè Enrico Dante. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
La Naia Angelo. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si tratta di un edificio costruito nella seconda metà dell'Ottocento, sorto dove in antico era lo spedale detto dei Barelloni (Santissima Concezione dei Barelloni o spedale de' Michi o spedale del Porcellana), istituito nel Duecento (alcuni testi indicano tuttavia il 1337 come data di fondazione) e quindi soppresso nel 1504 per essere poi trasformato in convento delle monache della Carità, dette anche le Stabilite, a sua volta soppresso nel 1808. Dell'antico complesso il nuovo palazzo ingloba sulla cantonata l'oratorio (chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, riconfigurata da Matteo Nigetti nel 1626), dal 1985 sede toscana dei Cavalieri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Così Angiolo Pucci ricostruiva, attorno al 1930, le vicende più vicine ai suoi anni: "Avvenuta la soppressione degli ordini religiosi col decreto imperiale di Napoleone I, questo convento fu nel 1811 affittato a certo Diodato Mattei. Le monache, che dovettero lasciare il convento, passarono in quello di San Piero a Monticelli. Sull'area del convento venduto a diversi sorsero varie case private per uso di abitazione però nel lato terreno dello stabile di via della Scala n. 5 di proprietà di un certo sig. Barli si stabilirono alcune monache che facevano il servizio della chiesa. Dal Barli il fabbricato contiguo alla chiesa fu comprato dal prof. Luigi Grassi, pur esso antiquario, che lo rimodernò e lo ridusse allo stato attuale. Esso voleva sopprimere la chiesa, ma non gli fu permesso, e così questa è ancora rimasta per il culto dei padri del vicino convento di San Paolino". Per quanto qui interessa, il palazzo mostra un fronte con finestre coronate da timpani, di gusto ottocentesco, che convivono con elementi di chiaro stile Déco (si veda ad esempio il balcone e, in particolare, le mensole che lo sostengono), frutto di un intervento di parziale riconfigurazione attuato nel 1922 su progetto dell'architetto Enrico Dante Fantappiè. Riferibile alla dimensione ottocentesca è invece il fregio che corre al di sopra della chiesa, con puttini intenti al lavoro a formare una estesa allegoria delle arti della scultura, pittura e architettura. Sulla via del Porcellana è un tabernacolo con l'immagine di Santa Chiara d'Assisi, affresco di Angelo La Naia realizzato nel 1953 in occasione del settimo centenario della nascita della santa. Per quanto riguarda la storia del complesso si veda anche a via Palazzuolo 12. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, pp. 28-29, n. 26; Limburger 1910, n. 197; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 355; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 112-113; Salvadori Guidi 1996, p. 26, n. 32. |
Approfondimenti |
Emanuela Piccini, Opere e progetti di Enrico Dante Fantappiè (1869-1951), in "Bollettino Ingegneri", LV, 2007, 7, pp. 18-26; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 329-330. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 51577 (veduta d'insieme del tabernacolo posto su via del Porcellana, 1973). |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
20/11/2010 |
Data ultima modifica |
19/03/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/06/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
ospedale, albergo, scultura, tabernacolo. |
Localizzazione |
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