Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazza della Repubblica |
Denominazione |
Piazza della Repubblica |
Altre denominazioni |
Piazza di Mercato Vecchio, piazza degli Amieri, piazza Sant'Andrea, piazza Vittorio Emanuele, piazza Vittorio |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Del Sarto Luigi, Rimediotti Edoardo, Micheli Vincenzo, Roster Giacomo, Del Lungo Torquato, Boccini Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Veraci Piero (fonderia). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza da via degli Speziali, via Calimala, via Pellicceria, via degli Strozzi, via dei Brunelleschi, via Roma (dove è il canto dei Dadaioli). La piazza (ubicata al centro della città dove si situava il Foro e si incontravano il cardo e il decumano della Florentia romana) è frutto del progetto di 'risanamento' dell'area del Mercato Vecchio (1885-1895), con il conseguente atterramento delle antiche fabbriche e la costruzione di grandi palazzi in linea con il gusto ufficiale e borghese del periodo. Tuttavia, sovrapponendo l'attuale perimetro della piazza alle preesistenze medioevali, si può ricondurre l'area alla precedente piazza di Mercato Vecchio e alle strette vie e spazi limitrofi (piazza degli Amieri, vicolo degli Amieri, vicolo di Sant'Andrea e piazza Sant'Andrea) che si trovavano sul lato sud del precedente mercato, atterrati in modo da ampliare lo spazio e conferire centralità all'asse definito da via degli Speziali e via degli Strozzi, precedentemente del tutto decentrato rispetto alla piazza. Di un intervento volto al 'risanamento' della zona già negli anni sessanta dell'Ottocento documentano vari materiali conservati presso l'Archivio storico del Comune di Firenze relativi a un progetto definito da Luigi Del Sarto e Edoardo Rimediotti, in questo caso finalizzato alla realizzazione di un moderno 'Mercato delle Vettovaglie' in luogo del Mercato Vecchio. Il progetto fu poi ripreso (con diversi presupposti essendosi oramai trasferito il mercato nell'area di San Lorenzo e comunque recuperando della precedente idea il tema dei porticati di perimetro) nei primi anni ottanta, e quindi approvato dall'amministrazione comunale nel 1883, anche con l'obiettivo di rivitalizzare l'economia locale in forte crisi con una imponente operazione immobiliare. A spingere a favore dell'intervento contribuì non poco il libro Firenze sotterranea, del giornalista Jarro (Giulio Piccini), pubblicato per la prima volta nel 1881 e più volte ristampato negli anni seguenti, che descriveva e denunciava le condizioni igienico sanitarie della zona, enfatizzando il degrado anche morale della popolazione che qui viveva. Nel 1885 un disposto legislativo che attribuiva ai comuni ampie facoltà in materia di espropri per pubblica utilità dette il definito impulso all'impresa, sollecitata da più parti anche per il paventato pericolo di una epidemia di colera. A definire il nuovo assetto della zona contribuirono vari architetti e ingegneri che operarono comunque nell'ambito di un progetto generale stilato dall'ingegnere Odoardo Rimediotti (progetto definitivamente approvato nel 1888). Tra questi professionisti, ruoli significativi furono svolti da Vincenzo Micheli, Giacomo Roster, Torquato Del Lungo e Giuseppe Boccini. La nuova piazza fu intitolata al primo re d'Italia Vittorio Emanuele II con delibera della giunta comunale del settembre 1890 (non ancora terminati i lavori di demolizione), denominazione sottolineata dalla parallela ubicazione al centro dello slargo di un monumento equestre raffigurante il Re, opera di Emilio Zocchi, spostato nel 1932 all'ingresso delle Cascine (si veda a piazza Vittorio Veneto). L'attuale titolazione fu conferita nell'aprile del 1947 in onore della Repubblica Italiana, proclamata nel 1946, per quanto nel parlare dei fiorentini la piazza sia ancora spesso indicata con il termine di piazza Vittorio. I risultati dell'intervento furono da subito aspramente criticati da molti intellettuali, storici e cronisti, sia per gli esiti conseguiti dai nuovi fabbricati (in cui la tradizione poggiana si stempera a favore di un gigantismo ben poco locale e che molto deve alle coeve esperienze architettoniche romane), sia, soprattutto, per la distruzione di un'area della città che conservava memorie artistiche e storiche di straordinaria importanza. A questo proposito è da ricordare come, contemporaneamente ai lavori di demolizione, l'architetto Corinto Corinti, direttore tra il 1890 e il 1895 dell'Ufficio tecnico di vigilanza del Comune di Firenze, provvedesse a dare vita a una importante campagna di rilevamento, che rimane testimonianza - assieme agli studi di Guido Carocci, soprintendente alla Conservazione dei monumenti, agli scavi condotti da Luigi Milani, direttore del Regio museo Archeologico, e ai recentissimi rilievi (2018) realizzati dalla Soprintendenza in occasione del rifacimento della pavimentazione a lastrico della piazza - della storia e delle tante memorie che il luogo conservava. A distanza di più di un secolo dall'intervento, è ora forse giunto il momento di studiare la piazza (che continua ad essere il centro della città e in quanto tale punto d'incontro dei fiorentini così come dei turisti) anche in ragione delle realizzazioni ottocentesche, oramai storicizzate e oramai da leggere, indipendentemente dalle demolizioni che le hanno generate, come uno degli episodi della cultura architettonica tardo ottocentesca. Si segnalano, al centro, gli elaborati e eleganti lampioni, firmati sulla base dalla fonderia dell'ingegnere Luigi Veraci e datati 1909. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1843, pp. 107-108, n. 238; Stradario 1913, p. 145, n. 1024; Stradario 1929, p. 122, n. 1111; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 218-226; Ciabani 1984, pp. 136-139; Stradario 2004, pp. 368-369. |
Approfondimenti |
Jarro (Giulio Piccini), Firenze sotterranea: appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti, Firenze, Mariano Ricci, 1884; Vincenzo Micheli, Giacomo Roster, Progetto di riordinamento del centro di Firenze, Firenze, 1883; Guido Carocci, Il Mercato Vecchio di Firenze. Ricordi e curiosità di storia e di arte, Firenze, Tipografia della Pia Casa di Patronato, 1884; Giulio Piccini, Firenze sotterranea: appunti, ricordi, descrizioni di Jarro, Firenze, Successori Le Monnier, 1885 (terza edizione riveduta); Domenico Francioni, Notizie del vecchio mercato e del ghetto di Firenze, Firenze, Tipografia Ricci, 1887; Guido Carocci, Firenze scomparsa, ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897; Guido Carocci, Ricordi di Mercato vecchio, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1915, XII, 1914, pp. 97-102; Carlo Cresti, Silvano Fei, Le vicende del 'risanamento' di Mercato Vecchio a Firenze, in "Storia Urbana", I, 2, 1977; Gabriella Orefice, Rilievi e memorie dell'antico centro di Firenze. 1885-1895, Firenze, Alinea, 1986; Il centro di Firenze restituito. Affreschi e frammenti lapidei nel Museo di San Marco, a cura di Maria Sframeli, Firenze, Alberto Bruschi, 1989; Luciano Artusi, Mercato Vecchio e Ghetto, Firenze, 1981; Elena Tempestini, Il Mercato Vecchio. Quaranta immagini del centro di Firenze com'era sino al secolo scorso, Firenze, Cesati, 1997; Gabriella Orefice, Firenze: piazza della Repubblica, in Le piazze italiane dal Medioevo all'Ottocento: progettazione, vedute, metrologia, a cura di Enrico Guidoni, Roma, Kappa, 2006, pp. 259-270; Maria Sframeli, Firenze 1892-1895: immagini dell'antico centro scomparso, Firenze, Pagliai Polistampa, 2007; La Firenze scomparsa. Le antiche mura, il ghetto e il mercato vecchio demoliti nell'800, a cura di Daniela Zani, Firenze, Media Point Editore, 2011; L'antica Firenze romana riaffiora da piazza della Repubblica, in "La Stampa", 29 marzo 2018; L'antica Firenze riaffiora sotto piazza della Repubblica, in "La Nazione", Firenze, 29 marzo 2018. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-002438-0000, ACA-F-002441-0000, ACA-F-015349-0000 (vedute d'insieme della piazza del Mercato Vecchio con la colonna dell'Abbondanza, 1880 circa); AVQ-A-002777-0107 (veduta d'insieme della piazza del Mercato Vecchio con la colonna dell'Abbondanza, 1890 circa); BGA-F-003035-0000 (veduta della piazza verso il palazzo Savoia, 1890 circa); FCC-F-010509-0000 (prospetto dell'Arcone sulla piazza, 1890 circa); ACA-F-009903-0000 (veduta d'insieme della piazza dal lato dell'Arcone, 1890-1910); ACA-F-009903-0000 (veduta d'insieme della piazza con il prospetto del palazzo della Fondiaria, 1890-1910); ARC-F-010497-0000 (prospetto dell'Arcone sulla piazza, 1895 circa); ACA-F-017042-0000 (veduta d'insieme della piazza verso il lato dell'Arcone, 1910 circa); ACA-F-017042-0000 (veduta d'insieme della piazza verso il palazzo della Fondiaria, 1910 circa); APA-F-004841-0000 (veduta della piazza con il palazzo della Fondiaria, 1910 circa); ACA-F-017043-0000 (veduta della piazza verso il palazzo Savoia, 1910 circa); APA-F-008107-0000 (veduta della piazza con il palazzo della Fondiaria, 1915-1920); FCL-S-000048-0072 (veduta d'insieme della piazza con prospetti su via degli Speziali e piazza della Repubblica, 1935 circa); ACA-F-045976-0000 (veduta della piazza verso il palazzo Savoia, 1930 circa); CAL-F-004475-0000 (prospetto del palazzo delle Giubbe Rosse su piazza della Repubblica, 1996)); CAL-F-004490-0000 (veduta della piazza verso il palazzo Savoia, 1996); CAL-F-004489-0000 (prospetto dell'Arcone sulla piazza, 1996); CAL-F-004488-0000 (veduta della piazza dal lato del palazzo della Fondiaria, 1996); CAL-F-003270-0000, CAL-F-003271-0000 (prospetto dell'Arcone sulla piazza, 1997). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): L092495, L092500, L092507 (vedute d'insieme con l'edificio dell'Arcone parato con stendardi in occasione della visita di Hitler a Firenze, 1938); 0146564 (prospetto dell'Arcone sulla piazza). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 133095, 133096, 133097, 133098, 133099 (vedute d'insieme e particolari del prospetto dell'edificio dell'Arcone e del porticato, 1985); 133100, 133101, 133102 (particolari della pavimentazione in marmi del porticato, 1985). |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza della Repubblica (Firenze) su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. Si segnala inoltre il percorso "Piazza della Repubblica e la Firenze di fine 800" a cura di R. Martellacci e E. Pieri presente nella sezione Progetto Archiview del sito dell'Archivio storico del Comune di Firenze. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
07/11/2013 |
Data ultima modifica |
13/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
21/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza, canto), lastrico. |
Localizzazione |
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