Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Piazza de' Pitti 1 |
Denominazione |
Kaffeehaus (giardino di Boboli) |
Altre denominazioni |
Nuovo casino sotto la Fortezza |
Affacci |
. |
Proprietà |
Pitti, Medici, Asburgo Lorena, Savoia, demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale). |
Architetti - Ingegneri |
Del Rosso Zanobi, Pappagallo Giorgio Elio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Del Moro Giuseppe, Traballesi Giuliano, Micheli Pasquale, Lorenzi Battista. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il Kaffeehaus, situato nel giardino di Boboli in prossimità del cancello verso il Forte Belvedere, è una singolare costruzione che rientra tra le opere volute dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena tra il 1774 e il 1785, per restituire al Giardino di Boboli, allora in parziale stato di abbandono, la dignità e il ruolo ricoperto in passato. Denominata inizialmente Nuovo casino sotto la Fortezza, venne edificata su progetto di Zanobi Del Rosso a partire dal 1774 (conclusione dei lavori nel 1775). Questo 'casino di delizie' era utilizzato come luogo di sosta per la corte durante le passeggiate e per il rito della degustazione del cioccolato; il giardino prospiciente aveva invece la funzione, oltre che ridisegnare la collina, di cambiare destinazione d'uso a questa parte di Boboli, troppo vicina ad altre proprietà e spesso visitata da estranei. All'esterno la piccola mole si presenta come un esempio di architettura del tutto nuova nel panorama tardo settecentesco fiorentino, rientrando nel gusto delle turqueries diffuse al tempo nei giardini europei alla moda. L'edificio si mostra infatti come un piccolo padiglione di forma circolare sormontato da una cupola a cipolla, suddiviso su tre distinti livelli con terrazze: al piano terreno la cucina, la Grande Stanza al primo piano e a conclusione il belvedere sormontato da una cupola in rame che termina con una banderuola segna vento, il cui orientamento era possibile leggere anche dall'interno dell'edificio grazie alla rosa dei venti inserita sulla volta. Distribuiti attorno alla Sala Grande e nel vano triangolare della scala interna si articolano alcuni salottini dove appartarsi. Tra il 1775 e il 1776 fu intrapresa la decorazione degli interni da Giuseppe del Moro, Giuliano Traballesi e Pasquale Micheli: la stanza centrale raffigura l'interno di una voliera dal quale è visibile la natura esterna del giardino con fontane, rampicanti, boschetti e giochi d'acqua. Gli scorci paesistici, di mano di Traballesi, sono incorniciati da grandi figure a monocromo. Micheli si occupò, invece, delle pareti dei piccoli cabinet che circondano la sala, con scene allegoriche a monocromo alludenti a temi arcadici e bucolici. La costruzione si erge su una grotta creata con massi e pietrame artificiali tinteggiati di color pietra bigia e bagnati da apposite condutture per ricreare l'effetto umido e gocciolante tipico degli anfratti naturali. Il terreno circostante la costruzione subì un notevole cambiamento per adeguarsi alle linee del nuovo fabbricato: la collina è disegnata da scalinate simmetriche e da terrazze; nei prati più inclinati l'architetto ideò uno spazio acquatico, un vivaio di forma ovale con tazza di marmo bianco che accolse fin dal 1775 il gruppo marmoreo di Ganimede con l'aquila, attribuito a Battista Lorenzi (ora sostituito da una copia), che portò alla denominazione di quest'area come Giardino del Ganimede. L'edificio nel trascorre del tempo subì vari interventi, tra i quali assumono particolare rilievo il recupero dello stato primitivo del padiglione tra il 1805 e il 1811, e il rifacimento degli intonaci in epoca sabauda, che stravolse l'immagine del Kaffeehaus introducendo una nuova coloritura a rosso pompeiano, in sostituzione di quella originaria verde pistacchio (verde lorena); coloritura che nuovamente si tornò a proporre nel corso degli interventi all'edificio effettuati tra la fine degli anni Settanta e primi Ottanta del Novecento (1979-1982). Dopo questi restauri il Kaffeehaus ospitò per un certo tempo un punto di ristoro per i visitatori del giardino (che da qui possono ammirare uno splendido panorama sulla città) e, fino al 1993, nell'area antistante fu autorizzato il picnic: tali fatti (che avevano comportato l'uso di un cabinet decorato come magazzino del bar e l'adattamento degli ambienti della grotticina come toilette) avevano trasformato l'area nella più degradata e mal utilizzata di tutto il giardino. Un intervento di restauro condotto tra il 2004 e il 2005 (direzione dei lavori architetto Giorgio Pappagallo) ha riportato l'edificio all'originario splendore decorativo nei suoi interni come negli esterni, peraltro restituendo alla facciata la coloritura iniziale verde pistacchio. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1842, p. 656; Garneri 1924, p. 277; Cazzato-De Vico Fallani 1981, p. 68; Firenze 1974, p. 350; Firenze 2005, p. 503; Zoppi 2019, pp. 22-38. |
Approfondimenti |
Carlo Cresti, Alcuni rilievi inediti del Kaffeehaus, in Boboli 90, atti del Convegno Internazionale di studi per la salvaguardia e la valorizzazione del giardino (Firenze, 9-11 marzo 1989) a cura di Cristina Acidini Luchinat e Elvira Garbero Zorzi, Firenze, Edifir, 1991, II, pp. 525-526; Gabriele Capecchi, Il disegno architettonico del Kaffeehaus, in Il Giardino di Boboli, a cura di Litta Medri, Milano, Silvana Editoriale, 2003, pp. 52-54; Litta Medri, Il Kaffeehaus, Firenze, Edizioni Polistampa, 2005; Litta Medri, Il Kaffeehaus, in "Amici di Palazzo Pitti", Bollettino 2005 [2006], pp. 35-40; Roberto Corazzi, Le cupole sotto il cielo di Firenze, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2018, pp. 152-154. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: BEN-F-000047-0000 (veduta d'insieme prima dell'intervento di restauro). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze):0133001, 0133003, 0133005 (vedute d'insieme da diverse angolazione dopo l'intervento di restauro del 2005). Archivio fotografico BAP, Firenze: 31575, 31576, 31577 (vedute d'insieme dei prospetti da diverse angolazioni, 1966); 62616 (veduta d'insieme del prospetto principale, 1972); 72112, 72113, 72114, 72115, 72116 (documentazione relativa a un intervento di ripristino del selciato antistante l'edificio, 1974); 83575, 83576, 83577, 83578 (vedute parziali dei prospetti, 1975); 83579, 83580, 83581, 83582, 83583, 83584, 83585, 83586, 83587 (documentazione relativa alle degradazioni degli elementi lapidei e degli intonaci, 1976); 85353, 85354, 85355, 85356, 85357 (insieme e particolari relativi alla situazione di degrado, 1977); 97733, 97734, 97735, 97736, 97737, 97738, 97739, 97740, 97741, 97742, 97743, 97744, 97745, 97746, 97747, 97748, 97749, 98371, 98372, 98373, 98374, 98375, 98376, 98377, 98378, 98379, 98380, 99220, 99221, 99222, 99223, 100423, 100424, 100425, 101316, 101317, 101318, 101319, 101320, 101321, 101322, 101323, 101324, 101757, 101758, 101759, 101760, 101761, 101762, 101763 (documentazione relativa al cantiere di restauro, 1979); 103774, 103775, 103776, 103777, 103778, 103779, 103780, 103781, 103782, 103783, 103784, 103785, 103786, 103787, 103788, 108002, 108003, 108004 (documentazione relativa al cantiere di restauro, 1980); 113141, 113142, 113143, 113144, 113145, 113146, 113147, 113148 documentazione relativa al cantiere di restauro, 1981); 202494, 202495 (vedute d'insieme dei prospetti, 1999). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Kaffehaus del Giardino di Boboli su Wikipedia e dalla sezione Archivio Restauri del sito della Soprintendenza ai Monumenti (Sbapsae per le province di Firenze Pistoia e Prato). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
26/10/2011 |
Data ultima modifica |
30/07/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
19/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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