Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Via del Corno |
Denominazione |
Via del Corno |
Altre denominazioni |
Via del Corno da' Lioni |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La via collega via del Parlascio a via dei Leoni, curvando leggermente in prossimità di quest'ultima. La denominazione conserverebbe memoria della famiglia Del Corno che qui ebbe le proprie case. Tuttavia, il fatto che il nome si trovi in antico talvolta arricchito nella forma di via del Corno da' Lioni, sembrerebbe dare ragione alla tesi riportata dallo stradario del 1913, che la ipotizza così detta "dalla forma del breve tratto o 'braccio' di strada", di modo che non sarebbe stata la famiglia a dare la titolazione alla strada, ma viceversa. Il tracciato conserva una bel lastricato alla rinfusa, in più zone esaltato dall'assenza di marciapiedi laterali e da un intervento di 'riordinamento' della via promosso dal Comitato per l'Estetica Cittadina attorno al 1955 (e questo nell'ambito di un più vasto progetto di interventi "alle facciate di stabili privati nelle strade minori di Firenze"). Uno straordinario documento che fotografa la varia umanità che popolava questa via nei primi decenni del Novecento (rappresentativo della vita propria di queste strade secondarie e popolari poste nel cuore della Firenze antica) ci è stato lasciato dallo scrittore Vasco Pratolini (che qui visse da giovane assieme a sua nonna) nel romanzo Cronache di poveri amanti (Firenze, Vallecchi Editore, 1947). Così in uno dei brani del romanzo: "Via del Corno esisteva prima che Dante nascesse, e prende nome non da quello che credete, ma da un 'messere' appunto, che possedeva tutte le sue case […]. E' lunga cinquanta metri e larga cinque; è senza marciapiedi. Confina ai due capi con via dei Leoni e via del Parlascio, chiusa come tra due fondali: un’isola, un’oasi nella foresta, esclusa dal traffico e dalle curiosità. Occorre abitarvi, o averci degli interessi particolari, per incontrarla. E’, tuttavia, a pochi metri da Palazzo Vecchio, che la sotterra sotto la sua mole. Il piano stradale è lastricato e leggermente concavo: lo scolo avviene attraverso dei tombini situati al centro. Nei giorni di pioggia la strada è divisa in due da un torrentello: i bambini, tornato il sereno, vi fanno gare di canottaggio con sugheri, bucce e barchette di carta da quaderno". Per i motivi sopra detti la strada deve essere considerata di notevole interesse storico, ancora capace di testimoniare sia di una Firenze antica, sia di una Firenze 'vecchia', per la quale non deve essere minore l'attenzione e la tutela, vista la rapidità con cui tendono a svanire i ricordi e le immagini. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 36, n. 255; Stradario 1929, p. 30, n. 279; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 266; Stradario 2004, p. 159. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 65165, 65166, 65167, 128271, 128273, 128275 (documentazione relativa ai lavori di riordinamento delle facciate degli stabili privati della via promossi dal Comitato per l'Estetica Cittadina, 1955). |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
07/08/2013 |
Data ultima modifica |
30/03/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
06/05/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via), lastrico, comitato estetica. |
Localizzazione |
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