Quartiere |
Santa Croce (Mattonaia) |
Ubicazione |
Piazza Massimo d'Azeglio 2- 3- 4- 5 |
Denominazione |
Villini Servadio |
Altre denominazioni |
Hotel Regency |
Affacci |
. |
Proprietà |
Servadio, Ricci Crisolini, Zamboni. |
Architetti - Ingegneri |
Kleffler Henry. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Chini Tito. |
Uomini illustri |
Zeromski Stefano. |
Note storiche |
L'edificio sorge in un'area che, ancora inedificata negli anni immediatamente precedenti il periodo di Firenze Capitale (1865-1871) pur essendo interna all'ultima cerchia di mura, fu tra le prime ad essere interessata dall'espansione urbanistica del periodo, con affacci su piazza Massimo d'Azeglio, originariamente concepita, su modello di una square inglese, come giardino chiuso da cancellate e riservato ai proprietari dei palazzi confinanti. In particolare l'edificio in oggetto nasce dall'accorpamento di due villini, commissionati dal banchiere Giacomo Servadio (fondatore assieme a Stefano Breda e Angelo Adolfo Levi della società accollataria dei lavori di urbanizzazione della zona) e realizzati su progetto dell'architetto francese Henry Kleffler tra il 1866 e il 1867, tra i primi ad essere edificati nell'ambito della piazza e - come sottolineato dalle cronache del tempo - caratterizzati da un sobrio "stile primo Rinascimento". Su tali strutture si tornò a intervenire nel 1932, quando i due villini furono uniti internamente e ampliati per la nuova residenza dei Ricci Crisolini, nobili di origine aretina. "Fu costruito un ulteriore corpo di fabbrica che occupando tutto il giardino laterale andava a saldarsi al palazzo Mazzoni Delle Stelle, lasciando un grande androne per il passaggio carrabile" (Ulisse Tramonti 2003). Nell'occasione fu ugualmente realizzato il balcone sul prospetto a destra, creando una asimmetria ovviamente non prevista nel progetto originario. Sempre a questa stessa data risalgono vari interventi negli interni dovuti a Tito Chini (cugino di Galileo e al tempo direttore artistico della Manifattura di Borgo San Lorenzo), in particolare volti alla realizzazione della decorazione delle vetrate delle finestre con figure di dame e cavalieri (su disegni già elaborati dall'artista negli anni venti per la villa delle Maschere in Mugello al tempo degli stessi Ricci Crisolini) e del soffitto della sala da pranzo, con i segni dello zodiaco inseriti in mattonelle rettangolari dorate. Una delle vetrate reca, sulla lunetta, l'arme dei Ricci Crisolini con il motto "Triplici securitate". All'esterno l'edificio, come accennato di stile neo quattrocentesco, si presenta così oggi sviluppato in larghezza, organizzato su tre piani per otto assi, con ai lati gli ingressi al giardino e alle rimesse (nn. 2 e 5) e due ingressi all'abitazione, ai nn. 3 e 4. Quest'ultimo si individua come nuovo accesso principale, segnato com'è dal balcone che lo protegge, come detto realizzato nel 1932. La palazzina è inoltre da segnalare in quanto alloggio, nel 1913, dello scrittore polacco Stefan Zeromski (1864-1925), come annota la targa posta sul fronte nel 1964, centenario della sua nascita. Un'altra targa, posta nel 2007, ricorda il legame tra lo sviluppo della piazza e gli anni che videro Firenze capitale d'Italia. Dal 1960 la struttura, già adattata a locanda e pensione, accoglie un albergo di lusso (hotel Regency). Le facciate sono state oggetto di restauro e rifacimento delle tinteggiature nei primi mesi del 2019. |
Bibliografia
dettaglio |
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 296; Salvadori Guidi 1996, p. 97, n. 131; Invernizi 2007, I, p. 158, n. 134; Paolini 2008, p. 44, n. 47; Paolini 2009, pp. 59-60, n. 57. |
Approfondimenti |
Antonio Ugolini, Le vetrate artistiche a Firenze fra Ottocento e Novecento. Guida e itinerari, Edifir, 2002, p. 10; Ulisse Tramonti, Hotel Regency già villini Servadio, in Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003, pp. 146-149; Luca Bernardini, A Firenze con i viaggiatori e i residenti polacchi, Firenze, Nardini, 2005, p. 166; Alfonso Mazzotti, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 167-168 (Hotel Regency); Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020, pp. 40-41, 83-84. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: GLQ-F-003661-0000 (veduta di scorcio di questo lato della piazza con i prospetti dei villini Servadio e dei palazzi Mazzoni delle Stelle e Geddes da Filicaia, 1887). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Villini Servadio su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito ufficiale dell'Hotel Regency. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
15/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
19/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
albergo, lapide, comunità straniera (polacco). |
Localizzazione |
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