Quartiere |
Extra moenia (San Miniato) |
Ubicazione |
Via delle Porte Sante 36 |
Denominazione |
Cimitero delle Porte Sante |
Altre denominazioni |
Cimitero monumentale delle Porte Sante, cimitero di San Miniato al Monte, cimitero del Monte alle Croci |
Affacci |
via di Giramonte |
Proprietà |
Opera Pia dei Ritiri Spirituali, Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Matas Niccolò, Baccani Gaetano, Falcini Mariano, Fantappiè Enrico Dante, Bellini Tito, Lenzi Alfredo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Pazzi Enrico, Fedi Pio, Cambi Ulisse Giuseppe, Rivalta Augusto, Romanelli Raffaello, Caroni Emanuele, Sodini Dante, Vagnetti Italo, Gronchi Giuseppe Gino Carlo, Moschi Mario, Andreotti Libero. |
Uomini illustri |
Coppedè Mariano, Coppedè Gino, Romanelli Pasquale, Romanelli Raffaello, Rivalta Augusto, Andreotti Libero, Ciseri Antonio, Abbati Giuseppe, Ussi Stefano, Corcos Vittorio Matteo, Rosai Ottone, Annigoni Pietro, Collodi (Carlo Lorenzini, d.), Vamba (Luigi Bertelli, d.), Papini Giovanni, Cicognani Bruno, Pratolini Vasco, Villari Pasquale, Artusi Pellegrino, Bonsanti Alessandro, Hartt Frederick, Berti Luciano. |
Note storiche |
Il cimitero è posto sul colle di San Miniato e si sviluppa nell'area circostante l'omonima basilica romanica (1018-1207) e il contiguo palazzo dei Vescovi (1320 circa), sfruttando l'ampio terreno delimitato dai bastioni difensivi della fortezza (si veda la scheda relativa). Fin dall'antico, e indipendentemente da questa funzione difensiva, oltre allo spazio della basilica, vari spazi contigui furono utilizzati per le sepolture e già alla fine del Settecento si datano le prime ipotesi di destinazione dell'intera area a cimitero cittadino. Tali intenti sembrarono concretizzarsi grazie a una risoluzione granducale del 1844, accompagnata dall'approvazione di un progetto delineato dall'architetto Niccolò Matas e presentato dal conte Piero de' Dainelli da Bagnano già Masetti in rappresentanza dell'Opera Pia detta 'dei ritiri spirituali', sorta a seguito della soppressione napoleonica del convento nel 1804 con la finalità di tutelare l'intero complesso. Il dibattito sviluppatosi negli anni successivi, la parallela decisione di privilegiare un intervento di ampliamento del cimitero di Trespiano, la netta opposizione dei francescani del contiguo convento di San Salvatore e l'esiguità delle risorse economiche, portarono a non dare seguito ai lavori previsti, tanto che entro il 1855 il cantiere interessò solo l'area antistante la basilica con la realizzazione di un "sepolcreto provvisorio", ugualmente progettato dal Matas. Negli anni sessanta (dopo un coinvolgimento dell'architetto Gaetano Baccani tra il 1857 e il 1863, del quale rende conto il recente contributo di Bertano e Quartulli), un nuovo progetto fu affidato all'architetto Mariano Falcini (1864), a confermare sostanzialmente le linee guida del precedente in merito all'organizzazione e allo spartimento dei lotti, e a comprendere (a differenza di quanto poi realizzato) anche una striscia di terreno esterna al perimetro della fortezza. Parallelamente il progetto di ingrandimento della città di Firenze redatto da Giuseppe Poggi e in particolare l'avvio dei lavori per la realizzazione del viale dei Colli in concomitanza con il nuovo ruolo assunto da Firenze quale Capitale d'Italia (1865-1871), consentì di dotare il luogo (prima raggiungibile solo tramite viottoli campestri) di una via di accesso ugualmente monumentale, aumentandone notevolmente il pregio. Da questa data (mentre si continuava a seppellire anche all'interno della basilica), il cimitero esterno prese a svilupparsi significativamente e senza interruzione, anche per l'impegno profuso dai responsabili dell'Opera. Nel 1911, viste le difficoltà economiche della pia istituzione, il Comune acquisì l'intera area (esclusa la basilica, il convento e il campanile, che contestualmente furono ceduti al Regio Demanio con la clausola che il convento rimanesse in uso perpetuo e gratuito all'Opera) dando ulteriore impulso al complesso, come testimoniano i molti incarichi dati nei decenni successivi a vari architetti per migliorie, ampliamenti e progettazione di singole cappelle. Tra questi si segnalano Enrico Dante Fantappiè (attivo negli anni immediatamente successivi il 1911 e al quale si deve appunto il disegno di varie cappelle) e Alfredo Lensi, con il quale si definì l'ingresso monumentale al complesso tra la rampa del Poggi e lo spazio antistante la basilica (già oggetto di una proposta formulata da Tito Bellini nel 1898), realizzato tra il 1927 e il 1928. Nel 1958 il Comune provvide a importanti lavori di restauro e di ampliamento, culminati nel 1961 con l'inaugurazione della sezione denominata Nuova Galleria, parzialmente interrata, antistante al palazzo dei Vescovi. Fin dalle sue origini il cimitero fu luogo privilegiato di sepoltura della nobiltà, dell'imprenditoria e delle figure più rappresentative dell'arte e della cultura cittadina, in modo da affermarsi, per i fiorentini tutti, quale luogo di memorie della propria storia tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. Tra i molti che qui riposano si ricordano gli architetti Mariano e Gino Coppedè; gli scultori Pasquale e Raffaello Romanelli, Augusto Rivalta, Libero Andreotti; i pittori Antonio Ciseri, Giuseppe Abbati, Stefano Ussi, Vittorio Matteo Corcos, Ottone Rosai e Pietro Annigoni; gli scrittori Carlo Lorenzini (Collodi), Luigi Bertelli (Vamba), Giovanni Papini, Bruno Cicognani e Vasco Pratolini, e ancora Pasquale Villari, Pellegrino Artusi, Alessandro Bonsanti, Frederick Hartt e Luciano Berti. Tuttavia l'importanza del luogo va ben oltre quella legata alla presenza di sepolcri di uomini illustri e benemeriti: le cappelle gentilizie costruite tra l'Ottocento e i primi del Novecento rappresentano un testo fondamentale delle tendenze architettoniche del periodo e testimonianza di una sperimentazione nel campo che viceversa è ben poco avvertibile nello spazio urbano, in questo stesso periodo segnato da uno spirito di maggior conservatorismo borghese. Lo stesso può dirsi per quanto le Porte Sante propongono in termini di statuaria, con le molte sculture e fusioni in bronzo destinate a nobilitare i singoli sepolcri (oltre che l'interno delle cappelle), per quantità e qualità tali da fare del luogo il più importante 'museo' della plastica locale tra XIX e XX secolo. Tra le molte sono presenti opere di Enrico Pazzi, Pio Fedi, Ulisse Cambi, Augusto Rivalta, Raffaello Romanelli, Emanuele Caroni, Dante Sodini, Italo Vagnetti, Giuseppe Gronchi, Mario Moschi e Libero Andreotti. |
Bibliografia
dettaglio |
Burci 1875, pp. 199-201; Limburger 1910, n. 472; Garneri 1924, pp. 317-318; Limburger-Fossi 1968, n. 472; Firenze 1974, p. 369; Cresti-Zangheri 1978, pp. 9, 89, 148; Bertocci 1998, p. 261, n. 335; Firenze 2005, p. 523. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Ferdinando Canonici, Pubblico cimitero monumentale per la città di Firenze a San Miniato al Monte: studii del cav. architetto Niccolò Matas, Firenze, per la Società Tipografica, 1848; Giuseppe Tassinari, Considerazioni sul progetto di un cimitero monumentale delineato dal cav. Niccolò Matas presso la Basilica di S. Miniato a Monte, Firenze, Tipografia Galletti, 1849; Antonio Zobi, Della necessità d'istituire un cimitero monumentale presso la basilica di S. Miniato al Monte nel suburbio di Firenze. Memoria letta nella Società Colombaria il dì 12 maggio 1856, Firenze, Tipografia Baracchi, 1856; Regolamento economico disciplinare per la necropoli a San Miniato al Monte approvato dalla R. Prefettura della Provincia di Firenze nel dì 18 gennaio 1865, Firenze, Tipografia delle Murate, 1865; Fabio Cerboni, Il cimitero di San Miniato al Monte illustrato, Firenze, Tipografia Militare La Minerva, 1865; Giovanni Arrivabene, Consacrazione della cappella Falcini al cimitero di S. Miniato al Monte l'11 marzo 1896, Firenze, Stabilimento Tipografico G. Civelli, 1896; Gaetano Guasti, Il cimitero di S. Miniato al Monte e la Cappella De Witt architettata da Luigi Del Moro: illustrazione storica, Firenze, 1897; Luciana Capaccioli, Luigi Lazzareschi, La città e il luoghi di sepoltura, Firenze, Giunti, 1999, in particolare pp. 19-26; Graziella Cirri, Istituzione dei cimiteri comunali a Firenze: Trespiano e le Porte Sante, in "Storia Urbana", 92, 2000, pp. 103-119; Porte Sante: il cimitero di San Miniato al Monte, a cura di Gigi Salvagnini, contributi di Mauro Cozzi, Maria Maugeri, Antonio P. Torresi et al., Firenze, Opus Libri, 2001; Stefania Bertano, Angelamaria Quartulli, Gaetano Baccani architetto nella Firenze dell'ultima stagione lorenese, Firenze, Polistampa 2002, pp. 129-135 (Basilica e cimitero di San MIniato al Monte); Graziella Cirri, Guida ai cimiteri comunali di Firenze, Firenze, Polistampa, 2003, pp. 25-91 (Cimitero delle Porte Sante); Sandra Berresford, Italian Memorial Sculpture, 1820-1940: a legacy of love, London, Frances Lincoln, 2004, pp. 65-67 (Porte Sante Cemetery); Daniela Lamberini, Pietro Ruschi, L'intervento del Poggi e il cimitero monumentale, in Dieci secoli per la Basilica di San Miniato al Monte, Firenze, Polistampa, 2007; Emanuela Piccini, Opere e progetti di Enrico Dante Fantappiè (1869-1951), in "Bollettino Ingegneri", LV, 2007, 7, pp. 18-26; Graziella Cirri, Scultura tra Ottocento e Novecento al cimitero delle Porte Sante di Firenze, in Lo splendore della forma: la scultura negli spazi della memoria, a cura di Mauro Felicori e Franco Sborgi, Roma, Sossella, 2012, pp. 270-276. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: BCC-F-000978-0000 (veduta panoramica del cimitero, 1875 circa); FBQ-F-000682-0000 (veduta panoramica del cimitero, 1890 circa); ACA-F-003390-0000, ACA-F-003391-0000, ACA-F-003392-0000, ACA-F-003393-0000 (veduta di alcune cappelle con particolare riferimento alla cappella Ricasoli, 1890 circa); BEN-F-007203-0000, BEN-F-008476-0000, BEN-F-012815-0000, BEN-F-013413-0000, (vedute panoramiche e parziali, non datate); OBN-F- 000523-0000, OBN-F- 000524-0000, OBN-F- 000525-0000, OBN-F- 000526-0000, (vedute parziali, 2005 circa). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0063523, 0073525, 0073526, 0073528 (vedute parziali e di singoli monumenti). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 180864, 180865, 180866, 180867, 180868, 180869 (vedute panoramiche del cimitero, 1994). |
Risorse in rete |
Sul cimitero sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Cimitero delle Porte Sante su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
FI0025 |
ID univoco regionale |
90480170316 |
Data creazione |
15/06/2015 |
Data ultima modifica |
25/09/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
cimitero. |
Localizzazione |
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