Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Via Nazionale |
Denominazione |
Via Nazionale |
Altre denominazioni |
via di Cafaggio, via Santa Caterina, via Tedesca, via dei Della Robbia |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Chiesi Flaminio, Gatteschi Federico, Francolini Felice, Capei Carlo, Presenti Enrico, Maiorfi Michelangelo, Gamberini Italo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La strada corre dal largo Fratelli Alinari in prossimità della piazza della Stazione (via Fiume) a piazza dell'Indipendenza. Lungo il tracciato si innestano: via Faenza, via dell'Ariento, via Chiara e via Guelfa. Nella pianta di Firenze delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731 la strada appare tracciata (al pari di quanto già documenta la carta di Stefano Buonsignori del 1584) solo per il tratto tra via Faenza e via Guelfa, e individuata con il nome di via Santa Caterina di Cafaggio. Il prolungamento della via verso l'attuale piazza Indipendenza fu legato all'intervento di urbanizzazione del quartiere di Barbano, su progetto dell'ingegnere circondariale Flaminio Chiesi, con la creazione della grande piazza e dei relativi tronchi stradali di collegamento con le più antiche arterie che possiamo considerare già realizzati attorno al 1845. Da questa data e fino al 1859 le piante cittadine registrano una diversa denominazione dei singoli brevi tratti del tracciato: da via Faenza a via dell'Ariento la strada è detta via di Cafaggio, da via dell'Ariento a via Guelfa va sotto il nome di via Tedesca, mente l'ultimo e nuovo tratto appare titolato ai Della Robbia. Il rapido sviluppo del quartiere di Barbano e la presenza della stazione ferroviaria Maria Antonia resero ben presto necessario creare un collegamento anche tra questi due poli e quindi il prolungamento del tracciato verso la piazza della Stazione, realizzato tra il 1860 e il 1861 su progetto dell'ingegnere Federico Gatteschi e con espropri per lo più seguiti da Felice Francolini (ma appaiono ugualmente coinvolti nei lavori gli architetti Carlo Capei, Enrico Presenti e Michelangelo Maiorfi). Questo tracciato non sfociava nella piazza come accade oggi, ma confluiva nell'allora via Valfonda, di modo che, per raggiungere la stazione si doveva arretrare per un breve tratto verso piazza dell'Unità Italiana (la sistemazione dell'attuale largo Fratelli Alinari è del 1935-1940, si veda alla relativa scheda). E' tuttavia in tale occasione che la strada assunse l'attuale titolazione, recependo un diffuso sentire che contrapponeva al nome antico di via Tedesca (per quanto come abbiamo detto relativo solo a un breve tratto) una denominazione che fosse chiara affermazione d'italianità, a seguito degli entusiasmi del 1859 ugualmente suggellati dai nomi delle vicine piazza dell'Indipendenza e via Ventisette Aprile. Se le porzioni ottocentesche della strada erano state aperte tenendo presente carreggiate adeguate alle necessità del tempo, il tratto centrale antico presentava un restringimento sul quale si intervenne nel 1886, con ampliamento della strada e rettificazione dei fronti degli edifici. Fu raggiunta così l'attuale configurazione, che quindi è da considerarsi ottocentesca per quasi tutto il tracciato, dato che il progetto di riqualificazione della strada presentato negli anni cinquanta del Novecento e che comprendeva un ulteriore ampliamento della carreggiata non ha avuto pieno compimento, se non in due episodi isolati tra i quali quello della palazzina Bica dovuta a Italo Gamberini (si veda), che infatti mostra un fronte significativamente arretrato rispetto al filo delle costruzioni ottocentesche. Nonostante le evidenti contraddizioni con quanto fin qui detto si riporta il brano presente nel repertorio di Bargellini e Guarnieri (1977): "Prima del 1859, la via si divideva in vari tratti, con diverse denominazioni. Nel primo, fino a Via Faenza, si chiamava Via Tedesca, perché vi avevano il proprio ospizio i Cavalieri Teutonici. Da Via Faenza a Via dell'Ariento, Via di Cafaggio. Da Via Faenza a Via Guelfa prendeva il nome di Santa Caterina, per l'antica devozione alla santa alessandrina. Da Via Guelfa a Piazza Antonia (oggi Piazza dell'Indipendenza) si chiamava Via dei Della Robbia, perché i famosi modellatori di terrecotte avevano la fornace nel popolo di San Barnaba". Fino al 1986 la via comprendeva anche l'ultimo tratto che immette a piazza della Stazione, intitolato con delibera del consiglio comunale dell'ottobre ai Fratelli Alinari, che qui stabilirono nel 1863 il loro studio fotografico fondato nel 1854. In ragione della storia qui sintetizzata si potrà comprendere il ruolo fondamentale che tuttora svolge l'arteria nella viabilità cittadina, essenzialmente legato a mettere in comunicazione l'anello dei viali con la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, con direzione del traffico veicolare da via Santa Caterina d'Alessandria alla ferrovia. In ragione della sua vicinanza con la stazione la strada ha carattere popolare, con spiccata vocazione commerciale, con una variata offerta di alberghi (che assieme alle case per vacanze e agli affittacamere occupano la maggior parte degli immobili), ristoranti e caffè. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 95, n. 669; Stradario 1929, p. 81, n. 739; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 312-315; Stradario 2004, p. 302. |
Approfondimenti |
Commende di Malta a Firenze, in Leonardo Ginori Lisci, Cabrei in Toscana. Raccolte di mappe, prospetti e vedute, sec. XVI - sec. XIX, Firenze, Giunti Marzocco per la Cassa di Risparmio di Firenze, 1978, pp. 239-246. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 9807 (veduta panoramica di un tratto della strada, fine XIX sec.); 13743, 13744, 13745, 13746, 13747, 13748, 13749, 13750, 13751, 13752, 13753, 13754, 13755, 13756, 13757 (vedute degli spazi interni delle case segnate con i civici 21, 23, 25, 27 prima delle opere di demolizione e allargamento della strada, 1958); 10791, 10792, 10793, 10794, 10795, 10796, 10797, 10798, 10799, 10800, 10801, 10802, 10803, 10804, 10805, 10806, 10807, 10808, 10809, 10810, 115565, 115566, 115567, 115568, 115569, 115570, 115571, 115572 (documentazione relativa alle opere di demolizione degli edifici, 1958). |
Risorse in rete |
Sulla strada sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via Nazionale su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
09/10/2013 |
Data ultima modifica |
21/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
26/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via). |
Localizzazione |
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