Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Via Palazzuolo 37 |
Denominazione |
Edificio dello Space Electronic |
Altre denominazioni |
Space Club |
Affacci |
. |
Proprietà |
Nessun dato rilevato. |
Architetti - Ingegneri |
Caldini Claudio, Fiumi Fabrizio, Bolognesi Mario, Galli Paolo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Fo Dario. |
Note storiche |
L'edificio si presenta dal lato della strada privo di finestre (benché alcune cornici ne simulino i profili) e timbrato da una lapide con sopra scolpito il giglio di Firenze, di fattura novecentesca. La linea di gronda non presenta soluzione di continuità rispetto a quella dell'edificio che precede, oggi occupato dalle scuole Rucellai e Brunelleschi, a indicare presumibilmente una storia comune ai due immobili, almeno per quanto riguarda le vicende del secolo scorso. Attualmente questa porzione è sede della discoteca Space Electronic, inaugurata il 27 febbraio del 1969 negli ambienti già occupati della officina meccanica alesaggio motori O.M.F. Per tutti gli anni settanta e oltre il luogo è stato il principale centro di cultura underground e alternativa della città, ospitando spettacoli del Living Theatre e di Dario Fo e concerti di Rory Gallagher, Brian Auger, dei Canne Heat e dei Van der Graaf Generator, per citare i principali. Anche la definizione dello spazio interno ha rappresentato un episodio oltremodo significativo per la città, proponendo uno dei primi episodi di "architettura radicale" a Firenze, dovuto all'allora giovane architetto Claudio Caldini membro del gruppo d'avanguardia 9999 (e grazie alla collaborazione di Fabrizio Fiumi e Mario Bolognesi) che qui trasferì quanto apprezzato all'Electric Circus di New York. Per quanto architettonicamente semplice trattandosi di una grande sala movimentata da balconate poste sui lati, l'ambiente viveva grazie a un ponte attrezzato dal quale immagini e luci provenienti da molteplici riflettori e proiettori consentendo di modificare continuamente la scena, secondo modalità poi diventate comuni agli spazi di intrattenimento ma assolutamente innovative per il tempo. L'arredamento, ideato da Paolo Galli, era in gran parte composto da oggetti riciclati come cestelli di lavatrici e carcasse di frigoriferi, tubolari di plastica usati come divani, e un acquario completo di piranha. "Interno totale, realizzato entro un vecchio edificio svuotato, spazio-scena segnato da pochissimi materiali solidi, ma costruito invece con un minimo di elementi atti a integrarsi con il suolo, le luci, la presenza umana in movimento, lo Space Electronic va segnalato anche come una delle poche opere di uno dei gruppi di giovani che animano l'ambiente culturale fiorentino e che raramente hanno potuto trovare concrete occasioni operative" (Gobbi 1976). Dopo la sua inaugurazione Claudio Caldini e Fabrizio Fiumi assunsero la gestione dello Space insieme a Mario Bolognesi. Con lo sciogliersi del Gruppo 9999 nel 1972 per impegni lavorativi o familiari dei componenti, il locale fu gestito da Mario Bolognesi e Carlo Caldini che alternò questa attività alla professione di architetto, fino alla sua scomparsa, avvenuta nel febbraio 2017. Tuttavia già da tempo lo Space aveva perso la sua iniziale specificità: venute meno l'attività di ricerca e sperimentazione, le esibizioni dal vivo e i concerti internazionali, il locale si è nel tempo trasformato in una discoteca equiparabile a molte altre, comunque rilevante nel suo essere una delle più grandi di Firenze, con una capienza di circa 800 persone. |
Bibliografia
dettaglio |
Gobbi 1976, p. 131, n. 113. |
Approfondimenti |
Space Electronic, environment audiovisivo, in "Casabella", XXXV, 1971, 356, pp. 46-48; Fabrizio Fiumi, Paolo Galli, Giorgio Birelli, Carlo Caldini, Ricordi di architettura/Architectural memoirs: arte moderna, Firenze, By 9999, 1972, p. 99. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Space Electronic su Wikipedia. Si segnala inoltre una intervista a Claudio Caldini sulla genesi dello Space Electronic resa disponibile su YouTube. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
06/01/2012 |
Data ultima modifica |
27/01/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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