Quartiere |
Extra moenia |
Ubicazione |
Via delle Ghiacciaie 2 |
Denominazione |
Centrale termica e Cabina apparati centrali della Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella |
Altre denominazioni |
. |
Affacci |
via della Cittadella 40 |
Proprietà |
Ente Ferrovie dello Stato (Grandi Stazioni Rail Spa). |
Architetti - Ingegneri |
Mazzoni Angiolo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
L'edificio della Centrale termica si deve a un progetto di Angiolo Mazzoni elaborato tra il 1927 e il 1929, anno nel quale le Ferrovie dettero all'architetto l'incarico della direzione dei lavori indicando la necessità di integrare il grande cantiere delle ferrovie con un ulteriore corpo di fabbrica destinato alla Cabina apparati centrali. L'architetto, già coinvolto negli ulteriori cantieri tesi a dare nuovo volto al complesso della stazione di Santa Maria Novella, concluse l'opera nel giugno del 1934, prima dell'inaugurazione del fabbricato Viaggiatori della stazioni stessa (1935), affidato al Gruppo Toscano seppure dopo una lunga vicenda che aveva visto un progetto dello stesso Mazzoni approvato dal Consiglio superiore delle Belle Arti (si veda a piazza della Stazione). Il complesso, per quanto si presenti come insieme organico, è quindi composto da due distinti corpi di fabbrica: il primo - un grande parallelepipedo riconoscibile dalla presenza di quattro fumaioli corrispondenti alle quattro caldaie interne alla struttura - destinato a bruciare il carbone per il riscaldamento dei locali della stazione, il secondo - costituito da una torre cilindrica culminante in una grande vetrata in aggetto a definire l'intera parete dell'ultimo livello - adibito a cabina per il comando degli scambi e dei segnali. Elogiato dai contemporanei per le soluzioni tecniche adottate, fu viceversa criticato (ad esclusione di una ristretta cerchia di intellettuali tra i quali si distinse Filippo Tommaso Marinetti) per il progetto architettonico, e in tempi solo recenti rivalutato fino a considerarlo una delle espressioni più alte dell'architettura degli anni trenta, nel suo essere vicino alle sperimentazione delle avanguardie europee mantenendosi tuttavia originale, vista la capacità di Mazzoni di compenetrare tra loro elementi propri del linguaggio espressionista, del primo futurismo e del costruttivismo. "Con l'originalità della serrata volumetria, le inedite soluzioni formali e l'aggressività del colore rosso mattone dei paramenti, il complesso si pone come oggetto straniante nella anonima edilizia circostante. Il fronte posteriore affaccia direttamente sui binari esplicitando un forte segnale tecnologico. Si sviluppa con una articolata planimetria nella quale si individuano cinque parti dell'organismo, distinti secondo le originarie funzioni interne: un corpo principale costituito dalla Centrale termica che comprendeva, alla quota di via delle Ghiacciaie, il locale delle ceneri e il locale per gli accumulatori di vapore, alla quota del ferro la sala delle caldaie e alla quota del secondo solaio il vano per l'immissione del carbone nelle tramogge. Immediatamente adiacente vi è il corpo posto in angolo con via della Cittadella, elevato su tre piani ed organizzato con il locale per le pompe di alimentazione e distribuzione e gli uffici alla quota stradale, uffici al primo piano e due alloggi al secondo piano; il corpo adiacente la sala delle caldaie sul lato della Cabina apparati, destinato ai locali triturazione e preparazione del carbone alla quota stradale, all'ingresso dei carri e allo scarico del carbone alla quota del ferro e, alle quote superiori, ai locali di servizio complementari; il corpo 'cerniera' tra la Centrale e la Cabina, comprendente il corpo scala abbinato all'elevatore del carbone, le scale di servizio della Cabina stessa e il volume semicilindrico destinato a servizi e spogliatoi. Infine, il corpo vero e proprio della Cabina apparati, di forma allungata con testata semicircolare verso via delle Ghiacciaie" (dalla scheda presenta nella banca dati delle Architetture del 900, alla quale si rimanda per una completa descrizione dei fabbricati). Nonostante la sua fortuna critica (e un progetto che avrebbe voluto la trasformazione della Centrale termica in museo delle Ferrovie) il complesso si presenta attualmente in precario stato di conservazione, per una mancanza di manutenzione aggravata da un contorno di edifici segnati da numerose scritte imbrattanti a vernice. L'edificio è sottoposto a vincolo architettonico dal 1992, nell'ambito di un provvedimento di tutela relativo all'intero complesso della Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella (si veda anche fabbricato Viaggiatori, palazzina Presidenziale, edificio della Mensa e Dopolavoro ferroviario). |
Bibliografia
dettaglio |
Gobbi 1976, p. 42, n. 28; Paola Puma in Firenze 1992, p. 216. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Filippo Tommaso Marinetti, L'architetto Mazzoni, in "La Gazzetta del Popolo", 19 agosto 1933; Una nuova opera di Angiolo Mazzoni, in "Artecrazia", III, 1934, 75; Centrale termica e cabina apparati centrali di Firenze. Edificio 'Squadra Rialzo', in Angiolo Mazzoni (1894-1979). Architetto nell'Italia tra le due guerre, catalogo della mostra (Bologna, Galleria Comunale d'Arte Moderna, 20 ottobre 1984-3 gennaio 1985), Bologna, Grafis Edizioni, 1984, pp. 143-147; Mirella Branca, Stazione di Santa Maria Novella: prime problematiche di un intervento di tutela, in "Notizie di Cantiere", 1992, 4, pp. 11-22; Milva Giacomelli, I progetti di Mazzoni per la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, in Angiolo Mazzoni (1894-1979). Architetto Ingegnere del Ministero delle Comunicazioni, atti del Convegno di Studi (Firenze, Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella, 13-15 dicembre 2001), Milano, Skira, 2003, pp. 155-166; Giuseppe Guanci, Guida all'archeologia industriale della Toscana, Campi Bisenzio (Fi), Nte srl, 2012, pp. 57-58; Alberto Breschi, Progetto per un polo espositivo di arte contemporanea nell'ex Centrale Termica di Angiolo Mazzoni, in Alberto Breschi, Amata Città, Firenze, Alinea Editrice, 2010, pp. 176-183. |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 162329, 162332, 162333, 162334, 162335, 162336, 162337, 162338, 162339, 162340, 162341, 162342, 162343 (panoramiche dei prospetti esterni, 1991); 162344, 162345, 162346, 162347, 162372 (vedute degli spazi interni, 1991); 215234 (panoramica del prospetto da via delle Ghiacciaie, 2003). |
Risorse in rete |
Sul complesso sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito), e dalla voce su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
21/08/2012 |
Data ultima modifica |
05/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
|
|