Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Piazza della Calza |
Denominazione |
Casa dell'Allegoria di Firenze |
Altre denominazioni |
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Affacci |
via Romana 102, via de' Serragli |
Proprietà |
Serragli. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Giovanni da San Giovanni (Giovanni Mannozzi, d.), Romoli Mario. |
Uomini illustri |
Dante Alighieri, Giotto di Bondone, Masaccio (Tommaso di ser Giovanni, d.), Leonardo da Vinci, Michelangelo (Buonarroti), Rosai Ottone, Papini Giovanni, Soffici Ardengo, Conti Primo. |
Note storiche |
La casa guarda alla porta Romana e fa da ampio cuneo tra via Romana (dove è l'ingresso) e via de' Serragli. Anticamente il prospetto che si apprezza appena entrati dalla porta in città si presentava arricchito da un affresco di Giovanni da San Giovanni commissionato da Cosimo II, molto elogiato dai contemporanei, con una Allegoria della città di Firenze che, seduta fra Pisa e Siena, riceveva gli omaggi di Flora, del 1617 circa. La guida della città del 1850 indica il lavoro come 'superbo', aggiungendo tuttavia che "le intemperie lo hanno quasi totalmente distrutto" (già nel 1838 risultava assai "assai danneggiato"). Ai tempi di Garneri e Bertarelli tracce dell'opera erano ancora visibili e segnalate nelle guide cittadine. In data imprecisata (comunque presumibilmente tra il 1950 e il 1953) ciò che restava del dipinto fu staccato e dovrebbe attualmente trovarsi in uno dei depositi della Soprintendenza. La documentazione sull'affresco è comunque ampia e comprende sia alcuni disegni e studi preparatori dello stesso Giovanni da San Giovanni (si vedano pubblicati dai Thiem nel 1964) sia il frontespizio scelto dallo Zocchi per la sua serie di incisioni sulla Firenze Settecentesca, che appunto lo riproduce e che non poco ha contribuito alla sua fama. In sintesi, come abbiamo accennato, l'affresco presentava Firenze, seduta in trono con l'abito dell'Ordine di Santo Stefano, con ai lati le città di Pisa e di Siena. Flora (la figura meglio conservata secondo le testimonianze del Novecento) e le quattro stagioni apparivano nell'atto di fare omaggio dei loro frutti alla città, mentre l'Arno era raffigurato nella tradizionale figura virile distesa e appoggiata a un orcio dal quale sgorgava l'acqua. Marte, Minerva, Mercurio e Apollo erano rappresentati festosi, mentre in alto, fra la figura della Vigilanza e quella della Giustizia, trionfava lo stemma mediceo. Nel 1953 fu bandito un concorso, fortemente voluto dall'allora sindaco Piero Bargellini, per sistemare agli ingressi della città opere d'arte che dimostrassero le antiche tradizioni di ospitalità di Firenze. Il pittore Mario Romoli, vincitore per la via Senese, dipinse così qui La vita di Firenze nei secoli (realizzata negli ultimi mesi del 1954 e inaugurata il 16 gennaio 1955), che intendeva sintetizzare la cultura artistica cittadina nel corso del tempo: a destra sono raffigurati, secondo l'iconografia più diffusa che li rende sufficientemente riconoscibili, personaggi del Medioevo e del Rinascimento (da Dante a Giotto e Masaccio, da Leonardo a Michelangelo), a sinistra sono invece i protagonisti della Firenze del Novecento, contemporanei e amici di Mario Romoli. Oltre all'autoritratto di quest'ultimo appaiono nel gruppo Quinto Martini, Luigi Campedelli, Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Italo Gamberini, Primo Conti; in primo piano, intento al suo lavoro, è un muratore, simbolo di tutti i lavoratori che contribuirono a ricostruire Firenze dopo le distruzioni della guerra. "Per l'impianto spaziale della scena, Romoli riprende l'ambientazione urbana dell'affresco di Masolino e Masaccio con San Pietro che resuscita lo storpio e resuscita Tabita nella Cappella Brancacci al Carmine" (Maier 2017). Tra i due gruppi, al di sopra di una piccola finestra, sono raffigurati San Giovanni Battista e la Madonna con le iniziali IHS. In un angolo, in una fessura del muro, fu al tempo collocato un barattolo con articoli di giornale e foto, come messaggio dell'artista ai fiorentini del futuro. |
Bibliografia
dettaglio |
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 124-125; Cambiagi 1765, p. 215; Cambiagi 1771, p. 229; Cambiagi 1781, p. 208; Follini-Rastrelli 1789-1802, VIII, 1802, pp. 163-164; Lastri 1821, VII, pp. 101-103; Firenze 1828, p. 207; Thouar 1841, pp. 439-440; Fantozzi 1842, p. 659; Firenze 1845, p. 243; Formigli 1849, p. 207; Firenze 1850, p. 602; Bigazzi 1886, p. 325; Bertarelli 1922, p. 168; Garneri 1924, p. 265, n. IV; Bertarelli 1937, p. 287; Thiem 1964, pp. 145-146, n. 99, tavv. 197-199; Borsook 1972, p. 300; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 169; Graffiti 1993, pp. 106-107; Salvadori Guidi 1996, pp. 134-135, n. 180; Cesati 2005, I, p. 107; Cesati (Piazze) 2005, p. 41. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Pittura a fresco di Gio. da S. Gio. in faccia alla detta porta, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, XIII, pp. 10-12; Melania Cristina Cotoi, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 100-101 (Affresco La vita di Firenze nei secoli); Ilona Maier, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 152-153 (Piazza della Calza). |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: CAL-F-011190-0000, CAL-F-011191-0000 (due vedute a diversa distanza della casa dal lato del prospetto dipinto, 2002). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 7205, 7206, 7207, 61319, 113921, 121761, 128055 (vedute d'insieme e particolari della pittura murale di Mario Romoli, 1954); 61318 (veduta d'insieme della piazza il 16 gennaio 1955 giorno dell'inaugurazione della pittura murale di Mario Romoli, 1955). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza della Calza su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
03/10/2011 |
Data ultima modifica |
19/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
09/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
pittura. |
Localizzazione |
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