Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Santa Caterina d'Alessandria 23 |
Denominazione |
Edificio della Direzione Provinciale di Firenze dell'Agenzia Entrate |
Altre denominazioni |
Edificio dell'Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette |
Affacci |
viale Spartaco Lavagnini 27- 29 |
Proprietà |
demanio dello Stato, Fondo Patrimonio Uno. |
Architetti - Ingegneri |
Gizdulich Riccardo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Romano Cernitori Anna. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Fin dal Duecento era in quest'area un complesso religioso (Santa Caterina d'Alessandria, o Santa Caterina del Vetricciaio, o delle Ruote, o delle Donne alle Mura) passato per varie mani quindi soppresso nel 1777 per iniziativa di Pietro Leopoldo. Con l'abbandono da parte dei religiosi il complesso fu in parte destinato ad ospitare delle scuole normali gratuite a beneficio delle "povere fanciulle del quartiere di San Giovanni", in parte utilizzato come manifattura tabacchi. Quest'ultima porzione fu successivamente destinata a ospitare un magazzino del sale, quindi ridimensionata a seguito della costruzione della chiesa contigua e dell'apertura di via Santa Caterina d'Alessandria, contemporanea alla costruzione del quartiere di Barbano. Per meglio comprendere la situazione negli anni immediatamente precedenti a questa radicale trasformazione della zona, oltre alle varie piante antiche della città di Firenze, è un disegno conservato presso l'Archivio Storico del Comune di Firenze del 1872 (coll. CA1184, Relazione e piante di vari stabili esistenti nel quartiere di San Giovanni, pubblicato anche in Pucci 2017) nel quale il corpo della fabbrica antica, evidentemente già destinato alle nuove attività, presenta alle spalle verso le mura due orti "che appartengono al negozio del tabacco" e una "corte lastricata per soleggiare i tabacchi". Lungo quello che sarebbe diventato il proseguimento di via Santa Caterina verso Barbano è invece un "tenimento delle squole delle fanciulle", il tutto confinante con l'esteso podere dello Spedale di Bonifazio. Nei primi anni sessanta del Novecento queste varie porzioni (nel tempo trasformate per l'ampliamento del nucleo antico con nuovi corpi di fabbrica) furono abbattute e, mentre nell'area già occupata dalla scuola fu eretto un edificio per scuole e pensionato (si veda ai numeri civici 13-15-17), in quella già magazzino del Sale fu costruito l'edificio in oggetto, destinato all'Ufficio Distrettuale delle Imposte dirette. Questo è costituito da cinque piani fuori terra con il prospetto principale scandito da un telaio in cemento armato ad 'alveare'. Più in particolare l'edificio presenta la zona basamentale fornita di una panca di via in pietra forte, sulla quale si sviluppa un corpo di quattro piani in aggetto, sostenuto da mensole in cemento armato i cui profili proseguono per tutta l'altezza del fronte, di modo che questo, tagliato orizzontalmente da aggetti marcapiano, determina una griglia su quattro piani per 45 stretti assi che racchiudono le finestre. La copertura, con forte aggetto, allude ad una tipica gronda alla fiorentina. Sostanzialmente, per quanto di minor impegno progettuale, ci sembra che il complesso bene dialoghi con il vicino e poco più tardo edificio del Centro Leasing (si veda al numero civico 30), mantenendo tuttavia vari elementi che guardano alla tradizione architettonica locale e, al tempo stesso, rielaborando alcune esperienze maturate da architetti quali Riccardo Gizdulich nei primi anni Cinquanta. All'interno, di un certo interesse (e sempre nel segno di un recupero in senso moderno di valori tradizionali), è il mosaico pavimentale del piano terreno, con grandi figure alludenti al lavoro dell'uomo, realizzato su disegni di Anna Romano Cernitori dalla ditta Castaman di Pietrasanta. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, pp. 81-82, n. 167; Firenze 1850, p. 529; Limburger 1910, n. 166; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 96-97, n. 16; Salvadori Guidi 1996, p. 86, n. 110. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Fabbrica di tabacco e d'acquavite, anticamente convento di S. Caterina delle Ruote, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, II, pp. 46-51; Stefania Bertano, Angelamaria Quartulli, Gaetano Baccani architetto nella Firenze dell'ultima stagione lorenese, Firenze, Polistampa 2002, pp. 89-91 (Riduzione delle scuole normali di S. Caterina e progetto per la chiesa); Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 292-293. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
12/06/2011 |
Data ultima modifica |
28/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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