Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Piazza di San Firenze |
Denominazione |
Complesso di San Firenze |
Altre denominazioni |
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Affacci |
via dell'Anguillara, via Filippina, borgo de' Greci |
Proprietà |
congregazione dei padri Filippini, demanio dello Stato, Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Pietro da Cortona (Pietro Berrettini, d.), Silvani Piero Francesco, Fortini Gioacchino, Ruggieri Ferdinando, Ciocchi Filippo, Del Rosso Zanobi, Treves Marco, Comotto Paolo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Fortini Gioacchino, Ticciati Pompilio, Nobili Giovanni. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il complesso - la cui denominazione corrente trae origine dalla presenza in antico, dal lato di borgo de' Greci, di una chiesa intitolata a San Fiorenzo - vanta una lunga e travagliata storia e comprende la chiesa di San Filippo Neri, il convento dei padri Filippini e l'oratorio. Per quanto della primitiva chiesa e dell'annessa canonica poi demolite si trovino notizie fin dal XII secolo, è dal 1645 che presero avvio i lavori che qui interessano, finanziati da un cospicuo lascito di Giuliano de' Serragli e finalizzati a definire un'imponente fabbrica, tra le maggiori e più significative espressioni della stagione barocca in Firenze. Il cantiere, ridimensionato un iniziale progetto di Pietro da Cortona, fu diretto dal 1668 da Pier Francesco Silvani e nei decenni successivi seguito tra gli altri da Gioacchino Fortini, Ferdinando Ruggieri, Filippo Ciocchi e infine da Zanobi Del Rosso, che portò a compimento la fabbrica nel 1775. Più in particolare: tra il 1668 e il 1672 fu costruita la nuova chiesa intitolata a San Filippo Neri, nel 1681 il corpo del noviziato, tra il 1745 e il 1749 il quadrilatero comprendente il cortile, tra il 1772 e il 1775 l'oratorio della congregazione. Soppresso il convento una prima volta nel 1769 e subito dopo restituito alla funzione religiosa, fu nuovamente soppresso nel 1808 per essere ripristinato nel 1814. Poco prima del 1865 è documentato come occupato, oltre che dai padri Filippini, dalla Guardia di Pubblica Sicurezza. Con l'elezione di Firenze a nuova Capitale d'Italia (1865-1871), il vasto fabbricato fu occupato dal governo per passare subito dopo, nel 1866, tra i beni del demanio dello Stato. Nell'occasione, pur riservando parte dei locali alla comunità di padri che doveva prendersi cura della chiesa e delle relative funzioni religiose, la struttura fu destinata a sede del Ministero della Pubblica Istruzione, previ ingenti lavori di adattamento conclusi entro lo stesso 1866. In particolare, su progetto dell'architetto Marco Treves, dipendente dall'architetto Paolo Comotto, verificata da subito l'insufficienza dei locali per rispondere alla nuova funzione, il convento fu soprelevato di un terzo piano e, dal lato di via Filippina, aperte diciotto nuove finestre. Successivamente (sempre lasciando adibita la chiesa di San Filippo Neri al culto), il complesso fu destinato a Tribunale, con l'aula dell'oratorio più volte adattata e, a seguito dei danni dell'alluvione del 1966, restaurata. Con il trasferimento degli uffici nel nuovo palazzo di Giustizia a Novoli (2012) il complesso è tornato nelle disponibilità del Comune di Firenze e alcuni spazi sono stati utilizzati per eventi occasionali. Tra le varie proposte di riutilizzo (da Centro Linguistico universitario a sede distaccata del Museo Galileo) la struttura è stata poi concessa per la durata di 29 anni alla Fondazione Franco Zeffirelli e dal luglio 2017 ospita il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli, con l'archivio, la biblioteca e un museo che raccoglie l'intero patrimonio artistico e culturale del maestro. Per quanto riguarda le varie vicende conservative si segnalano (Limburger-Fossi 1968) dei parziali restauri tra il 1954 e il 1957, un intervento al pietrame della facciata nel 1965, un impegnativo cantiere per risarcire l'immobile dai danni provocati dall'alluvione del 4 novembre 1966 (in questa occasione l'ex oratorio, fino allora adibito a deposito dell'archivio del Tribunale, fu restaurato e ripristinato ad aula). Per quanto riguarda il prospetto sulla piazza (che è quanto interessa ai fini di questo repertorio), questo si presenta di disegno unitario, nonostante sia frutto di una serie di cantieri succedutisi nel tempo, "con una parte mediana dall'aspetto di palazzo serrata fra due corpi laterali simmetrici e poco sporgenti, di tipo chiesastico" (Firenze 1974). Partendo dal lato sinistro, si erge per prima la facciata della chiesa di San Filippo Neri, costruita appunto da Pier Francesco Silvani, ma la cui facciata in pietra forte è da datarsi al 1715, su progetto di Ferdinando Ruggieri. Segue il corpo in forma di palazzo, con facciata su tre piani per cinque assi (elogiata per la "buona simmetria ed elegante euritmia" da Federico Fantozzi a fronte di aspre critiche riservate invece alle fabbriche laterali), eretto tra il 1772 e il 1775 da Zanobi Del Rosso, contestualmente all'edificio che segue, già oratorio di Sant'Apollinare, con il prospetto che replica il disegno del Ruggieri. Per quanto riguarda le facciate di ambedue le chiese queste si caratterizzano per la presenza di un solo ordine di alte lesene appaiate lateralmente, che affiancano un portale con il timpano gravato da figure allegoriche (della Fede e della Speranza di Gioacchino Fortini per quanto riguarda la chiesa, dell'Orazione e dell'Umiltà di Pompilio Ticciati e Giovanni Nobili per quanto riguarda l'oratorio) e un finestrone sormontato da ricche cartelle. "La trabeazione s'incurva a timpano e sopra di questo spicca un caratteristico e movimentato coronamento, che si apre verso l'esterno con segmenti curvi" (Firenze 1974). Sul coronamento del palazzo centrale è in copia (originale conservato nel chiostro delle Oblate in via dell'Oriuolo) un grande scudo sormontato da un gruppo scultoreo con angeli tubicini dello stesso Pompilio Ticciati, con l'arme della famiglia Serragli. |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1842, pp. 238-240; Fantozzi 1843, pp. 140-141, n. 314; Limburger 1910, n. 254; Limburger-Fossi 1968, n. 254; Firenze 1974, pp. 150-151; Roselli 1985, pp. 51-52, n. 8; Invernizi 2007, II, p. 417, n. 372; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 88. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
Antonio Cistellini, San Firenze dopo tre secoli e un'alluvione, Firenze, 1969; Antonio Cistellini, L'Oratorio Filippino di San Firenze, 1998; Antonio Cistellini, Pietro da Cortona e la chiesa di San Filippo Neri in Firenze, in "Studi Secenteschi", 1970, 11, pp. 27-57; Caroline Coffey, The project of Pietro da Cortona and Silvani for the Church of San Firenze in Florence, in Kunst des Barock in der Toskana. Studien zur Kunst unter den letzten Medici, München, Bruckmann, 1976, pp. 234-244; Caroline Coffey, Pietro da Cortona's project for the church of San Firenze in Florence, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XXII, 1978, pp. 85-118; Maria Dambrosio, L'Oratorio dei Filippini, in "Opere. Rivista Toscana di Architettura", I, 2003, 2, pp. 26-29; Samuele Caciagli, Piazza San Firenze, in Le piazze di Firenze: storia, architettura e impianto urbano, a cura di Francesco Gurrieri, Firenze, Mauro Pagliai Editore, 2014, pp. 188-215, pp. 189-195. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sul complesso sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito della Fondazione Franco Zeffirelli e dalla voce Complesso di San Firenze su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
22/07/2014 |
Data ultima modifica |
27/05/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
06/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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