Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Chiasso de' Baroncelli |
Denominazione |
Chiasso de' Baroncelli |
Altre denominazioni |
Chiasso di Messer Bivigliano, chiasso dei Raugi, chiasso dei Lanzi |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Salviati Francesco (Francesco de' Rossi, d.). |
Note storiche |
La strada si sviluppa da via Lambertesca a piazza della Signoria, costeggiando "come una profonda fessura" (Bargellini-Guarnieri 1977) la loggia dei Lanzi e la fabbrica degli Uffizi, chiusa dall'altro lato da alte fabbriche interrotte dal chiasso del Buco. Intitolata alla famiglia dei Baroncelli che qui aveva le sue case e torri (per lo più atterrate per costruire la loggia), è documentata in realtà fino all'Ottocento come chiasso di Messer Bivigliano, forse il più importante membro del casato, di grandi ricchezze, morto nel 1327 e sepolto in Santa Croce. Ugualmente il luogo è talvolta attestato come chiasso dei Lanzi, in riferimento alla guardia personale di Cosimo I de' Medici, formata da 200 Landsknecht qui acquartierata dal 1541. Sul chiasso si riporta, per il suo vivo carattere aneddotico, la testimonianza resa da Federico Fantozzi nel 1843: "Francesco de' Rossi detto de' Salviati, grand'amico del Vasari e buon pittore, nacque l'anno 1510 in una delle case di questo Chiasso e morì in Roma l'anno 1563. A questi due artisti debbesi la conservazione del braccio del David di Michelangelo, che vedesi lateralmente alla porta del Palazzo Vecchio, ed ecco in qual modo. Nel tumulto popolare che fecesi in Firenze nel 1527 per discacciarne i Medici, fu rotto quel braccio da una pietra gettata dall'alto del palazzo; i due amici ne raccolsero alcuni giorni dopo i pezzi, e portatili in questa casa del Salviati ve li conservarono finché Cosimo I li fece rimettere al loro posto". Anche il repertorio di Bargellini e Guarnieri (1977) riporta varie notizie che al momento non sembra possibile riferire a precise case qui presenti e quindi alle schede relative a questa via, e che di conseguenza ugualmente si trascrivono: "Nella strettissima via, dove raramente il sole riesce ad insinuarsi, ebbero la loro abitazione altre famiglie, come i Tigliamochi, i Gherardini, i Pulci, i Raugi. Nell'ultima parte, allo sbocco della Piazza, si trovavano le Arti minori dei Fabbri e Manescalchi, dei Maestri muratori e dei Calzolai... Il de' Rossi, tessitore di velluti, abitava nel vicolo, dove Francesco suo figlio, diventato pittore col nome di Salviati, ebbe la propria bottega". Localizzato in una delle zone più frequentate dalle città storica, il chiasso, pavimentato a lastrico e sostanzialmente ben tenuto, offre la possibilità di un momentaneo isolamento dalla folla e di apprezzare uno scorcio urbano oltremodo suggestivo, in particolare in prossimità del chiasso del Buco. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, p. 66, n. 130; Stradario 1913, p. 11, n. 71; Stradario 1929, p. 10, n. 89; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 101; Stradario 2004, p. 83. |
Approfondimenti |
Guido Carocci, Il Chiasso de' Baroncelli, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1912, IX, 1911, pp. 135-137. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
30/07/2013 |
Data ultima modifica |
28/09/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
04/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via, chiasso). |
Localizzazione |
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