Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Guelfa |
Denominazione |
Complesso di Sant'Orsola |
Altre denominazioni |
Monastero delle Donne di Sant'Orsola, palazzo dell'Amministrazione generale dei Tabacchi |
Affacci |
via Sant'Orsola, via Taddea, via Panicale |
Proprietà |
monastero di Sant'Orsola, demanio dello Stato, Provincia di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Silvestri Bartolomeo, Bacciardi Giovanni, Breschi Alberto, Clemente Carlo, Pecchioli Roberto, Ulivieri Luigi, Bandini Carlo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Pisvej Vaclac. |
Uomini illustri |
Gioconda (monna Lisa Gherardini del Giocondo, d.), Leonardo da Vinci. |
Note storiche |
Il complesso (attualmente valutato in 15mila metri quadri complessivi di superficie utile con 1.741 metri quadri di corti interne) ha origine nei primi decenni del Trecento (1309-1327) come monastero delle Benedettine di Sant'Orsola (affiancate poi dalle Vallombrosane e dalle suore di Santa Maria Madre), trasferite nel 1435 nel monastero di Sant'Agata, con il contemporaneo passaggio degli ambienti alle Francescane (suore del terzo Ordine di San Francesco). Da questa data si hanno notizie di ampliamenti e ristrutturazioni nel 1438, nel 1491, nel 1574 e nel 1625 (così la letteratura, ma si veda la più dettagliata relazione storica disponibile online nel sito Innova della Provincia di Firenze). Lavori di manutenzione sono poi segnalati tra il 1804 e il 1807, sempre finalizzati al mantenimento della struttura conventuale che tuttavia fu soppressa l'anno successivo. Dopo essere stato ipotizzato il riuso del complesso come cavallerizza, entro il 1818 questo fu oggetto di lavori di ristrutturazione diretti da Bartolomeo Silvestri e finalizzati a ridurlo all'uso di manifattura tabacchi (Amministrazione generale dei Tabacchi). Trasferita quest'ultima nel 1940 nel nuovo edificio di piazza Puccini, i locali furono usati dal 1945 al 1968 circa per ospitare famiglie di sfrattati. Già fortemente compromesso nella struttura definitasi tra Trecento e Seicento, il complesso fu quindi lasciato in stato di totale abbandono per circa un decennio, per essere nel 1975 concesso dal demanio dello Stato all'Opera Universitaria con l'intento di recuperarlo e adattarlo ad alloggi e servizi per gli studenti, sulla base di un progetto redatto da un gruppo di lavoro che vedeva come sottogruppo tecnico gli architetti Giovanni Bacciardi, Alberto Breschi, Carlo Clemente e Roberto Pecchioli. Approvato il progetto definitivo nel 1977 fu dato il via ai primi lavori di restauro nel 1979: il cantiere fu tuttavia poco dopo sospeso e l'ex convento nuovamente ricondotto nelle proprietà del demanio dello Stato fino alla definizione di un nuovo progetto questa volta incentrato sul recupero degli ambienti con l'obiettivo di destinarli a caserma della Guardia di Finanza. Anche in questo caso i lavori furono avviati (1985) per essere nuovamente sospesi causa un ripensamento circa la destinazione d'uso, di modo che l'imponente fabbricato rimase nuovamente abbandonato, chiuso da impalcature, diventando elemento di notevole degrado per l'intera zona e simbolo di una evidente incapacità di gestione della cosa pubblica. Nel 2007 le varie realtà interessate direttamente o indirettamente alle sorti dell'immobile firmarono un protocollo d'intesa che, nell'ambito di alcuni importanti trasferimenti immobiliari tra il demanio e le amministrazioni locali, prevedeva l'acquisizione del complesso da parte della Provincia di Firenze. A questo atto è seguita la definizione di un ulteriore progetto di recupero redatto con il coordinamento dell'architetto Luigi Ulivieri e inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2009/2010. Si segnala inoltre che, a fianco del costante interesse tenuto alto dagli abitanti del quartiere e dall'opinione pubblica in generale per il futuro del complesso, dal 2007 l'edificio è stato più volte segnalato in ragione del ritrovamento di un documento che vorrebbe qui sepolta monna Lisa Gherardini del Giocondo, meglio nota come Gioconda e supposta modella del celebre dipinto di Leonardo da Vinci. Nel frattempo, sui suoi estesi fronti esterni, la fabbrica è stata oggetto di installazioni di arte contemporanea autorizzate dalla Provincia, tra i quali si segnala quella dovuta all'artista ceco Vaclac Pisvej, inaugurata nell'agosto 2013 dopo circa un anno di lavoro che ha visto completamente rivestire i prospetti con 120.000 facsimile di banconote da un dollaro. Dopo un ulteriore ripresa dei lavori nel 2018 con il rifacimento delle coperture, si è giunti a un ulteriore progetto di "rigenerazione" del complesso curato dalla società francese Artea (progetto dell'architetto Carlo Bandini) che ha ricevuto Sant'Orsola in gestione dalla Città Metropolitana di Firenze (ex Provincia) per cinquant'anni. Oltre a una foresteria, il complesso ospiterà una scuola internazionale di alta formazione, probabilmente legata all’hôtellerie. Sulla corte dell’Orologio, interna al fabbricato, si affacceranno negozi e atelier, su quella del Tabacco si apriranno spazi culturali, congressuali e ludoteca, mentre la Corte della Spezieria sarà dedicata alla ristorazione. |
Bibliografia
dettaglio |
Cambiagi 1771, p. 125; Cambiagi 1781, pp. 121-122; Thouar 1841, p. 409; Fantozzi 1842, p. 493, n. 223; Fantozzi 1843, p. 78, n. 161; Firenze 1845, pp. 29-30; Formigli 1849, p. 32; Firenze 1850, pp. 530-531; Limburger 1910, n. 525; Fanelli 1973, I, p. 378; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 86; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 228-229, n. 79. |
Approfondimenti |
Sant'Orsola non sarà demolita ma verrà restaurata e recuperata, in "La Nazione", 30 agosto 1976; Giovanni Bacciardi et al., Centro di servizi e di attrezzature culturali e ricreative per l'Università e la città nel complesso di Sant'Orsola: materiali preliminari per l'elaborazione del progetto, Firenze, Centro Stampa Opera Universitaria, 1976; Giovanni Bacciardi, Alberto Breschi, Carlo Clemente, Roberto Pecchioli, Analisi di un contenitore e metaprogetto di una funzione urbana: materiali preliminari per la elaborazione di un progetto di ristrutturazione del complesso di S. Orsola allo scopo di realizzare un centro di servizi e di attrezzature culturali e ricreative per l'Università e la città, Firenze, Clusf, 1978; Giovanni Bacciardi et al., Una proposta per il recupero di funzioni urbane nel centro storico: progetto di ristrutturazione del complesso di S. Orsola per la realizzazione di un centro di servizi e di attrezzature culturali e ricreative per l'Università e la città, Firenze, Clusf, 1979; Alberto Breschi, Una proposta per il recupero di funzioni urbane nel centro storico. Progetto esecutivo di ristrutturazione del complesso di S. Orsola per la realizzazione di un centro di servizi e di attrezzature culturali e ricreative per l'Università e la città, in Alberto Breschi, Amata Città, Firenze, Alinea Editrice, 2010, pp. 146-165; Il monastero e la chiesa di Sant’Orsola a Firenze: indagine storico-archeologica dalla fondazione alla soppressione, a cura di Giuseppina Carlotta Cianferoni, Firenze, Edizioni Polistampa, 2014; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 297-298; Daniela Tartaglia, Sant’Orsola : fotografie da un monastero, Roma, Crowdbooks, 2019 (contributi di Alberto Breschi, Amos Cecchi, Marion d’Amburgo, Liana Di Giorgi Sossi, Sergio Givone et al.); Elena Franzoia, I francesi riaprono Sant'Orsola, in "Il Giornale dell'Arte", marzo 2021, 415. |
Documentazione fotografica |
Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0087113 (veduta parziale di un prospetto). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 13093 (veduta parziale e animata del prospetto su via Guelfa, primi del XX secolo). |
Risorse in rete |
Sul complesso sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito Innova della Provincia di Firenze (contenente sia un'ampia relazione storica sia materiale sugli attuali progetti di riqualificazione) e dalla voce Monastero di Sant'Orsola su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
09/02/2012 |
Data ultima modifica |
15/03/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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