Quartiere |
Santa Croce (Mattonaia) |
Ubicazione |
Via della Colonna 2 |
Denominazione |
Villa Fabbri |
Altre denominazioni |
Villa Sepp, edificio dell'Istituto Sperimentale Studio e Difesa del Suolo |
Affacci |
piazza Massimo d'Azeglio 30- 33 |
Proprietà |
Astengo, Pinto, Fabbri, Crea, Promotur Srl. |
Architetti - Ingegneri |
Calderini Giuseppe Carlo, Poggiolini Giovanni, Cantini Sara, Lapi Daniele. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Fabbri Paolo Egisto. |
Note storiche |
Si tratta di un grande edificio, con il fronte principale arretrato rispetto alla linea stradale e dai caratteri che lo qualificano propriamente come villa, eretto su progetto dell'architetto Giuseppe Carlo Calderini tra il 1869 e il 1870 e committenza del senatore Giacomo Astengo, commendatore dei Santi Maurizio e Lazzaro, che ugualmente avrebbe promosso poco dopo, sempre sulla piazza e questa volta su progetto dell'architetto Vincenzo Micheli, la costruzione del palazzo ai civici 23-24 (si veda). In questi anni fu residenza dell'ambasciatore del Cile, Pietro Sepp, che tuttavia lasciò l'edificio in concomitanza con il trasferimento della capitale a Roma nel 1871. Nel repertorio stilato da Angiolo Pucci negli anni venti del Novecento e recentemente dato alle stampe per le cure di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani si ricorda come fosse "uno dei primi costruiti in piazza d'Azeglio e fu fatto costruire dal senatore Astengo. Lo acquistò poi il cav. Emanuele Pinto, e alla sua morte ne fu erede la moglie. Nel 1923 anch'essa venne a morte e i suoi eredi, residenti all'estero, lo vendettero nel 1924. Ne fu acquirente Paolo Egisto Fabbri dopo che aveva venduto il suo palazzo di via Cavour ai padri Scolopi". Il carattere signorile della residenza è reso a partire dal muro di cinta del giardino, coronato da una balaustrata in pietra artificiale che si sviluppa senza soluzione di continuità sui due lati. Il fronte principale della villa, che guarda a via della Colonna, è organizzato su due piani per cinque assi: al piano terreno un avancorpo determina un'ampia terrazza di servizio agli ambienti del primo piano e, al tempo stesso, il loggiato d'accesso, con volticciole interamente decorate a grottesche secondo modelli cinquecenteschi. Il fronte che guarda alla piazza, di quattro assi, presenta al piano terreno il parato a ricorsi di pietra in malta, e al piano superiore un terrazzo che mette in comunicazione le due finestre centrali. Negli ultimi decenni la villa è stata sede dell'Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo del Ministero dell'Agricoltura e la struttura interessata da un intervento di restauro nel 1967, eseguito dalla impresa edile Calosi & Del Mastio su progetto dell'ingegnere Giovanni Poggiolini. La volontà di adeguare l'immobile alle necessità dell'Istituto aveva tuttavia portato a interventi non consoni al prestigio della proprietà, quali, ad esempio, l'uso di infissi in alluminio anodizzato sia a chiudere le finestre sia il loggiato prima segnalato. Messo in vendita dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria del Ministero delle politiche agricole, alimentali, forestali e del turismo) ed acquistato nel 2017 dalla società alberghiera Promotur della famiglia di imprenditori mugellani Zoppi, l'immobile è stato interessato tra il 2018 e il 2019 da un esteso cantiere di restauro e risanamento conservativo per frazionamento e cambio di destinazione d'uso, su progetto e direzione dei lavori dell'architetto Sara Cantini e dell'ingegnere Daniele Lapi. |
Bibliografia
dettaglio |
Ulisse Tramonti in Firenze 2003, pp. 137, 140; Paolini 2008, pp. 53-54, n. 63; Paolini 2009, pp. 68-69, n. 73. |
Approfondimenti |
Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 61; Ernesto Ferrara, Una società alberghiera ha acquistato villa Sepp per cinque milioni, in "La Repubblica", 25 agosto 2017; Firenze, Villa Sepp acquistata da Promotur, in "Il Sole 24 Ore", 25 agosto 2017; Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020, pp. 58-60. |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 54904, 54905, 54906, 54907 (vedute d'insieme dei prospetti, 1971). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Villa Sepp su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
27/03/2011 |
Data ultima modifica |
19/09/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
02/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
legazione. |
Localizzazione |
|
|