Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via de' Martelli |
Denominazione |
Via de' Martelli |
Altre denominazioni |
Via Nova, via (borgo) degli Spadai, via Martelli |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Guidotti Enrico, Barabesi Maurizio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La via ha come termini piazza di San Giovanni e le vie de' Pucci e de' Gori, oltre le quali l'arteria prosegue con il nome di via Camillo Cavour. Quasi al termine del tracciato si apre, sulla destra, via de' Biffi. Già denominata nel XIII secolo via Nova e tra Trecento e Quattrocento via o borgo degli Spadai (dalla presenza di numerose botteghe degli spadai che avevano dato il nome anche alla porta che nelle mura più antiche la chiudeva dal lato della Cattedrale), assunse la denominazione di via de' Martelli nel Cinquecento, in omaggio all'omonima famiglia che qui ebbe le case e uno dei suoi palazzi e che in origine aveva contato ugualmente degli spadai. Originariamente la strada era più stretta dell'attuale, e il dato appariva ancora più evidente visto che andava a collegare la piazza del Duomo con l'attuale via Camillo Cavour, non a caso detta in antico via Larga proprio per la sua ampiezza, inusitata per l'urbanistica fiorentina. Tale situazione è, per il Cinquecento, ben documentata dall'affresco di Giovanni Stradano presente nella Sala di Gualdrada in Palazzo Vecchio, raffigurante una Giostra del Saracino tenuta davanti a palazzo Medici, con sullo sfondo la strozzatura di via Martelli. Su tale configurazione si decise di intervenire durante il momento di radicale rinnovamento urbanistico imposto dall'elezione di Firenze a Capitale provvisoria (1865-1871). Su progetto dell'architetto Enrico Guidotti, attorno al 1871, si provvide quindi a una imponente opera di rettificazione con la riduzione in profondità degli edifici posti sul lato destro, poi dotati di nuovi prospetti in sintonia con il gusto del tempo. "Larga, agiata, con edifici se non sublimi per lo meno decorosi, la via ora non ha più nulla dell'antico borgo degli Spadai, che sull'incudine affilavano le lame con i sonori martelli. Dal 1870 è diventata l'entratura della gloriosa via Larga, o meglio il vestibolo del palazzo Medici" (Bargellini-Guarnieri). Dall'ottobre 2009, in concomitanza con la pedonalizzazione della piazza del Duomo, la strada è stata resa esclusivamente ad uso pedonale e ciclabile. Tra il 2010 e il 2011 si è poi provveduto sia all'installazione di dissuasori mobili a scomparsa (pilomat) dal lato verso via Camilla Cavour, sia a lastricare la via, precedentemente asfaltata, con pietra forte alberese (colombino) su progetto dell'architetto Maurizio Barabesi. Nel 2017, a seguito dei numerosi attentati terroristici registrati in varie città europee tramite l'uso di automezzi in corsa, sono state collocate alcune 'fioriere antisfondamento' dal lato di piazza di San Giovanni. La via, particolarmente animata vista la vicinanza con uno dei poli attrattori del turismo internazionale, ha carattere commerciale, con buona parte degli immobili civili destinato ad accogliere strutture ricettive. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, p. 125, n. 280; Stradario 1913, p. 84, n. 593; Stradario 1929, p. 72, n. 662; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 236-240; Stradario 2004, p. 272. |
Approfondimenti |
Via Martelli, in Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, pp. 35-38. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 13602 (veduta animata di un tratto della via in corrispondenza dello slargo della chiesa di San Giovannino degli Scolopi, 1898); 132823 (veduta panoramica della via con gli addobbi messi in opera in occasione della visita di Adolf Hitler del maggio 1938, 1939). |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via de' Martelli su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
01/10/2013 |
Data ultima modifica |
18/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
01/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via), lastrico. |
Localizzazione |
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