Quartiere |
Viale dei Colli |
Ubicazione |
Viuzzo di Gattaia 7- 9 |
Denominazione |
Villa Torri Gattaia |
Altre denominazioni |
Villa Carovani, villa Loeser |
Affacci |
. |
Proprietà |
Cambi, Pettinelli, Pitti, Del Corno, Ubertini, Congregazione di San Filippo Neri, Merlini, Quaratesi, Coppetti, Ribecai, Carovani, Loeser, Calnan. |
Architetti - Ingegneri |
Pinsent Cecil. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Loeser Charles Alexander, Horne Herbert Percy, Kinck Hans E. |
Note storiche |
Un edificio è qui documentato fino dal 1427 sotto forma di piccolo torrazzo fiancheggiato da case da lavoratore appartenente alla famiglia Cambi. Sappiamo che già nel 1530, acquistato da Filippo Pitti in pessime condizioni per i danni subiti durante l'assedio di Firenze, era stato ricostruito e ampliato, passando poi di proprietà in proprietà fino a che era stato acquistato alla fine dell'Ottocento e scelto come residenza dal grande collezionista, storico dell'arte e mecenate americano Charles Alexander Loeser (delle vicende fino ai primi del Novecento rende conto dettagliatamente Guido Carocci nella sua guida dei dintorni di Firenze). A Loeser e a sua moglie, la pianista tedesca Olga Lebert Kaufmann, si devono restauri e ampliamenti dell'edificio principale e la costruzione, ai primi del Novecento, di una serie di annessi, il tutto su progetto dell'architetto Cecil Pinsent. A questo periodo (1907 circa) risalgono, nel parco, la casa per il casiere, quella per il giardiniere e quella per alloggiare il Léner String Quartet con il quale Olga Loeser era solita suonare, comprensiva di un salone per le prove, tutti realizzati in sintonia con le preesistenze e con l'antico spirito del luogo. O almeno così appaiono a chi scrive oggi, visto il severo giudizio che del complesso dette Giulio Lensi Orlandi: "Il risultato (dei lavori promossi da Loeser) non fu felice, uno sproporzionato edificio privo assolutamente dei caratteri tradizionali della villa fiorentina, greve massa vagamente ispirata alla moda seicentesca, si addossa a una torre medievale falsa e di fantasia". Il corpo principale della villa si presenta oltremodo articolato e caratterizzato dall'emergere della fabbrica dell'antica torre (indubbiamente in buona parte frutto di una ricostruzione), il cui paramento in pietra peraltro spicca rispetto agli altri fabbricati, con le ampie superfici intonacate. I vari prospetti sono caratterizzati dalle aperture che si dispongono in modo regolare sulle superfici chiare, in vari casi forniti di piccoli balconi. Al tempo di Loeser gli interni furono arredati, con raro senso della misura, con opere d'arte e mobili antichi, evitando la moda allora predominante tesa alla saturazione degli spazi (come avrà modo di ricordare Harold Acton "il gusto di Loeser in fatto di mobili era di un'austerità sconcertante"). Sempre in questi ambienti, nei quali il mecenate si trasferirà definitivamente solo nel 1915, troverà spazio la sua notevolissima collezione di dipinti di Cézanne, artista che fu tra i primi ad apprezzare. "La villa fu in questi anni luogo di ritrovo di appassionati d'arte e intellettuali; tra questi Loeser (dopo aver rotto attorno al 1895 i rapporti con Bernard Berenson) si legò in modo particolare a Roger Fry e a Herbert Horne, con il quale condivise molti interessi e che, a detta di Mabel Dodge, fu l'unico suo vero amico" (Paolini 2013). Davanti alla residenza, alla quale si giunge tramite un viale fiancheggiato da cipressi e oleandri, è un gradevole e contenuto giardino all'italiana. Nel repertorio di Bargellini e Garneri è la trascrizione di due epigrafi: la prima, presente sulla torre, ricorda Charles Loeser e la donazione della sua "insigne raccolta di dipinti e statue" al Comune di Firenze; la seconda reca memoria di come nella residenza abbia abitato tra il 1902 e il 1903 lo scrittore norvegese Hans E. Kinck. Attualmente il complesso è una delle due sedi della International School of Florence. |
Bibliografia
dettaglio |
Carocci 1906-1907, II, 1907, p. 212; Barfucci 1958, pp. 272-273; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 23; Lensi Orlandi 1978, II, pp. 74-75; Fauzia Farneti in Zangheri 1989, p. 439; Cesati 2005, I, p. 273; Paolini 2013, pp. 83-84, n. 61. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Alta Macadam, Americans in Florence. A complete guide to the city and the places associated with Americans past and present, Milano, Giunti editore, 2003, pp. 54, 125, 137; Claudio Paolini, Il sistema del verde. Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell'Europa dell'Ottocento, Firenze, Polistampa, 2004, p. 46; Cézanne a Firenze. Due collezionisti e la mostra dell'Impressionismo del 1910, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 2 marzo-29 luglio 2007) a cura di Francesca Bardazzi, Milano, Mondadori Electa, 2007; Serena Pini, Charles Loeser da Villa Torri Gattaia alla donazione di Palazzo Vecchio, in Le stanze dei tesori. Collezionisti e antiquari a Firenze tra Ottocento e Novecento, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Medici Riccardi, 3 ottobre 2011-15 aprile 2012) a cura di Lucia Mannini con il coordinamento scientifico di Carlo Sisi, Firenze, Polistampa, pp. 165-167. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Sulla villa sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito della Associazione Charles Loeser e da quello della International School of Florence. |
Codice SBAPSAE |
FI1180 |
ID univoco regionale |
90480170133 |
Data creazione |
12/01/2016 |
Data ultima modifica |
05/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
comunità straniera (inglese, americano, tedesco). |
Localizzazione |
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