Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazza della Stazione |
Denominazione |
Piazza della Stazione |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza da piazza Adua, largo Fratelli Alinari, piazza dell'Unità Italiana, via Santa Caterina da Siena e via Luigi Alamanni. La denominazione rende conto di come la piazza sia nata e sia per lo più occupata dall'esteso complesso della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, dal nome della basilica che la guarda dal lato absidale e che ugualmente non poco contribuisce a caratterizzare lo spazio. La denominazione è attestata dal 1870 circa, quindi ben dopo l'erezione della primitiva stazione, inaugurata il 3 febbraio 1848 e intitolata a Maria Antonia, dal nome della granduchessa. Lo slargo antistante al fabbricato era in realtà molto modesto (e in origine occupato dagli orti del convento domenicano), avanzando la stazione fino all'altezza della nuova via Nazionale ed essendoci varie costruzioni addossate all'abside della chiesa, di modo che, inizialmente, non si dovette reputare opportuno distinguerlo rispetto agli assi viari che vi convergevano. Successivamente, "per creare un po' di spazio fra la stazione e il convento di Santa Maria Novella, furono abbattute la cappella dei santi Simone e Giuda detta del Pellegrino, le cappelle delle famiglie Brunelleschi, Alfani, Alfieri ed altri locali addossati all'abside della chiesa. Sul fianco destro, guardando l'entrata della stazione, furono invece rispettate le case dietro le quali passava la stretta e buia Via Valfonda, all'inizio della quale, però, sull'angolo della chiesa, vennero demolite, anche qui, alcune case di proprietà dei frati" (Bargellini-Guarnieri). La situazione cambiò radicalmente nel momento in cui, verificata l'insufficienza della struttura ottocentesca, si dette avvio al cantiere della nuova stazione (1933-1935) che ridisegnò l'area circostante anche perché fu costruita con un fronte decisamente arretrato rispetto alla precedente, in modo da distaccarsi in modo deciso dall'abside della basilica di Santa Maria Novella. Parallelamente furono abbattute le case in fregio al primo tratto di via Valfonda, in modo sia da creare uno slargo anche su fianco del fabbricato viaggiatori, sia di erigere un nuovo edificio adeguato al linguaggio architettonico moderno (si veda ai numeri civici 1-3). Ancor più di prima, tuttavia, la riconfigurazione dello spazio non ebbe tanto come obiettivo quello di creare una piazza, ma di organizzare il traffico veicolare in ragione degli accessi alla stazione, ottimizzando gli spazi di sosta e parcheggio e subordinando i pochi spazi a verde a queste necessità. Sempre con questo obiettivo nel 1953 fu realizzata l'aiuola circolare alla confluenza di via Nazionale nella piazza, col compito di indirizzare il traffico verso piazza Adua e verso piazza del Duomo. "Sul finire degli anni ottanta la piazza venne modificata in previsione dei Mondiali di calcio Italia '90. Fu realizzato prima un passaggio pedonale interrato, poi un parcheggio sotterraneo e la pensilina degli autobus sul lato nord della stazione. Questa pensilina in particolare, opera di Toraldo di Francia, fu oggetto di dure critiche per come male si armonizzava con le architetture circostanti: oltre a impedire la visione del lato della stazione, era diventata un punto di degrado con zone tagliate fuori dal passaggio pedonale occupate da senzatetto e piccola criminalità. Più volte sono state avanzate richieste per la sua demolizione che, infine, è avvenuta nell'agosto 2010" (dalla voce Piazza della Stazione su Wikipedia). |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 131, n. 924; Stradario 1929, p. 110, n. 1001; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 112-115; Stradario 2004, p. 444. |
Approfondimenti |
In "La Nazione", 21 ottobre 1953; Mario Bencivenni, Piazza Stazione, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 335-336. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6484, 6485, 6488, 130209 (vedute e scorci di via Valfonda prima delle demolizioni del 1936-1937, 1932); 6652, 13761, 13762, 13763, 13764, 13765, 13766,1 3767, 13769, 13770, 13771, 13772, 13774, 13775, 13776, 13779, 13780, 13781, 13782, 13787, 13788, 13789, 13790, 130210, 130211, 132100, 132101, 132102, 132103, 132104, 132105, 132106, 132107, 132108, 132109, 132110, 132131, 132132, 132133, 132134, 132135, 132137, 132138, 132139, 132140, 132141, 132142, 132143, 132144, 132145, 132146, 132147 (vedute dello stato prima e durante le demolizioni nel tratto già via Valfonda ora piazza della Stazione, tra largo Fratelli Alinari e piazza Adua, 1936-1937). |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Piazza della Stazione (Firenze) su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
31/01/2014 |
Data ultima modifica |
13/03/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza). |
Localizzazione |
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