Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Via di Capaccio |
Denominazione |
Via di Capaccio |
Altre denominazioni |
Via dell'Arte della Seta, via del Monte Comune |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La strada corre da via delle Terme a piazza del Mercato Nuovo. La denominazione, di antica origine, ricorda come in questo luogo terminasse l'acquedotto proveniente in età romana dalla Val di Marina (Calenzano), alimentando tra l'altro le vicine terme. Così Giovanni Villani: "In Firenze facevano capo le dette fontane a uno grande palagio che si chiamava termine, capud aque, ma noi in nostro volgare si chiamò Capaccia". Pur riportando anche tale tesi, lo Stradario storico e amministrativo del 1913 annota come, per altri, la denominazione avesse avuto origine "da un podere qui attorno, chiamato Campo di Puccio e di poi, per corruzione Capaccio". Altre precedenti titolazioni quali via dell'Arte della Seta e via del Monte Comune, facevano riferimento alle istituzioni che qui avevano sede (nei locali dell'Arte della Seta e di Parte Guelfa aveva infatti preso stanza nel 1557 il Monte Comune). La strada, posta a ridosso di via Por Santa Maria, si trova al limitare dell'area distrutta dalle mine poste dall'esercito tedesco in ritirata nell'agosto del 1944, per cui da un lato è fiancheggiata da edifici antichi e di grande storia (il palagio di Parte Guelfa e il palazzo dell'Arte della Seta), dall'altro dal retro del moderno edificio della Borsa Merci. La ricostruzione della strada fu al tempo lungamente discussa, visto che in questo caso le distruzione avevano avuto il pregio di mettere in piena luce il complesso degli edifici antichi. Echi di tali polemiche sopravvivono ancora nel repertorio di Bargellini e Guarnieri (1977): "quando le mine tedesche, nel 1944, distrussero le case di Por Santa Maria ad un cumulo di macerie, anche la Via di Capaccio fu cancellata e venne in piena luce la bellissima architettura brunelleschiana della parte tergale del Palazzo di Parte Guelfa. Invano si sperò che al posto della Via di Capaccio fosse lasciata una piazza e che all'Arnolfo del Palazzo Vecchio facesse specchio il Brunelleschi del Palazzo di Parte Guelfa. Nonostante richieste, polemiche e proteste, si volle ricostruire la brutta quinta degli edifici moderni, e Via di Capaccio divenne un'insipida striscia di lastrico, dal quale si può a stento vedere, oltre alla serena architettura brunelleschiana, la Loggetta costruita da Giorgio Vasari, nel Cinquecento, per conto di Cosimo I". Certo è che la via ha attualmente carattere del tutto secondario, e che le bellezze che conserva difficilmente hanno modo di mostrarsi ai più. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 24, n. 164; Stradario 1929, p. 20, n. 186; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 190; Stradario 2004, p. 126. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via di Capaccio su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
07/08/2013 |
Data ultima modifica |
19/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
06/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via). |
Localizzazione |
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