Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Corso dei Tintori |
Denominazione |
Corso dei Tintori |
Altre denominazioni |
Borgo dei Tintori |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Rosso Fiorentino (Giovanni Battista di Jacopo, d.). |
Note storiche |
La via corre da piazza dei Cavalleggeri a via de' Benci. Lungo il tracciato si innestano la moderna via Antonio Magliabechi e la volta dei Tintori, un tempo collegata tramite una ulteriore volta alla via che successivamente, tamponato il passaggio, assunse la denominazione di via Mozza e che ugualmente immette in via de' Benci. La denominazione ricorda come qui, in antico, in ragione della presenza dell'acqua fornita dal vicino fiume Arno, si fossero concentrate le botteghe e i laboratori dei tintori. L'arteria fu inizialmente indicata con il termine borgo, in quanto tracciata al di fuori della penultima cerchia di mura, in corrispondenza della porta ai Buoi che si trovava dove via de' Neri incrocia via de' Benci. Il termine successivo di Corso - già attestato dalla fine del Duecento - rese conto di come qui ogni 12 giugno si corresse il palio di Sant'Onofrio anacoreta, patrono dei tintori. "Durante e dopo l'alluvione del 1966, abbiamo avuto la riprova che il Corso dei Tintori era davvero quello ancora chiamato così, perché nelle cantine, anche nei palazzi più signorili, vennero fuori, evidentissime, conche e zangole usate secoli prima dagli artigiani lanieri" (Bargellini-Guarnieri). La presenza di tali opifici, fondamentali per le manifatture di lana e di seta che facevano ricca la città di Firenze, si estendeva comunque ben oltre l'attuale tratto di strada e, al proposito, si veda anche a via delle Casine e a via Tripoli, che peraltro ha condiviso per un certo tempo con il nostro tracciato la stessa denominazione di corso dei Tintori. Con il trasferimento delle attività manifatturiere nella zona più periferica, a partire dalla fine del Quattrocento, l'area, così come il vicino borgo di Santa Croce, iniziò a caratterizzarsi per la presenza di palazzi commissionati da mercanti e membri delle classi dirigenti fiorentine, fino ad assumere il carattere residenziale signorile che ancora conserva e che vari interventi di riconfigurazione databili alla seconda metà dell'Ottocento hanno reso ancor più evidente. Nel tratto della strada ora prossimo alla Biblioteca Nazionale, e un tempo confinante con gli orti del convento di Santa Croce, era - come documenta Giorgio Vasari - la bottega di Rosso Fiorentino. Proprio questo primo tratto ha subito le trasformazioni più significative nei primi decenni del Novecento, legate alla costruzione del complesso della Biblioteca Nazionale Centrale (cantiere avviato nel 1909) e alla parallela apertura di via Antonio Magliabechi, con la conseguente riduzione di alcuni palazzi, compreso il palazzo Guasconi, tagliato per l'ampliamento della piazza dei Cavalleggeri che, nella denominazione, ricorda come lungo il corso fosse dal 1572, a occupare una porzione del convento di Santa Croce, la caserma della cavalleria leggera granducale, già attestata e descritta nella veduta di Firenze di Stefano Buonsignori del 1584, segnata in legenda con il numero 214. Attualmente la via, che continua a mantenere carattere essenzialmente residenziale anche se con la presenza di varie attività commerciali e uffici, è interessata da un notevole traffico sia automobilistico (nonostante si apra con una porta a controllo telematico di accesso alla Z.T.L.) sia pedonale, visto che rappresenta uno degli accessi privilegiati al centro storico per chi proviene dalla zona di Firenze sud o dall'area di parcheggio degli autobus turistici presente sui lungarni. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 135, n. 953; Stradario 1929, p. 114, n. 1034; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 170-175; Stradario 2004, p. 456. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Corso dei Tintori su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
05/02/2014 |
Data ultima modifica |
18/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
24/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via). |
Localizzazione |
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