Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Piazza Filippo Brunelleschi |
Denominazione |
Rotonda del Brunelleschi |
Altre denominazioni |
Rotonda di Santa Maria degli Angioli, tempio degli Scolari, tempio degli Angioli, Castellaccio |
Affacci |
via degli Alfani |
Proprietà |
monastero di Santa Maria degli Angioli, spedale di Santa Maria Nuova, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. |
Architetti - Ingegneri |
Brunelleschi Filippo, De Fabris Emilio, Falcini Mariano, Sabatini Rodolfo, Morozzi Guido. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Corsi Luigi, Moricci Giuseppe, Della Bruna Vincenzo, Buffi Vincenzo, Pazzi Enrico. |
Note storiche |
All'origine dell'edificio è un progetto di Filippo Brunelleschi e un cantiere databile tra il 1434 e il 1437, volto all'edificazione di una chiesa a pianta ottagonale con sedici facce esterne, determinate dalle coppie di absidi previste per le otto cappelle interne. Per promuovere la costruzione vi era stato un lascito dei fratelli Andrea e Matteo Scolari che, a partire dal 1423, avevano devoluto significative somme di denaro a favore del convento camaldolese di Santa Maria degli Angioli, poi passate in gestione all'Arte dei Mercatanti: la somma, tuttavia, fu confiscata dalla Signoria negli anni della guerra contro Lucca (1437), e la costruzione sospesa fino all'altezza di sette metri circa e mai più ripresa. "Opera della piena maturità dell'artista, se portata a compimento avrebbe costituito un modello di edificio a pianta centrale assai più articolato e complesso di quanti fino ad allora realizzati dall'architetto; nonostante la difficile lettura, è possibile immaginare come l'armonico alternarsi di otto nicchie e otto superfici piane all'esterno, e il concatenarsi di otto cappelle biabsidate radiali all'interno creassero un serrato ritmo rotatorio, con pernio al centro dell'edificio" (Firenze 2005). "Una simile macchina architettonica, per così dire pulsante e ruotante nella sua plastica affermazione di dinamica strutturalità altamente formalizzata, trova forse una sua prima giustificazione nella 'passione' che il tardo Brunelleschi sembra aver cominciato a nutrire per le volumetrie non più solo geometricamente alluse dallo squadernarsi impeccabile di piani ortogonali (si pensi alla Sagrestia medicea o alla cappella dei Pazzi) ma anche plasticamente modellate, plasmate da profonde concavità e convessità (si pensi alle Tribune Morte o alla Lanterna della Cupola)" (Morolli 1992). Sommariamente coperto con una tettoia (1503), l'edificio fu oggetto di un progetto voluto da Cosimo I de' Medici per dare compimento all'opera che, non attuato, portò al progressivo deterioramento della fabbrica. Soppresso il monastero di Santa Maria degli Angioli (1786) il complesso, compresa la Rotonda, fu ceduto nel 1810 all'Arcispedale di Santa Maria Nuova. Ripristinato il possesso da parte dei monaci camaldolesi nel 1844 e accantonato un progetto che avrebbe fatto di quello che ormai popolarmente veniva detto 'Castellaccio' per il suo stato di rudere il mausoleo dei Lorena, nel 1860 fu concesso l'utilizzo dell'ambiente a un gruppo di artisti comprendenti i pittori Luigi Corsi e Giuseppe Moricci, il pitttore e incisore Vincenzo Della Bruna e lo stuccatore Vincenzo Buffi. Nuovamente soppresso il monastero nel 1862 e passato ancora una volta a Santa Maria Nuova, la Rotonda fu affittata allo scultore Enrico Pazzi che la riadattò in base alle esigenze dello studio, senza tener di conto delle condizioni a suo tempo poste dalla Commissione Conservatrice degli Oggetti d'Arte e Monumenti Storici (1867) che in una relazione a firma degli architetti Emilio De Fabris e Mariano Falcini aveva posto chiari limiti a possibili trasformazioni. Al 1932 si data la vendita di una cospicua porzione del monastero, compresa la nostra Rotonda, all'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, per farne la sede de la Casa del Mutilato. E' con questa finalità che tra il 1936 e il 1937 si intervenne sulla fabbrica con un progetto dell'architetto Rodolfo Sabatini, finalizzato a rendere utilizzabile l'ambiente con una copertura che comunque, come da indicazione del Consiglio Superiore per le Antichità e Belle Arti, non doveva avere il carattere di completamento in stile, al fine di distinguere il moderno dall'antico. Così reinterpretato l'ambiente fu usato come sede di uffici pubblici: alluvionato nel 1966 e nuovamente restaurato tra il 1972 e il 1974 su progetto dell'architetto Guido Morozzi (Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici), è stato negli ultimi tempi utilizzato per le lezioni del Centro Linguistico d'Ateneo dell'Università di Firenze. Si segnalano numerose scritte imbrattanti a vernice nella parte bassa, sul filaretto e sulle grande cornici in pietra serena. L'edificio appare (come "tempio degli Scolari, avanzi") nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia
dettaglio |
Del Bruno 1757, p. 32; Cambiagi 1765, pp. 48-49; Cambiagi 1781, p. 44; Thouar 1841, pp. 354-355; Fantozzi 1843, pp. 177-178, n. 423; Firenze 1845, pp. 92-94; Formigli 1849, p. 89; Firenze 1850, p. 335; Elenco 1902, p. 257; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 149-150; Cresti-Zangheri 1978, p. XXVII; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 188-189; Dezzi Bardeschi 1981, pp. 19, 115, 118-121; Gabriele Morolli in Firenze 1992, p. 88, n. 57; Salvadori Guidi 1996, pp. 94-95, n. 125; Firenze 2005, pp. 329-330; Brunori 2012, pp. 55-60, n. 4. |
Approfondimenti |
Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, VIII, Del Quartiere di S. Giovanni, parte IV, 1759, p. 173; Marco Lastri, Tempio di Filippo degli Scolari e sua fortuna in Ungheria, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, III, pp. 75-77; Arturo Linacher, Il tempio degli Scolari, in "Atti della Società Colombaria", 1918/1920, 21; La costruenda Casa del Mutilato a Firenze, in "La Nazione", Cronaca di Firenze, 22 febbraio 1935; La Casa dei Mutilati fiorentini. Il restauro della Rotonda del Brunelleschi, in "La Nazione", Cronaca di Firenze, 15 maggio 1935; La Casa del Mutilato in Firenze: l'ex Convento di Santa Maria degli Angioli nella storia e nell'arte, in "La Nazione", Cronaca di Firenze, 13 giugno 1935; Rodolfo Sabatini, La 'Casa del Mutilato' e la 'Rotonda' del Brunelleschi, in "Firenze", 1935, 4, pp. 97-100; La Casa del Mutilato nella superba cornice d'insigni monumenti risorti a splendore, in "La Nazione", Cronaca di Firenze, 22 ottobre 1937; Rodolfo Sabatini, La nuova 'Casa del Mutilato' in Firenze, in "Architettura", 1938, 8, pp. 495-502; Ugo Procacci, Di un disegno del tempio degli Angioli attribuito al Brunelleschi, in "Rinascimento", IV, 1953, 2, pp. 227-233; Gaetano Miarelli Mariani, I disegni per la Rotonda degli Angioli: elementi per la ricomposizione del progetto di Michelangelo, in "Antichità Viva", XIV, 1975, 2, pp. 35-48; Gaetano Miarelli Mariani, Il Tempio fiorentino degli Scolari: ipotesi e notizie sopra una irrealizzata immagine brunelleschiana, in "Palladio. Rivista di Storia dell'Architettura", XXIII/XXV, 1974/1976 (1976), 24/26, pp. 45-74; Carla Pietramellara, Alcuni aspetti dell'arte tarda del Brunelleschi, in "Antichità Viva", XVII, 1978, 1, pp. 40-51; Geraldine R. Bass, Two documents on the Tempio degli Angeli, in Filippo Brunelleschi: la sua opera e il suo tempo, Firenze, Centro Di, 1980, II, pp. 477-484; Mario Bencivenni, La Rotonda degli Angioli di Firenze, in Filippo Brunelleschi: la sua opera e il suo tempo, Firenze, Centro Di, 1980, II, pp. 503-515; Luigi Zangheri, Per un regesto documentario sul Tempio degli Scolari: notizie dal 1786 al 1867, in Filippo Brunelleschi: la sua opera e il suo tempo, Firenze, Centro Di, 1980, II, pp. 679-683; Divo Savelli, la Casa del Mutilato a Firenze e la sua Raccolta d'Arte, Firenze, Pagnini Editore, 2008; Anna Syed, Brunelleschis Oratorium von Santa Maria degli Angeli zwischen liturgischer Nutzung und architektonischem Anspruch, in "Zeitschrift für Kunstgeschichte", LXXIII, 2010, 4, pp. 487-506; Chiara Ricci, Un monastero dimenticato: il cenobio di Santa Maria degli Angeli a Firenze dagli anni dell’abbazia (1585) fino alla sua disgregazione, Tesi di dottorato di ricerca in architettura, Università degli Studi di Firenze, a.a. 2017-2018; Roberto Corazzi, Le cupole sotto il cielo di Firenze, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2018, p. 72. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-046639-0000 (veduta dal lato della piazza con scorcio della Casa del Mutilato, 1938 circa); OBN-F-000184-0000 (veduta dell'edificio dall'alto, 2000 circa). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 2701, 2702, 2703, 2704, 2705 (particolari delle membrature architettoniche dello spazio interno dopo l'intervento di restauro, 1940 circa); 6372, 6373, 6375 (vedute del prospetto esterno da piazza Filippo Brunelleschi dopo l'intervento di restauro, 1940 circa); 6377, 6378 (particolari della parte basamentale dell'edificio, 1940 circa); 6379, 6380 (vedute del prospetto esterno da piazza Filippo Brunelleschi, 1940 circa); 6403, 6405, 6480, 6481, 6482 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni, 1940 circa). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Rotonda del Brunelleschi su Wikipedia e dalla voce Casa del Mutilato nella banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
14/12/2010 |
Data ultima modifica |
02/05/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
04/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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