Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazza d'Ognissanti |
Denominazione |
Piazza d'Ognissanti |
Altre denominazioni |
Piazza Daniele Manin |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Veraci Paolo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza dal lungarno Amerigo Vespucci, da via Montebello e da borgo Ognissanti. Lo spiazzo fu definito nel corso del Duecento in stretto rapporto con l'attività dei padri Umiliati dell'antistante chiesa di Ognissanti, quindi con la funzione di accogliere i fedeli in occasioni di prediche, cerimonie e festività, ma anche come spazio dove estendere l'attività di lavorazione della lana di cui il convento era il fulcro. "Nel XIII secolo lo spazio era tutto occupato dai lavatoi degli Umiliati, tolti i quali, dal Cinquecento, la piazza servì di mercato ai bovini, appendice del vicino Prato" (Bargellini-Guarnieri 1977). La denominazione, che rende conto di tale origine è quindi antica, anche se tra il 1860 e il 1932 fu soppiantata da una titolazione in onore del patriota e politico italiano Daniele Manin. Ferma restando la sua principale caratteristica che è quella di inquadrare la facciata della chiesa, la piazza fu significativamente trasformata dal lato del fiume in occasione della creazione di questo tratto del lungarno. In tale occasione il piano stradale fu rialzato e fu abbattuta una cancellata sostenuta da pilastri di pietra eretta nel 1838 su progetto di Paolo Veraci, che chiudeva l'accesso al greto del fiume, con conseguente riduzione e riconfigurazione degli edifici che chiudevano la piazza da questo lato. Al centro della piazza è attualmente un gruppo bronzeo di Romano Romanelli raffigurante Ercole e il Leone di Nemea, modellato nel 1905-1910, fuso nel 1935 e qui collocato nel 1937, in sostituzione di un precedente monumento raffigurante Daniele Manin (opera di Urbano Nono del 1890) spostato nel 1931 al piazzale Galileo lungo il viale dei Colli, nella zona di Arcetri. Oltre a caratterizzarsi per la chiesa e per il palazzo Lenzi Quaratesi, la piazza si qualifica per la presenza di due tra i più esclusivi alberghi fiorentini che occupano estesi edifici riconfigurati nell'Ottocento, secolo che già li vide punto di riferimento di una clientela altolocata e cosmopolita. Si veda anche alla voce Borgo Ognissanti. |
Bibliografia
dettaglio |
Zocchi 1744, tav. IX; Fantozzi 1843, p. 31, n. 31; Stradario 1913, p. 81, n. 570; Stradario 1929, p. 69, n. 638; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 341-343; Zocchi-Mason 1981, pp. 48-49; Stradario 2004, p. 309. |
Approfondimenti |
Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, II, Giardini e passeggi pubblici, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2015, pp. 483-485. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 10298 (veduta della piazza con il monumento a Daniele Manin, ante 1931); 6592, 6593 (veduta della piazza con il monumento a Daniele Manin, 1931); 6594 (veduta panoramica della piazza dopo la rimozione del monumento a Daniele Manin, 1931); 125974 (veduta del gruppo di Ercole con il leone, 1939 ca.); 6595 (veduta parziale della piazza, 1957). |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza Ognissanti su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL), e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
19/10/2013 |
Data ultima modifica |
23/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
13/05/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza), lastrico. |
Localizzazione |
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