Quartiere |
Extra moenia |
Ubicazione |
Via Giano della Bella 9 |
Denominazione |
Villino Lampredi |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Lampredi. |
Architetti - Ingegneri |
Michelazzi Giovanni. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il villino, circondato su due lati dal giardino, fu realizzato tra il 1908 e il 1909 su progetto dell'architetto Giovanni Michelazzi e committenza del costruttore Adolfo Lampredi, unitamente all'altra residenza posta in questa stessa strada al numero civico 13 (di proprietà di Giulio Lampredi, fratello e socio del precedente). Pur proponendo un prospetto organizzato secondo la tradizione dei villini della seconda metà dell'Ottocento (due piani per tre assi con il balcone a coronare il portone d'ingresso), l'edificio si caratterizza per l'originalità dei dettagli decorativi di chiaro stampo Liberty, confermando l'aggiornamento di Michelazzi alle novità del momento e la sua volontà di importare nello scenario fiorentino esperienze di respiro decisamente europeo. "In questi due villini la fantasia di Michelazzi, vincolata dal costruttore-proprietario nell'impianto planimetrico precostituito, si sfrena nella composizione dei fronti. Nel villino a sinistra, il marcapiano arcuato raddensa al centro il peso della composizione, e le finestre laterali hanno i frontoni pure arcuati verso il centro, appunto per accentuare questa sensazione. Originalissimo è pure il sopraluce della porta, diviso al centro da un elemento verticale che suggerisce quasi una mano pietrificata che regga il sottostante architrave. la decorazione è quasi parossistica, e la perfezione della esecuzione delle inferiate in ferro e del balcone non sarà raggiunta nemmeno nelle opere successive (Koenig). "Al di sopra del basamento, il trattamento di facciata è a lunghe fasce orizzontali raccordate alla fila di bugne piatte che segnano i confini del fronte, mentre superiormente, oltre l'interposizione di una cornice piatta aperta a ventaglio alle estremità, è ad intonaco liscio. La parte terminale, cromaticamente contrastante con il resto del fronte, contiene un fregio decorativo costituito da un nastro con motivi floreali in ferro battuto che raccorda i quattro episodi delle ghirlande su cui si innestano le volute di sostegno della gronda. Al centro della facciata si apre il portone d'ingresso, sovrastato dal poggioletto a cui si lega mediante il soprapporta binato e le due mensole impostate sui finti pilastri, avanzati rispetto al filo di parete, che fiancheggiano il portoncino stesso. La base delle mensole ed il loro raccordo con il balcone soprastante sono sottolineate mediante l'inserimento di piccoli motivi in ferro battuto. Al piano terreno le due finestre laterali sono sovrastate da formelle trapezoidali decorate con draghi in rilievo, delimitate dai segmenti verticali che proseguono ad incorniciare le aperture rettangolari del primo piano, riproponendo quel continuum compositivo proprio delle architetture di Michelazzi. Le finestre del piano terreno sono chiuse da inferriate modellate con un particolarissimo aggetto circolare per permettere l'affaccio e si raccordano alla parete tramite cartelle in ferro. L'elegante calligrafismo di schietto sapore liberty si ritrova anche nel disegno della ringhiera del balconcino del primo piano e nelle grate che chiudono il soprapporta" (dalla scheda presente nella banca dati delle Architetture del 900 in Toscana). |
Bibliografia
dettaglio |
Fanelli 1973, I, p. 455; Gobbi 1976, p. 35, n. 21; Cresti 1978, pp. 146-148, 306, n. 44; Carlo Cresti in Firenze 1992, p. 207; Salvadori Guidi 1996, p. 133, n. 177. |
Approfondimenti |
Giovanni K. Koenig, Note su Giovanni Michelazzi, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 6/7, pp. 26-41 (I villini di via Giano della Bella, pp. 33-35); Marco Dezzi Bardeschi, Michelucci e il Liberty a Firenze: i ferri per Michelazzi, in Le officine Michelucci e l'industria artistica del ferro in Toscana (1834-1918), a cura di Marco Dezzi Bardeschi, Pistoia, Tipografia Pistoiese, 1981, pp. 305-313; Melania Cristina Cotoi, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 96-99 (Villini Lampredi). |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: CAL-F-011175-0000 (veduta d'insieme del prospetto, 2002), CAL-F-011175-0000, CAL-F-011177-0000, CAL-F-011178-0000 (particolari degli elementi decorativi del prospetto, 2002). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
05/08/2012 |
Data ultima modifica |
17/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini |
Tags |
Campo in corso di revisione |
Localizzazione |
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