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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Piazza di Santa Maria Novella
Denominazione Piazza di Santa Maria Novella
Altre denominazioni Piazza de' Cocchi, piazza Nuova di Santa Maria Novella
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo, Porcinai Pietro, Barabesi Maurizio.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si accede alla piazza da via delle Belle Donne, piazza degli Ottaviani, via della Scala, via degli Avelli, via dei Banchi. La denominazione (già piazza Nuova di Santa Maria Novella, mutata nell'attuale con delibera della giunta comunale dell'aprile del 1882) è in riferimento alla basilica dei frati domenicani che domina con la sua facciata albertiana lo spazio, fondata alla fine del XIII sul luogo dove già insisteva un'antica chiesa nota come di Santa Maria delle Vigne. Più in particolare si può datare la realizzazione di una prima "platea comunis" davanti alla chiesa poco dopo il 1288, quando una provvisione ne dispose chiaramente la creazione, con ingrandimenti successivi a partire dal 1334 "per comodo dei Domenicani" (Fantozzi 1843). Per quanto nata per accogliere i fedeli che accorrevano alle prediche dei frati domenicani, in età moderna, per la sua ampiezza, fu sempre più adibita a feste e spettacoli civili. In particolare divenne il luogo deputato del palio dei Cocchi, istituito da Cosimo I nel 1563, che si correva il 23 giugno, vigilia della festa di San Giovanni, e che rievocava la corsa delle bighe che si teneva nel Circo Massimo (per inciso parte di questa piazza era occupata ai tempi della Florentia romana proprio dall'ippodromo cittadino, esteso dall'attuale piazza dell'Unità Italiana alla Croce al Trebbio). A questa gara rimandano ancora oggi i due obelischi messi in opera da Bartolomeo Ammannati nel 1608 che segnano le due estremità della piazza e tra i quali veniva tirato un canapo che definiva l'asse maggiore del percorso ellittico che dovevano seguire i quattro cocchi di legno (uno per quartiere) tirati da due cavalli. Non più utilizzata per il palio (l'ultima corsa ebbe luogo nel 1852), pur mantenendo sempre gli obelischi come elementi monumentali d'arredo, nei primi anni del Novecento "divenne stazione dei primi tranvai a cavalli e poi a vapore, per il viaggio alle Cascine e a Peretola" (Bargellini-Guarnieri 1977) quindi, dopo la prima Guerra Mondiale, parco della Rimembranza. Nei decenni successivi fu variamente sistemata con aiuole e segnata da una grande vasca centrale posta a metà tra i due termini dell'Ammannati, già presente nel progetto redatto dall'architetto Pietro Porcinai nel 1935, presumibilmente relativo alla prima redazione a verde della piazza (si vedano i disegni conservati presso l'Archivio storico del Comune di Firenze). Sempre tra Ottocento e Novecento, in ragione delle sue testimonianze artistiche e della sua vicinanza alla stazione ferroviaria e quindi della presenza di molti alberghi e pensioni, la piazza fu frequentata e abitata da un gran numero di stranieri anche illustri, tanto da meritarsi l'appellativo di "mecca degli stranieri". Tuttavia proprio il suo essere prossima alla Stazione ferroviaria ha portato dagli anni cinquanta del Novecento al progressivo degrado dello spazio, causato sia dal traffico, sia dalla destinazione di buona parte della piazza a parcheggio, sia dalla presenza di vari chioschi non consoni alla monumentalità del luogo. Chiusa al traffico sul finire degli anni ottanta, da quella data ha visto un progressivo riscatto da questa situazione, che si è concretizzato nella pedonalizzazione dell'area, nello spostamento dei chioschi, nell'interramento dei cassonetti della nettezza urbana, nella nuova illuminazione e nell'avvio di un cantiere (sostanzialmente chiuso nel 2010 con il conferimento del premio internazionale Marble Architectural Awards) su progetto dell'architetto Maurizio Barabesi, teso a ridisegnare gli spazi verdi con pratini a 'raso' e a realizzare una nuova pavimentazione di tutta la piazza e di alcune vie limitrofe (via degli Avelli) con l'eliminazione dei dislivelli dei marciapiedi non più necessari in ragione della pedonalizzazione. L'intervento, sostenuto dal Comune, dalla Regione Toscana e dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ha visto il parallelo avviarsi di interventi di restauro e di riqualificazione dei molti alberghi ancora presenti in fregio alla piazza, così come il restauro e la destinazione a museo del complesso già spedale di San Paolo (si veda la scheda relativa all'edificio delle Scuole Leopoldine) posto dal lato opposto alla basilica. Alla data odierna si può affermare che la piazza ha del tutto riconquistato la propria dignità (nonostante chi scrive queste note guardi con una certa perplessità alle bordure di rose che sono tornate a profilare le aiuole a raso nel 2013) ed è tornata ad essere punto di incontro e di scambi sociali tra i più importanti della città. Indipendentemente da tale risultato, la piazza, per i suoi monumenti e per i suoi palazzi ricchi di storia, è comunque da considerarsi di eccezionale valore storico artistico.
Bibliografia
dettaglio
Cambiagi 1771, pp. 144-145; Cambiagi 1781, pp. 139-140; Fantozzi 1843, p. 35, n. 43; Firenze 1845, pp. 119-120; Stradario 1913, p. 83, n. 583; Stradario 1929, p. 71, n. 652; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 221-225; Stradario 2004, p. 419; Zoppi 2019, pp. 100-101.
Approfondimenti Marco Lastri, Piazza de' Cocchi, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, IV, pp. 19-22; Giovan Battista Ristori, Le Piazze di S. Maria Novella, di S. Spirito e del Carmine e loro origine, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1905, II, 1904, pp. 130-131; Massimo de Vico Fallani, Giardino di piazza Santa Maria Novella, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 210-214; Giovanni Fanelli, Piazza Santa Croce e Piazza Santa Maria Novella: la vita urbana nel corso del tempo, Firenze, Edizioni Aida, 2006; Giuseppina Carlotta Cianferoni, Giovanni Roncaglia, Rosalba Settesoldi, Firenze. Piazza Santa Maria Novella, via delle Belle Donne, in "Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana", 2009, 5, pp. 203-204; Elisabeth Bradford Smith, City planning in the Florentine commune: Santa Maria Novella, its piazza and its neighborhood, in Costruir la ciudad in la edad media, a cura di Beatriz Arizaga Bolumburu e Jesus Angel Solorzano Telechea, Logorno, Instituto de Estudios Riojanos, 2010, pp. 477-496; Antonio Lattuchella, Piazza Santa Maria Novella, in Le piazze di Firenze: storia, architettura e impianto urbano, a cura di Francesco Gurrieri, Firenze, Mauro Pagliai Editore, 2014, pp. 216-243.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza Santa Maria Novella su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 17/12/2013
Data ultima modifica 20/08/2020
Data ultimo sopralluogo 19/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (piazza), monumento.
Localizzazione
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