Quartiere |
Santo Spirito (San Frediano) |
Ubicazione |
Piazza Torquato Tasso 6- 7- 8 |
Denominazione |
Complesso delle Scuole Leopoldine |
Altre denominazioni |
Monastero di San Salvatore appiè di Monte, San Salvatore a Camaldoli, San Salvatore del Chiatto, San Salvatore alla Rosa, Spedale de' Poveri Mendicanti, San Salvatore dei Mendicanti, Scuole normali di San Salvatore |
Affacci |
via di Camaldoli |
Proprietà |
Congregazione Camaldolese (Ordine monastico dei Camaldoli), Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Parigi Giulio, Zermani Paolo, Landi Laura, Osti Paolo, Melosi Roberto, Pittalis Paolo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Tra XI e XII secolo era già in quest'area una chiesa intitolata a San Salvatore detta, per distinguerla da quella 'a Monte', appiè di Monte o Pedemonte. Sappiamo che l'edificio fu donato ai monaci camaldolesi nel 1102 (da cui la denominazione di San Salvatore a Camaldoli, poi diventato toponimo della zona) che lo ampliarono costruendo parallelamente un ampio monastero che, soprattutto nella prima metà del Trecento, ebbe un ruolo determinante nello sviluppo urbano di questa zona, visto che, da proprietà di terreni acquisiti per via di donazioni, i monaci favorirono la costruzione su questi di molte case, diventando ai primi del Quattrocento proprietari di circa 450 immobili dislocati essenzialmente lungo borgo San Frediano, via del Leone, via della Chiesa, via di Camaldoli e via dell'Orto. Dopo essere stato a lungo della comunità, ritroviamo il complesso utilizzato nel 1523 come lazzaretto. Danneggiato in occasione dell'assedio del 1529, il complesso fu concesso alle monache Cavalieresse Gerosolimitane di San Giovanni in Fieri (Cavalieresse di Malta), che si adoperarono per risarcirlo dai danni. Nel 1550 fu tuttavia abbandonato dalla comunità di religiose e adibito a magazzino e arsenale militare fino al 1622, quando venne destinato a Spedale de' Poveri Mendicanti. In questa occasione la struttura fu interessata da importati lavori di adattamento su progetto di Giulio Parigi, che la configurarono in termini molto simili agli attuali. Nel 1786-1787 Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena individuò il complesso per ospitare le "Regie Scuole Normali gratuite per le povere zitelle del quartiere di Santo Spirito" (e, più in generale, per adibirlo all'educazione delle "fanciulle di bassa condizione"), destinazione conservata fino al 1890. Seguì un periodo di degrado, con l'occupazione dei locali da parte di insediamenti produttivi e artigianali, quindi (nel periodo della seconda guerra mondiale) da alloggi per sfollati, e infine per sfrattati, fino al 1965. L'alluvione del 1966 e un incendio nel 1973 infierirono ulteriormente sulla struttura, che le fotografie di quegli anni ci mostrano in uno stato di degrado diffuso con vistosi danni anche strutturali. Dagli anni ottanta sono iniziati, a cura del Comune di Firenze, gli interventi per restituire dignità al complesso e renderlo disponibile agli abitanti del quartiere, culminati in una serie di cantieri avviati dal 2000. Tra i molti lavori si segnala il cantiere finalizzato al recupero del portico del chiostro (2004-2006, inaugurazione nel dicembre 2006), realizzato su progetto degli architetti Paolo Zermani (capogruppo), Laura Landi e dell'ingegnere Paolo Osti. Parallelamente, dal 2002, si procedette al recupero degli ambienti che si affacciano sul chiostro stesso, destinati a appartamenti di edilizia residenziale pubblica, uffici comunali, uno spazio per attività culturali e una sede dell'ANPI, quest'ultima inaugurata nel febbraio 2012. A coordinare i vari lavori furono Roberto Melosi e Paolo Pittalis, dell'Ufficio Tecnico del Comune. Attualmente il prospetto del complesso si mostra in ottime condizioni di conservazione, di disegno oltremodo semplice, segnato da due accessi carrai e da varie porte tra le quali si segnala il portale posto all'estrema destra e di notevole pregio (già di accesso alla chiesa), timbrato da un grande scudo con l'arme dei Medici e affiancato da una antica buca delle elemosine e da un bando dei Signori Otto di Guardia e Balia. Il corpo a sinistra è una più recente costruzione realizzata in occasione della definizione di piazza Torquato Tasso che comportò, oltre alla demolizione di un intero isolato, l'atterramento dell'ambiente che qui si sviluppava obliquamente allo stanzone di pertinenza del nostro complesso posto dal lato esterno del chiostro. Tra gli ambienti interni si torna a segnalare proprio il grande chiostro (nel 2007 dedicato a don Danilo Cubattoli, noto come don Cuba o "il prete dei carcerati" per la sua meritoria attività nelle carceri fiorentine) che, nonostante la necessaria sostituzione di buona parte delle colonne, conserva nella la sua estrema semplicità una certa suggestione. Vi si trovano alcune lapidi ottocentesche ed una datata 1654, con arme del patrizio pisano e canonico fiorentino Geronimo Paponio. Si veda anche, in questa stessa piazza, alla Casa della Finestra, addizione moderna del complesso. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1842, pp. 698-699, n. 349; Fantozzi 1843, pp. 267-268, n. 669; Firenze 1845, p. 237; Formigli 1849, p. 202; Firenze 1850, p. 609; Passerini 1853, pp. 557-580; Limburger 1910, n. 633; Limburger-Fossi 1968, n. 633; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 175; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 244-245, n. 87; Bertocci 1998, p. 178, n. 154; Firenze 2005, pp. 464, 760; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 207-208. |
Approfondimenti |
Osanna Fantozzi Micali, Il monastero di San Salvatore di Camaldoli in piazza Tasso, in "Bollettino degli Ingegneri", 1973, 10; Vieri Franco Boccia, Lorenzo Greppi, San Salvatore di Camaldoli a Firenze: l'impianto medievale della Chiesa e lo Spedale dei Mendicati di Giulio Parigi, Firenze, Spes, 1985; Completamento e restauro del Convento di S. Salvatore, detto 'Casa della finestra', Firenze, in Paolo Zermani. Architetture 1983-2003, catalogo della mostra (Mantova, Casa del Mantegna, 1 febbraio-2 marzo 2003) con testi di Fabrizio Rossi Prodi e Francesco Collotti, Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, 2003, pp. 162-167; Paolo Zermani. Casa della finestra, Piazza Tasso, Firenze: recupero del Monastero di S. Salvatore a Camaldoli, in Giacomo Pirazzoli, Francesco Collotti, Da zero a tre dimensioni, Palermo, Biblioteca del Cenide, 2006; Ex Leopoldine: concluso il recupero. Festa in piazza Tasso per il restauro del portico e del giardino, in "Il Corriere di Firenze", 24 dicembre 2006; Paolo Zermani, Completamento e restauro del Monastero di San Salvatore a Camaldoli, detto 'Casa della finestra', piazza Tasso, Firenze, in "Firenze Architettura", X, 2006, 2, pp. 28-35; Edificio per residenze pubbliche in piazza Tasso, in John Stammer, Dentro Firenze, Architetture, architetti, progetti e percorsi del tempo presente, Firenze, Maschietto editore, 2014, pp. 28-31; Monica Vazquez Astorga, Le scuole leopoldine di Firenze e la loro storia (1778-1976), Firenze, Comune di Firenze, 2019. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6477 (veduta di scorcio del prospetto, 1920-1930 ca.). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di San Salvatore a Camaldoli su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI6074 |
ID univoco regionale |
90480170812 |
Data creazione |
24/07/2011 |
Data ultima modifica |
17/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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