Quartiere |
Santo Spirito |
Ubicazione |
Via Maggio |
Denominazione |
Via Maggio |
Altre denominazioni |
Via Nova di Casellina, via Maggiore |
Affacci |
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Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La via ha come termini piazza de' Frescobaldi (dove convergono via dello Sprone, borgo San Jacopo e via Santo Spirito) e piazza di San Felice. Lungo il tracciato si innestano: via dei Vellutini, via dei Velluti (con il canto de' Velluti o canto della Campanella), via Sguazza, via Michelozzi (con il canto de' Biliotti) e sdrucciolo de' Pitti, via de' Marsili. Detta nel XIII secolo via Nova di Casellina, la strada assunse la denominazione di via Maggio per iniziativa della famiglia Velluti che, a partire dal 1260 circa, intervenne in quelle che erano le sue molte proprietà rettificando e ampliando il tracciato quale fondamentale collegamento fra il ponte poi di Santa Trinita (fatto costruire nella sua prima redazione nel 1252 dai Frescobaldi in quella che era la zona della loro consorteria) e piazza di San Felice, provvedendo poi a caratterizzare il tratto con l'erezione delle proprie case poste in fregio all'arteria. Il termine Maggio ha qui il significato di Maggiore e, come precisa lo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online, "s'intende che maggio (nominativo lat. maior) non è un'accorciatura di maggiore (accusativo lat. maiorem), ma una forma parallela". In questo caso possediamo peraltro una preziosa testimonianza della nascita e del radicarsi nel tempo della denominazione grazie alla Cronica domestica scritta da Donato Velluti fra il 1367 e il 1370: "E perché pareva cosa reprensibile, che le lettere, che veniano da fuori, fossono soprascritte Bonaccorso Velluti e compagni, in Casellina, ed essendo fatta la via di via Maggio larga e spaziosa e lunga, e già fatte poi più case, fece il detto Bonaccorso mio bisavolo soprascrivere le lettere che mandavano i loro fattori, Bonaccorso Velluti e compagni, in Via Maggiore. E a questo modo battezzata, e in questo nome fu più tempo chiamata: ma perché poi seguì, che in un certo tempo quasi tutti nomi e cose ricevettono diminuzione nel parlare (...), così ricevette diminuzione la via; ove era chiamata Via Maggiore, così fu chiamata via Maggio". Tra Trecento e Quattrocento alle proprietà dei Velluti si andarono ad aggiungere quelle di altre importanti e nobili famiglie fiorentine (Biliotti, Corsini, Corbinelli, Mannelli, Michelozzi, Ridolfi e altri ancora) che intensificarono l'attività edilizia lungo la via, ben presto saturata da case e quindi da palazzi, per lo più definiti con l'unificazione dei precedenti immobili. Con il trasferimento della sede della corte granducale da Palazzo Vecchio a palazzo Pitti per volontà di Cosimo I de' Medici (1565) la via conobbe un ulteriore momento di crescita, visto che fu ben presto individuata come ideale per le residenze delle famiglie che avevano incarichi a corte, così come di alcuni artisti legati alla committenza medicea. In questo contesto via Maggio divenne anche una delle arterie fondamentali dei cortei ufficiali nell'ambito del fondamentale tracciato cinquecentesco e quindi moderno costituito da piazza Pitti, via Maggio, ponte a Santa Trinita e via Tornabuoni, più volte oggetto di scenografici apparati. "Strada quasi totalmente cinquecentesca, a differenza di altre vie, nelle quali il palazzo cinquecentesco si affianca alla casa torre o si confronta con la casa rinascimentale. Via di un solo carattere e di un solo stile, superba nella sua unità, severa nella sua coerenza" (Bargellini-Guarnieri 1977). Per ovviare al poco felice collegamento con piazza Pitti, nel corso del Seicento e Settecento (e ancora nel secolo successivo), furono più volte stesi progetti che prevedevano interventi più o meno incisivi nel tratto tra lo sdrucciolo de' Pitti e via de' Marsili, finalizzati a un deciso ampliamento della piazza fino al filo di via Maggio, o a un ampliamento delle vie citate. Nel corso dell'Ottocento la strada si andò fortemente caratterizzando per la presenza di un numero elevato di antiquari che, con le loro opere d'arte esposte nelle vetrine, contribuirono e ancora oggi contribuiscono sia a fare della strada un vero e proprio museo all'aria aperta, sia a mantenere - anche perché funzionale al loro mercato - gli elementi dell'arredo urbano, così come gli androni dei palazzi e i locali da loro occupati, in ottimali condizioni di conservazione. Da sottolineare tuttavia come, rispetto ad altre strade di simile importanza quali via Tornabuoni o borgo degli Albizi, la via soffra dall'essere aperta alla circolazione veicolare (peraltro sufficientemente sostenuta), dal fatto di avere avuto la carreggiata asfaltata e in ultimo dall'utilizzo di un lato di questa per la sosta dei veicoli. Al di là di questa nota, le vicende qui riassunte lasciano facilmente intendere come la via sia segnata da una successione quasi ininterrotta di architetture di notevole rilievo, che la rendono ancora oggi tra le più importanti strade fiorentine, sicuramente da considerare di eccezionale valore storico e artistico. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 79, n. 561; Stradario 1929, p. 68, n. 629; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 182-188; Ciabani 1984, pp. 28-33; Stradario 2004, p. 263. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Via Maggio e come si popolasse il quartier d'Oltrarno, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, XII, pp. 32-34; Donato Velluti, Le origini di una famiglia e d'una via nella vecchia Firenze: dalla Cronica domestica di messer Donato Velluti, restituita sull'autografo e commentata dal prof. Isidoro del Lungo, Firenze, Tip. G. Carnesecchi, 1890; Daniela Vanzi, La via Maggiore, in "MCM", 2006, 74, pp. 34-39. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online e dalla voce Via Maggio su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
01/10/2013 |
Data ultima modifica |
17/09/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
17/09/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via, canto). |
Localizzazione |
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