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Quartiere Santa Croce / Viali
Ubicazione Viale Bernardo Segni
Denominazione Viale Bernardo Segni
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Poggi Giuseppe.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La strada collega il viale Antonio Gramsci a via Nathan Cassuto (via dei Della Robbia), dove si innesta e prosegue verso la stazione ferroviaria di Campo di Marte sotto il nome di viale Giuseppe Mazzini. La denominazione, in omaggio al letterato e storico Bernardo Segni (1504-1558) fu deliberata dalla giunta comunale nel gennaio del 1901. Il tracciato ha tuttavia origine precedente, essendo in linea di massima previsto nel progetto di ingrandimento della città messo a punto da Giuseppe Poggi negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), ed ha uno stretto rapporto sia con l'area individuata nella variante del piano regolatore del 1866 come deputata alla realizzazione della piazza d'Armi con la nuova caserma di Cavalleria (cioè la zona ancor oggi chiamata Campo di Marte), sia con la soppressione della vecchia via ferrata Aretina che andava a lambire i viali proprio laddove il viale Antonio Gramsci incontra il viale Giuseppe Mazzini. Il collegamento tra la caserma e l'anello dei viali (fondamentale per assicurare l'intervento celere delle truppe in caso di sommosse popolari) era stato individuato nell'attuale viale dei Mille che, tramite il viale Don Minzoni permetteva di raggiungere l'allora piazza Camillo Cavour (piazza della Libertà) e quindi il cuore della città. L'obiettivo imponeva, tra l'altro, come richiesto dal genio militare, una ampiezza dell'arteria tale da consentire che la truppa potesse marciare in plotoni. Sempre secondo il progetto originario di Giuseppe Poggi laddove è oggi il viale Giuseppe Mazzini doveva essere invece tracciata una strada di dimensioni correnti, funzionale a servire una delle molte zone residenziali previste. In realtà la costruzione della nuova caserma di Cavalleria, per vari motivi, fu rimandata a lungo e quindi sospesa con il trasferimento della Capitale a Roma nel 1871. Ugualmente, la stazione ferroviaria di Porta alla Croce che serviva la vecchia via ferrata Aretina e che doveva essere demolita per l'arretramento dell'intera linea in termini molto prossimi agli attuali, fu rimandata per contrasti con l'amministrazione delle ferrovie. Fu a questo punto (1875 circa) che si pensò di tracciare qui un viale di collegamento con la piazza d'Armi, con un'ampiezza funzionale alle necessità dei plotoni. La stazione di Porta alla Croce (che sostanzialmente occupava l'area determinata dalla biforcazione tra il viale Giuseppe Mazzini e il viale Bernardo Segni) fu demolita solo nel 1896, il che spiega il ritardo nell'urbanizzazione della zona che infatti si caratterizza per villini e palazzine erette nei primi decenni del Novecento e oltre. Il viale documenta nella sua attuale configurazione le travagliate vicende riassunte, nel suo troncarsi bruscamente (sotto il nome di viale Giuseppe Mazzini) all'altezza del muro dell'attuale linea ferroviaria lungo via Mannelli, così come già inizialmente previsto da Giuseppe Poggi anche se in relazione a un ben più modesto asse stradale.
Bibliografia
dettaglio
Stradario 1913, p. 16, n. 101; Stradario 1929, p. 13, n. 123; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 369-370; Stradario 2004, p. 430.
Approfondimenti Nessun dato rilevato.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Viale Bernardo Segni su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 18/01/2014
Data ultima modifica 05/10/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2015
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via).
Localizzazione
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