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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Borgo Allegri
Denominazione Borgo Allegri
Altre denominazioni Via della Salvia, via del Ramerino, via della Stufa di Santa Croce, via Borgallegri
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La strada si sviluppa da via San Giuseppe (canto del Ramerino) a piazza dei Ciompi. Si innestano sul suo tracciato: via Ghibellina e via dell'Agnolo. Nel corso del tempo sono attestate altre denominazioni per i vari tratti: da via San Giuseppe (già dei Malcontenti) a via Ghibellina la strada si chiamava via della Stufa di Santa Croce (evidentemente dalla presenza di un bagno pubblico riscaldato), e successivamente aveva assunto il titolo di via del Ramerino (cioè rosmarino, con riferimento agli orti che si trovavano nella zona); da via Ghibellina a via dell'Agnolo via della Salvia, l'ultimo tratto (che prima della realizzazione della piazza dei Ciompi correva fino a via Pietrapiana e che comunque, secondo quanto documentato dallo stradario del Comune di Firenze, conserva ancora il nome della via) borgo Allegri. Per quanto riguarda quest'ultimo toponimo, a lungo si è dato credito a quanto narrato da Giorgio Vasari, che - seppure anteponendo un "dicesi" alla sua storia - lo riconduceva "all'allegrezza" espressa dal popolo in occasione della visita fatta dal re Carlo d'Angiò allo studio di Cimabue (che appunto aveva bottega in quelle case poi demolite) nel periodo in cui questo dipingeva la Madonna in Maestà ora agli Uffizi: "Dicesi, et in certi ricordi di vecchi pittori si legge, che mentre Cimabue la detta tavola dipigneva in certi orti appresso Porta S. Piero, che passò il re Carlo il Vecchio d'Angiò per Firenze e che, fra le molte accoglienze fattegli dagl'uomini di questa città, e' lo condussero a vedere la tavola di Cimabue, e che per non essere ancora stata veduta da nessuno, nel mostrarsi al re vi concorsero tutti gl'uomini e tutte le donne di Firenze con grandissima festa e con la maggior calca del mondo. Laonde per l'allegrezza che n'ebbero, i vicini chiamarono quel luogo Borgo Allegri". Questa poetica immagine è stata tramandata nel tempo (è ad esempio letteralmente riproposta ne Il Riposo di Raffaello Borghini) e a questa si è evidentemente riferito anche Vasco Pratolini che, nell'incipit del romanzo Il Quartiere, vi ha aggiunto una ulteriore variante, immaginando una strada "ove in età lontana un immagine della Madonna, dipinta da un concittadino immortale, portata in processione, si degnò miracolare in mezzo al popolo, 'rallegrandolo'". Più probabile che il titolo della strada sia riferito alla famiglia Allegri proveniente da San Cresci in Mugello, che in questa zona abitava e aveva proprietà. Per quanto riguarda le trasformazioni avute nel tempo dal tracciato, è da ricordare, come accennato, l'intervento di risanamento della zona avviato nel 1936, che portò alla distruzione delle antiche case presenti sul lato sinistro del tratto tra via dell'Agnolo e via Pietrapiana (fatta eccezione per il palazzo Gerini comunque profondamente trasformato da questo lato), con la successiva erezione di nuovi fabbricati e la realizzazione dell'attuale piazza dei Ciompi, alla quale si rimanda per gli ulteriori edifici collocati sul lato destro nel tratto della piazza. La strada ha carattere residenziale popolare, con molte case a schiera in origine di proprietà di istituti religiosi e di confraternite. Nel suo primo tratto, da via San Giuseppe a via dell'Agnolo, ha carattere appartato, non interessata com'è da particolare traffico veicolare e pedonale, con ancora la presenza di alcune attività artigianali e di un significativo spazio verde.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 213, n. 519; Stradario 1913, p. 5, n. 20; Stradario 1929, p. 3, n. 25; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 51-52, Ciabani 1984, pp. 290-291; Stradario 2004, p. 272.
Approfondimenti Marco Lastri, Via Borgallegri e risorgimento della Pittura, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, VIII, pp. 63-65; Guido Carocci, Via della Stufa da S. Croce, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1905, II, 1904, p. 43.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 13231, 61308, 61309 (documentazione degli edifici nel tratto tra via dell'Agnolo e via Pietrapiana, lato sinistro di borgo Allegri, prima delle demolizioni avviate nel 1936, 1931); 12542, 130363, 13237 (vedute delle demolizioni nel tratto tra via dell'Agnolo e via Pietrapiana, 1936 ca.).
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Borgo Allegri su Wikipedia (con testi concessi da questo sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 26/07/2013
Data ultima modifica 21/09/2021
Data ultimo sopralluogo 21/09/2021
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via, borgo, canto).
Localizzazione
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