Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Via Sant'Egidio 12 |
Denominazione |
Palazzo Galletti |
Altre denominazioni |
Palazzo Batelli, stabilimento tipografico Batelli |
Affacci |
. |
Proprietà |
Batelli, Galletti. |
Architetti - Ingegneri |
Bellini Vittorio, Catelani Antonio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nencini Lorenzo, Insom Giovanni, Orzalesi Francesco, Bazzanti Niccolò, Santarelli Emilio, Torrini Girolamo, Bandini Tommaso, Finocchi Luigi. |
Uomini illustri |
Dante Alighieri, Petrarca Francesco, Ariosto Ludovico, Tasso Torquato, Carducci Giosuè, Cicognani Bruno. |
Note storiche |
Il palazzo risulta edificato dalle fondamenta con la demolizione di alcune case preesistenti, tra il 1831 e il 1833, dall'architetto Vittorio Bellini (coadiuvato dal l'ingegner Antonio Catelani) per Vincenzo Batelli, imprenditore tipografo, per servire sia da abitazione sia da calcografia e tipografia. Attorno alla metà dell'Ottocento, tuttavia, le difficoltà economiche del proprietario portarono a dividere la proprietà, riservando pochi vani a una piccola stamperia. La facciata, con bozze di pietra per tutta l'altezza del piano terreno, si presenta caratterizzata da quattro nicchie poste ai lati del primo piano, con le statue (collocate nel 1843 ca.) della Primavera, di Lorenzo Nencini, dell'Estate, modellata da Giovanni Insom, dell'Autunno, di Francesco Orzalesi, dell'Inverno, di Niccolò Bazzanti. Il progetto di decoro voluto da Vincenzo Batelli (che ricordiamo come promotore dell'impresa volta a collocare nelle nicchie del loggiato degli Uffizi le statue degli Uomini Illustri della Toscana) vedeva poi il fronte sormontato da una mostra di orologio e, nell'atrio, sistemate una statua di Minerva dello stesso Niccolò Bazzanti, un Arpocrate dio del silenzio di Emilio Santarelli, e quattro busti dei poeti Dante Alighieri, Francesco Petrarca (ambedue del Bazzanti), Ludovico Ariosto (di Girolamo Torrini) e Torquato Tasso (di Tommaso Bandini). Nessuno dei busti è attualmente in loco (uno è documentato da una fotografia pubblicata da Giovanni Fanelli). Lo spazio si caratterizza comunque per la presenza di una vera e propria selva di colonne doriche dipinte a finto marmo, e per la volta affrescata con puttini reggenti cartigli con motti. Notevoli le bande di bronzo del portone d'ingresso, databili attorno al 1843 e gettate dall'officina Moreni Tognozzi su disegni dell'incisore Luigi Finocchi. Sulla soglia d'ingresso è la data 1844. Nell'ultimo Ottocento qui ebbe sede l'Istituto Nencioni dove insegnò, giovanissimo, Giosuè Carducci. In un appartamento al primo piano del palazzo nacque, nel 1879, lo scrittore Bruno Cicognani, che così ricordava nei suoi scritti il luogo: "Chi passi per Firenze da via S. Egidio, per andare verso il Mercatino di San Pierino, è colpito dall'aspetto singolare d'un quasi-palazzo (...). Dal portone aperto, grandissimo di bronzo, si intravede l'ingresso con un colonnato. Se alzi poi gli occhi alla facciata, vedi al primo piano fatto a archi quattro vaghissime statue - le quattro Stagioni - nelle loro nicchie a fianco dei tre archi centrali, ciascuno dei quali ha il suo terrazzino. La stessa simmetria d'archi e di terrazzini al piano secondo che non ha però statue. Semplice il terzo e, sopra nel mezzo, il castello dell'orologio" (Cecconi 2009). |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1842, pp. 370-371, n. 120; Fantozzi 1843, p. 153, n. 355; Formigli 1849, pp. 290-291; Firenze 1850, pp. 235-236; Illustratore fiorentino 1880, pp. 119-120; Limburger 1910, n. 272; Fanelli 1973, I, p. 391; II, p. 173, figg. 860-862; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 328; Cresti-Zangheri 1978, p. 55; Borsi-Maresca 1984, pp. 110-111; Cesati 2005, II, p. 570; Paolini 2008, pp. 192-193, n. 292; Cecconi 2009, pp. 68-69; Paolini 2009, pp. 269-270, n. 382. |
Approfondimenti |
Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 159. |
Documentazione fotografica |
Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0087120 (veduta del prospetto visto di scorcio dal basso). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 107242, 107243, 107244, 107245 (vedute d'insieme e particolari del prospetto, 1980); 107246, 107247 (particolari del portone, 1980); 107248, 107249, 107250, 107251, 107252, 107253 (vedute degli spazi interni, 1980); 107254 (particolare del portone, 1980); 107255, 107256, 107257, 107258, 107259, 107260, 107261, 107262 (vedute del vestibolo d'ingresso, 1980); 107263, 107264 (vedute del vano scale, 1980); 107265, 107266, 107267, 107268 (vedute del cortile interno, 1980); 107269 (veduta d'insieme del vestibolo, 1980); 107270, 107271, 107272, 107273, 107274, 107275, 107276 (vedute degli spazi interni con particolare riferimento alle camere affrescate, 1980). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Galletti su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI0445 |
ID univoco regionale |
90480170526 |
Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
06/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
15/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
scultura, orologio, portone. |
Localizzazione |
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