Quartiere |
Santa Croce / Viali |
Ubicazione |
Viale Giuseppe Mazzini 2- 4 |
Denominazione |
Villa Dandini de Silva |
Altre denominazioni |
Villino Dandini |
Affacci |
viale Antonio Gramsci, via Carlo Botta |
Proprietà |
Dandini de Silva (Sylva), Schwatz Zissu, Meli, Banca Mercantile, Bipielle Real Estate. |
Architetti - Ingegneri |
Spighi Cesare, Chiasserini Giovanni, De Bernardinis Pietro, Conti Augusto. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La villa fu costruita attorno al 1888 su progetto dell'ingegnere e architetto Cesare Spighi e committenza della famiglia Dandini de Silva sull'allora viale Principe Eugenio, tra le prime a qualificare come zona residenziale di pregio quest'area della città. Con questo stesso progetto, nel 1891, Cesare Spighi concorse al Premio Martelli. Dopo i fasti legati alle ricchezze della famiglia Dandini de Silva, la residenza, passata nelle proprietà della famiglia Schwartz Zissu e quindi in quelle dell'impresario edile Cesare Meli, decadde miseramente. Negli anni settanta del Novecento, da lungo tempo disabitata e fatiscente (tanto che nel quartiere era iniziata a diffondersi la voce che la casa fosse abitata da fantasmi e i ragazzi costretti a lunghi giri pur di evitarla) l'edificio rischiò persino di essere demolito per fare posto a una palazzina moderna (si veda l'allarme lanciato da Alfredo Forti dalle pagine de "La Nazione" nel 1973). Fortunatamente l'immobile fu acquisito dalla Banca Mercantile nel 1979, sulla base di un progetto di fattibilità redatto dallo Studio Architetti Associati Giovanni Chiasserini e Pietro De Bernardinis. Sottoposta a notifica d'interesse da parte della Soprintendenza, la villa fu quindi restaurata con cura dall'impresa dell'architetto Augusto Conti (chiusura del cantiere e inaugurazione nel 1981) e, nonostante il giardino di pertinenza sia stato quasi del tutto trasformato in parcheggio, ha riacquistato l'eleganza e il pregio che già l'avevano caratterizzata. L'edificio (e questo ci sembra contribuisca a qualificarlo più come villa che come villino) si presenta posto in alto rispetto al piano stradale, grazie a una collinetta artificiale che nasconde buon parte del piano terra. Il prospetto, organizzato su tre assi per due piani e un seminterrato con ampie bucature, presenta, al centro, una breve scalinata in pietra che, proseguendo nell'androne in marmo, immette direttamente al piano nobile. Il portale in pietra rimanda ai modelli rinascimentali sia nel disegno d'insieme sia nei particolari, come accade con le due teste d'ariete che coronano le paraste che lo delimitano. I due finestroni di lato, chiusi da un timpano triangolare, si presentano ricchi di ornamentazioni classiche, caratterizzandosi nella parte centrale (come accade per le finestre superiori) per la presenza di una bifora a sua volta chiusa in arco a tutto sesto. La gronda, come si conviene al gusto del tempo, è alla romana, anch'essa riccamente scolpita; l'androne impreziosito da pitture murali a grottesche. Nell'insieme appaiono evidenti le strette analogie tra questa realizzazione e la villa Renatico di Ferdinando Martini realizzata dallo stesso Spighi a Monsummano. Si segnala sul portone uno scudo con l'arme dei Dandini de Silva (partito: nel primo troncato d'azzurro e d'oro, a tre stelle a sei punte attraversanti dell'uno all'altro, con il capo d'argento caricato da un'aquila dal volo spiegato di nero, coronata del campo (Dandini); nel secondo d'argento al leone al naturale, linguato di rosso, coronato di oro (De Sylva)). Attualmente il complesso è occupato da una filiale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa e Livorno. |
Bibliografia
dettaglio |
Cresti-Zangheri 1978, p. 221. |
Approfondimenti |
Alfredo Forti, Perché si continua a distruggere, in "La Nazione", 11 gennaio 1973; Bettino Gerini, Vivere Firenze... Il Quartiere 2. Piagentina, Bellariva, Varlungo, Rovezzano, Firenze, Edizioni Aster Italia, 2006, pp. 165-169 (Villino Schwartz Zissu). |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Villa Dandini de Silva su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
FI0383 |
ID univoco regionale |
90480170461 |
Data creazione |
22/02/2012 |
Data ultima modifica |
27/09/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
24/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Premio Martelli. Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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