Quartiere |
Santo Spirito / Arcetri |
Ubicazione |
Via di San Leonardo |
Denominazione |
Via di San Leonardo |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La strada sale da via di Belvedere (come logico proseguimento della costa San Giorgio oltre l'omonima porta cittadina) al largo Enrico Fermi. Lungo il tracciato si innestano via Giovanni Schiaparelli e il viale Galileo. La denominazione trae origine dalla presenza lungo il tracciato della antica chiesa (presumibilmente risalente all'XI secolo) di San Leonardo in Arcetri, intitolata appunto al santo eremita e già dipendente da San Pier Scheraggio. Fino al 1966 - quando l'ultimo tratto del tracciato è stato intitolato al fisico atomico Enrico Fermi - la strada aveva come termine il piazzale del Poggio Imperiale. Si tratta di una via un tempo di grande importanza, identificandosi con il primo tratto della vecchia strada Imprunetana che, appunto, a lungo ha rappresentato il più rapido tramite di comunicazione tra la città e, passando da Impruneta, il Chianti. Come ricordato nel repertorio di Bargellini e Guarnieri (1977), è stata anche tra le più celebrate dai poeti e dai pittori tra la fine dell'Ottocento e il Novecento, per il suo carattere romantico e domestico, e per la misura delle antiche architetture che si incontrano lungo il percorso. Così, tra i molti che ne hanno scritto, Vasco Pratolini ne Lo scialo la paragonava a "un tunnel di cielo tra i due muri, bassi che basta farsi staffa l'un l'altro con le mani per strappare i rami degli ulivi (...). E i lillà e le mimose ai cancelli delle ville; i convolvoli, le roselline, i tromboncini che ci si dipinge il viso". Bino Sanminiatelli ne sottolineava ugualmente il particolarissimo spirito nel suo romanzo Palazzo Alberino: "Civilissima via, dove tra pareti domestiche, fioriscono le piante più amabili; dove in un raccoglimento claustrale i passi si ripetono all'infinito, e anche le persone, sempre le stesse, sembrano echi; dove le case coloniche sono accanto alle ville, i signori ai contadini, i carri alle automobili, gli ulivi alle rose; dove i monumenti di Firenze si sollevano nel profumo dei giardini e le campane si disfanno nell'aria col canto degli uccelli. Via chiusa, tutta chiusa nei suoi muri, perché il risuonare dei passi gelosi non si perda". E ancora: "La suggestione della via di S. Leonardo non è legata alla presenza di emergenze architettoniche importanti, ma al singolare equilibrio, anche formale, che si è stabilito nel tempo tra i diversi elementi dell'ambiente: i muri che racchiudono il percorso con le loro superfici per lunghi tratti intonacate e decorate a graffito, la vegetazione che ne emerge alternando l'olivo ai cipressi e ai diversi rampicanti, le ville signorili e l'edilizia rurale" (Firenze 2005). Per quanto detto la strada è da considerare di eccezionale valore paesaggistico, oltre che storico e artistico. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 73, n. 517; Stradario 1929, p. 63, n. 579; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 132-135; Stradario 2004, p. 397; Firenze 2005, p. 523. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
24/11/2013 |
Data ultima modifica |
06/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via). |
Localizzazione |
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