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Quartiere Santa Croce / San Giovanni
Ubicazione Via dell'Oriuolo 34- 36- 38
Denominazione Palazzo Guadagni dell'Opera
Altre denominazioni Palazzo Riccardi, palazzo Strozzi di Mantova, palazzo Strozzi Sacrati
Affacci piazza del Duomo 10
Proprietà Bischeri, Arrigucci, Buondelmonti, Guadagni, Riccardi Strozzi, Strozzi di Mantova, Strozzi Sacrati, Regione Toscana.
Architetti - Ingegneri Silvani Gherardo, Buontalenti Bernardo, Dosio Giovanni Antonio, Caccini Giovanni Battista, Ruggieri Ferdinando, Ruggieri Giuseppe, Francolini Felice, Pinsent Cecil, Focacci Mario, Cruciani Fabozzi Giuseppe, Mancini Giampiero, Innocenti Roberto.
Pittori - Scultori - Decoratori Silvani Gherardo, Giarré Antonio Domenico, Meucci Vincenzo, Contestabili Niccolò, Martellini Gasparo, Catani Luigi, Gatti Annibale.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio sorge dove erano delle proprietà della famiglia dei Bischeri, poi passate in parte alla fine del Quattrocento ai Buondelmonti. Da questi la proprietà passò agli Arrigucci che nel 1593 la vendettero ad Alessandro e Vincenzo di Filippo Guadagni, i quali dettero avvio a grandi lavori di ampliamento e rifacimento che, proseguiti per buona parte del Seicento, determinarono l'attuale palazzo. Per più di due secoli legato a questo ramo della famiglia l'edificio assunse così la denominazione di palazzo Guadagni dell'Opera, a sottolineare la sua vicinanza con le case di pertinenza dell'Opera del Duomo. I documenti per la prima volta pubblicati da Leonardo Ginori Lisci permettono di far risalire al 1604 il progetto della facciata dell'edificio sulla piazza del Duomo (sette assi su tre piani), mentre il fronte su via Buia (attuale via dell'Oriuolo) segue agli acquisti fatti attorno al 1640 di alcune case degli Arrigucci che qui insistevano e che vennero demolite, proseguendo la fabbrica con disegno uniforme a quello già sperimentato sulla piazza. Sulla base della testimonianza di Filippo Baldinucci il disegno dello stemma con l'arme dei Guadagni (di rosso alla croce spinata d'oro) che s'impone sul finestrone centrale a guardare la Cattedrale è riconducibile a Gherardo Silvani: tale testimonianza ha portato molti ad attribuire allo stesso Silvani l'intera fabbrica. Già Walther Limburger (1910), tuttavia, annotava come qui non appaiano elementi propri del suo stile e proponeva di avvicinare il disegno a Bernardo Buontalenti. Più recentemente sono stati fatti i nomi di Giovanni Antonio Dosio, e ancora quello di Giovanni Battista Caccini, senza tuttavia giungere a riscontri documentari chiarificatori. Il palazzo rimase ai Guadagni a lungo, e subì varie migliorie negli interni, soprattutto nella prima metà del Settecento, quando il senatore Filippo Maria promosse lavori inizialmente affidati a Ferdinando Ruggieri (1733) e alla morte di questi forse al fratello Giuseppe. A questi cantieri si deve la realizzazione della scala a tre rampe e la decorazione a stucchi del salone da ballo, in occasione del matrimonio di Giovanbattista Guadagni con Teresa Torrigiani (1757). Sempre tra la metà del secolo e i primi dell'Ottocento si datano vari interventi pittorici negli interni, dovuti ad Antonio Domenico Giarré e Vincenzo Meucci (Il sonno di Endimione, 1746 circa), a Niccolò Contestabili (1812), a Gasparo Martellini (Storia di Fedra e Ippolito, 1812) e a Luigi Catani (La caduta di Icaro, Perseo e Andromeda, Il mito di Ercole, 1815). Acquistato dai Riccardi Strozzi agli inizi dell'Ottocento, il palazzo fu ridotto dal lato di via dell'Oriuolo in occasione dell'ampliamento e della rettificazione della strada (1860-1861) e quindi ridisegnato dall'architetto Felice Francolini (sempre sulla base della porzione prospiciente piazza del Duomo), portando il numero di finestre da cinque a sette, organizzate su tre piani, spostando il portone e apponendo in alto lo stemma che ancora si vede. A questi stessi anni risalgono anche vari interventi negli interni, tra i quali un soffitto dipinto da Annibale Gatti e raffigurante l'incontro tra Francesco I de' Medici e Bianca Cappello (1864). Nel 1871, per via ereditaria, la proprietà passò al marchese Massimiliano Strozzi del ramo detto di Mantova (che fuse i suoi beni fiorentini con quelli dei Sacrati di Ferrara), senza che si interrompesse la cura del palazzo e delle opere d'arte in esso contenute. A questi anni, nell'area ristrutturata da Felice Francolini, fu creata, a contatto con l'androne carrabile, la scala con ingresso indipendente da via dell'Oriuolo. Ereditato nel 1915 dalla moglie del marchese, Guendalina Stuart (a lei si deve l'allestimento neorococò della stanza dell'alcova su probabile progetto di Cecil Pinsent), la proprietà passò in donazione al marchese Uberto Strozzi Sacrati che qui visse fino alla morte, nel 1982. Già in parte affittato, risolti gli intricati problemi ereditari, l'edificio fu acquisito nel 1988 dalla Regione Toscana come sede della Presidenza della Giunta Regionale. La stessa Regione intraprese nell'immediato importanti opere di restauro, inizialmente con i primi interventi finalizzati alla nuova destinazione d'uso affidato all'ingegnere Mario Focacci, quindi con un complesso restauro conclusesi nel 2008, con il coordinamento della progettazione e la direzione dei lavori affidata all'architetto Giuseppe Cruciani Fabozzi, affiancato da Giampiero Mancini e Roberto Innocenti. Dei lavori è ampia testimonianza il volume curato dallo stesso Cruciani Fabozzi, edito nel 2009 ed al quale si rimanda per una più ampia storia del cantiere e dell'edificio. I lavori hanno portato tra l'altro a musealizzare una parte degli ambienti, con arredi e suppellettili legate alla storia della fabbrica. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Del Bruno 1757, p. 27; Cambiagi 1765, p. 103; Cambiagi 1771, p. 112; Cambiagi 1781, p. 107; Firenze 1828, p. 31; Thouar 1841, p. 388; Fantozzi 1842, p. 369, n. 116; Fantozzi 1843, p. 145, n. 328; Firenze 1845, p. 25; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, IV, 1846, p. 352; Formigli 1849, p. 28; Firenze 1850, pp. 69-70; Illustratore fiorentino 1880, pp. 44-46; Carocci 1897, p. 28; Elenco 1902, p. 254; Illustratore fiorentino (1907) 1906, p. 79; Limburger 1910, n. 347; Ginori Lisci 1972, I, pp. 463-470; Palazzi 1972, p. 21, n. 22; Firenze 1974, p. 95; Piero Roselli in Roselli 1974, p. 62, n. 19; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 323-324; II, 1977, p. 350; Cresti-Zangheri 1978, p. 103; Ciabani 1984, pp. 168-171; Sandra Carlini in Palazzi 2004, pp. 91-98; Cesati 2005, I, p. 229; Cesati 2005, II, p. 434; Cesati (Piazze) 2005, p. 87; Firenze 2005, p. 146; Oronzo Brunetti in Atlante del Barocco 2007, p. 424, n. 144; Paolini 2008, pp. 138-140, n. 207; Adsi 2009/2, pp. 28-30; Paolini 2009, pp. 207-209, n. 287; Simone Caciagli in Gurrieri 2014, p. 126; Fantozzi Micali-Lolli 2016, pp. 76-77.
Approfondimenti Carlotta Bigagli, Valeria d'Aquino, Alessandro Palchetti, Firenze. Via dell'Oriuolo, Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, in "Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana", 2006, 2, pp. 88-91; Giuseppe Cruciani Fabozzi, Lisa Marrani, Maurizio Seracini, Le decorazioni pittoriche degli interni di palazzo Strozzi Sacrati a Firenze: notizie sullo stato di conservazione e sui problemi di restauro, in Realtà e illusione nell'architettura dipinta: quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, atti del Convegno (Lucca, 26- 28 maggio 2005) a cura di Fauzia Farneti e Deanna Lenzi, Firenze, Alinea, 2006, pp. 213-221; Giuseppe Cruciani Fabozzi, Firenze, palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, in Terza mostra internazionale del restauro monumentale. Dal restauro alla conservazione, catalogo della mostra (Roma, Complesso di San Michele, 18 giugno- 26 luglio 2008) a cura di Chiara Dezzi Bardeschi e Beatrice Messeri, Firenze, Alinea, 2008, pp. 153-154; Palazzo Strozzi Sacrati. Storia, protagonisti e restauri, a cura di Giuseppe Cruciani Fabozzi, Firenze, Giunti, 2009; Fiammetta Faini, Giuliana Tesoriere, Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati: breve guida alla visita, Firenze, Regione Toscana / Giunta Regionale, 2011; Carlotta Lenzi Iacomelli, La decorazione di due sale del palazzo Guadagni dell'Opera, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 168-172, tavv. CVIII-CXI; Anna Laura Nencioni, Palazzo Strozzi Sacrati, già Guadagni dell'Opera, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 199-201, tavv. CXXIII-CXXV; Maurizio Martinelli, Palazzo Strozzi Sacrati: dai restauri due millenni di storia e un documento sull'antiquaria ottocentesca, in "Arkos", 2013, 1/2, pp. 25-42; Carlotta Lenzi Iacomelli, Vincenzo Meucci (1694-1766), Firenze, Edifir 2014, p. 203; Claudio Paolini, Intorno alla Cattedrale. Case e palazzi di piazza del Duomo e di piazza San Giovanni a Firenze, Firenze, Polistampa, 2016, pp. 71-74, n. 30; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 87-88.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-055795-0000 (veduta d'insieme del prospetto su piazza del Duomo, 1963). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 120430, 120431, 120432, 120433, 120434, 120435, 120436, 120437, 120438, 120439, 120440, 120441, 120442, 120443, 120444, 120445, 120446, 120447, 120469, 120470, 120471 (vedute d'insieme degli spazi interni arredati, 1983); 120598, 120599, 120600, 120601, 120602, 120603, 120604, 120605, 120606, 120607, 120608, 120609, 120610, 120611, 120612, 120613, 120614, 120615, 120616, 120617, 120618, 120619, 120620 (vedute d'insieme degli spazi interni arredati, 1983); 120739, 120740, 120741, 120742, 120743, 120744, 120745, 120746, 120747, 120748, 120749, 120750, 120751, 120752, 120753, 120754, 120755, 120756, 120757, 120758, 120759, 120760, 120916, 120917, 120918, 120919, 120920, 120921, 120922, 120923, 120924, 120925, 120926, 120927, 120928 (vedute d'insieme degli spazi interni arredati, 1983); 120915, 120930, 120931 (vedute del giardino e cortile interni, 1983); 133671 (veduta d'insieme dell'edificio presa dalla cupola del Duomo, 1985); 165248, 165249, 165250, 165251, 165252, 165253, 165254, 165255, 165256, 165257, 165258, 165259, 165260, 165261, 165262, 165263, 165264, 165265, 165266, 165267, 165268, 165269, 165270 (documentazione relativa alle superfici dipinte e decorate degli spazi interni oramai privi degli arredi, 1992); 186924 (particolare con il portale su via dell'Oriuolo, 1996); 186925 (veduta d'insieme del prospetto su piazza del Duomo, 1996); 186926 (particolare con lo stemma posto sulla facciata di piazza del Duomo, 1996); 186941 (particolare con lo stemma posto sulla facciata di via dell'Oriuolo, 1996).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito della Regione Toscana e dalla voce Palazzo Strozzi di Mantova su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0337
ID univoco regionale 90480170413
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 10/05/2020
Data ultimo sopralluogo 20/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma familiare.
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