Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Ponte Vecchio |
Denominazione |
Monumento a Benvenuto Cellini |
Altre denominazioni |
Fontana di Benvenuto Cellini, fontana del Ponte Vecchio |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Romanelli Raffaello, Coppedè Mariano. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Orlandini Egisto, Naldi Giovanni, Lippi (fonderia), Savioli Nicola, Tosi Cosimo. |
Uomini illustri |
Cellini Benvenuto. |
Note storiche |
Il monumento fu realizzato per iniziativa di un comitato promotore "per le onoranze a Benvenuto Cellini nel IV centenario della sua nascita", promosso dagli orafi fiorentini, dall'Accademia di Belle Arti e dalla "Società italiana per l'arte pubblica di Firenze". Per quanto programmati per il 3 novembre 1900, i festeggiamenti furono posticipati al 1901 e il monumento - accantonando una prima ipotesi che l'avrebbe voluto al centro dello spazio sotto il loggiato vasariano - collocato sul lato a valle dello slargo determinato al centro del Ponte Vecchio. La cerimonia di inaugurazione si tenne con grande concorso della cittadinanza il 26 maggio del 1901, contestualmente allo scoprimento della lapide apposta alla casa di piazza del Mercato Centrale 22 dove il nostro era nato (si veda) e alla parallela donazione al Municipio di Firenze (che peraltro aveva contribuito alle spese per la realizzazione del basamento) del monumento. Per quanto l'attività di Benvenuto Cellini nulla avesse a condividere con quella delle botteghe sul Ponte Vecchio, gli orafi fiorentini sfruttarono i festeggiamenti e la celebrità del nome per legarli alla loro attività commerciale e, più in generale, per consacrare una volta di più - come sottolineava una delle due iscrizioni dettate da Isidoro Del Lungo poste sulla cancellata del monumento - "le tradizioni gloriose del genio fiorentino e del pacifico lavoro". Nonostante il carattere tardo romantico dell'immagine del Cellini, enfatizzata dai capelli scomposti dal vento, non si può non riconoscere il pregio dell'opera, alla quale concorsero alcuni dei migliori artisti del momento. A Raffaello Romanelli si deve il busto e il disegno del basamento (volutamente debitore nei confronti di quello del Perseo della loggia de' Lanzi), eseguito quest'ultimo dallo scultore ornatista Egisto Orlandini, a Mariano Coppedè il progetto della cancellata eseguita dal fabbro Giovanni Naldi. Alla fusione della statua e delle decorazioni bronzee provvide la fonderia Lippi di Pistoia. L'insieme unisce il tema del busto commemorativo con quello della fontana, sebbene quest'ultima pensata essenzialmente come elemento decorativo e non ai fini della pubblica utilità (per la quale al tempo era in funzione un fontanello sempre da questo lato dello slargo). L'acqua zampilla da quattro mascheroni posti inferiormente sugli angoli del basamento ed è convogliata in altrettante vasche a valva di conchiglia che determinano i punti di massima espansione del monumento. Sempre sul basamento ricorrono ulteriori elementi decorativi propri della cultura figurativa manierista, quali festoni, mascheroni, zampe leonine e teste di caprone. Le cure e gli interventi al monumento da parte del Municipio sono ben documentati dalle carte dell'Archivio storico del Comune di Firenze, dalle quali si ha notizia di un primo restauro effettuato nel 1913, di lavori idraulici nel 1928 e della pulitura e ripatinatura delle parte bronzee nel 1938 (Cantini 2014). Più recentemente l'insieme è stato oggetto di un intervento di manutenzione sempre per le cure del Comune di Firenze nel 2000, e ancora di restauro nel 2010 (ditta esecutrice Nicola Savioli con la collaborazione di Cosimo Tosi). Nel 2014 si è poi intervenuti con un cantiere finalizzato alla riattivazione della fontana (non più funzionante da circa cinquant'anni), con interventi al canale di scolo e con la realizzazione di un impianto di ricircolo delle acque (direttore dei lavori Marzia Cantini, ditta esecutrice Mugelli Costruzioni, restauro delle parti bronzee Nicola Savioli). |
Bibliografia
dettaglio |
Garneri 1924, p. 78; Firenze 1974, p. 304; Cresti 1982, pp. 82-83; Firenze 2005, p. 429. |
Approfondimenti |
Centenario di Benvenuto Cellini, in "Arte e Storia", XX, 1901, 11/12, p. 74; Il monumento a Benvenuto Cellini, in "La Nazione", 27 maggio 1901; Bombina Godino, Il monumento a Benvenuto Cellini sul Ponte Vecchio: nuova documentazione d'archivio, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 2000, 6, pp. 155-156; Marzia Cantini, Il Monumento a Benvenuto Cellini sul Ponte Vecchio. Una fontana restituita alla città, Firenze, Comune di Firenze, 2014; Claudio Paolini, Monumenti celebrativi nella Firenze postunitaria, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 93-97 (Monumento a Benvenuto Cellini). |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: APA-F-005304-0000 (veduta d'insieme del monumento, 1901). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 59804, 59805 (vedute d'insieme dello slargo con il busto di Cellini, 1942); 187312 (veduta d'insieme del monumento a Cellini, 1996). |
Risorse in rete |
Sull'opera sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Ponte Vecchio su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
01/12/2012 |
Data ultima modifica |
08/09/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
08/09/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
monumento, scultura, fontana, busto. |
Localizzazione |
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