Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Piazza de' Pitti 1 |
Denominazione |
Anfiteatro (giardino di Boboli) |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Pitti, Medici, Asburgo Lorena, Savoia, demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale). |
Architetti - Ingegneri |
Tribolo (Niccolò Pericoli, d.), Parigi Giulio, Parigi Alfonso il Giovane, Jadot Jean Nicolas, Cacialli Giuseppe, Poccianti Pasquale, Paoletti Gasparo Maria, Pellegrini Ignazio, Baldini Laura, Stefanini Loris. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Giambologna (Jean de Boulogne, d.). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Lo spazio - già cava di pietraforte - nasce come teatro di verzura su progetto del Tribolo attorno alla metà del Cinquecento ed è documentato dal 1571 con al centro una fontana con vasca di granito coronata dalla statua di Nettuno di Giambologna (fontana dell'Oceano), nel 1618 rimossa e quindi collocata al centro dell'Isola per consentire in questo luogo lo svolgimento di attività spettacolari e ludiche. La trasformazione della struttura provvisoria in permanente e quindi in organismo architettonico avvenne a partire dal 1629 ad opera di Giulio Parigi e, successivamente, del figlio Alfonso il Giovane, con la conclusione dei lavori nel 1637. Rimaneggiato nel Settecento e trasformato in parterre su progetto dell'architetto Jean Nicolas Jadot (1740) vide definire l'attuale configurazione ad opera dell'architetto Giuseppe Cacialli, nel 1818. La sua forma rimanda a quella dei circhi antichi, con sei ordini di gradinate coronate in alto da una balaustra interrotta da ventiquattro edicole contenenti, nelle nicchie, vasi in terracotta dipinti a finto marmo e statue, nella maggior parte copie in marmo dall'antico. Nel mezzo dell'anfiteatro è una grande vasca antica di granito grigio (probabilmente appartenuta alle Terme Alessandrine di Campo Marzio e qui collocata su progetto di Pasquale Poccianti nel 1840) e un obelisco egiziano databile al XIII secolo a.C. (si veda alla scheda dedicata all'opera) portato a Roma al tempo dell'Impero e qui collocato nel 1790. La base (in realtà predisposta per una sistemazione dell'insieme nel prato delle Colonna) è da ricondurre a un progetto di Gasparo Maria Paoletti. La cavea, come già detto un tempo libera per consentire spettacoli e giochi, fu riempita durante il primo periodo lorenese (1763-1765) con il terreno proveniente dallo sbancamento del piazzale di Bacco, dove doveva essere realizzata una grande cappella di Corte progettata da Ignazio Pellegrini e mai realizzata, fatto questo che comunque consentì la realizzazione di un viale carrozzabile di collegamento dell'ingresso di Bacco con il piazzale della Meridiana. Successivamente la stessa cavea - come già accennato - fu trasformata per un certo periodo in un giardino decorato con siepi di bosso e conche di agrumi, quindi - dopo varie vicissitudini che la videro negli anni Quaranta sfruttata per gli 'orti di guerra' - ricondotta all'aspetto attuale. Numerosi gli interventi di manutenzione e restauro succedutisi nel corso del tempo, in particolare dal 1989, con una fase finale (2004-2005) su progetto e direzione dei lavori di Laura Baldini e Loris Stefanini della Soprintendenza fiorentina. |
Bibliografia
dettaglio |
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 134-135; Del Bruno 1757, pp. 134-135; Fantozzi 1842, p. 655; Limburger 1910, n. 115; Garneri 1924, pp. 276-277; Allodoli-Jahn Rusconi 1950, p. 185; Limburger-Fossi 1968, n. 115; Cazzato-De Vico Fallani 1981, pp. 64-65, 68; Firenze 1974, pp. 348-350; Firenze 2005, p. 500; Zoppi 2019, pp. 22-38. |
Approfondimenti |
Riccardo Pacciani, Nuovi rilievi dell'Anfiteatro di Boboli, in Boboli 90, atti del Convegno Internazionale di studi per la salvaguardia e la valorizzazione del giardino (Firenze, 9-11 marzo 1989) a cura di Cristina Acidini Luchinat e Elvira Garbero Zorzi, Firenze, Edifir, 1991, II, pp. 421-430; Fiorella Facchinetti Bottai, L'Anfiteatro, pernio scenico fra reggia urbana e giardino di delizie: riflessioni sul significato e sulle origini di un 'teatro in cerca d'autore', in Boboli 90, atti del Convegno Internazionale di studi per la salvaguardia e la valorizzazione del giardino (Firenze, 9-11 marzo 1989) a cura di Cristina Acidini Luchinat e Elvira Garbero Zorzi, Firenze, Edifir, 1991, II, pp. 431-439; Massimo de Vico Fallani, Giardino di Boboli, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 258-284. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Su complesso sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Anfiteatro di Boboli su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
03/01/2012 |
Data ultima modifica |
30/07/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
19/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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