Quartiere |
Arcetri |
Ubicazione |
Via di San Leonardo 11- 13 |
Denominazione |
Villa Razzolini |
Altre denominazioni |
Villa Brocklebank |
Affacci |
. |
Proprietà |
Guidetti, Catastini, Niccoli, Cavalieri, Petrucci, Baldocci, Spinelli, Razzolini, Brocklebank, Spelman. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Hale William Gardner, Peiscotto Ernest. |
Note storiche |
"La Villa Razzolini, d'impianto Cinquecentesco, s'affaccia sulla strada, ma le finestre, alte dal suolo, sembrano cercare un orizzonte più lontano". Così il repertorio di Bargellini e Guarnieri segnala la residenza, della quale è Guido Carocci a fornirci puntuali notizie, tratte dalle sue ricerche d'archivio, relative alla sua lunga storia. Originariamente era qui, come risulta al catasto del 1427, una delle molte proprietà che i Guidetti avevano nella zona, venduta nel 1561 ai Catastini, portata poi in dote nel 1587 ai Niccoli di Cortona che due anni dopo la vendevano ai Cavalieri di Roma, dai quali l'acquistavano i Petrucci nel 1598. In questo arco di tempo, visto il carattere della residenza che è proprio dell'architettura del XVI secolo, si deve ritenere che l'originaria proprietà si trasformasse in casa da signore. I Petrucci mantennero la proprietà più a lungo dei precedenti, portandola poi in dote ai Baldocci (1663, Carocci segnala negli interni delle pitture recanti stemmi con le armi di parentela congiunte Petrucci e Baldocci datate al 1666) e da questi, in eredità agli Spinelli. Al tempo del Carocci, dopo essere stata dei Razzoli, la villa era nelle disponibilità (assieme a villa San Leonardo) del facoltoso banchiere e collezionista inglese Thomas Brocklebank, dal quale sarebbe poi passata, nel 1919, agli Spelman (vedi in questa stessa via ai civici 18-20). La facciata sulla strada, nonostante i molti passaggi di proprietà, conserva il carattere cinquecentesco: ha un andamento leggermente concavo che, grazie all'allontanarsi del muro perimetrale dal lato opposto, consente alla strada di determinare uno slargo che sembra segnare l'importanza del luogo. Il prospetto, di disegno oltremodo semplice, presenta al piano terreno quattro finestre inginocchiate che si affiancano al portale centrale, ad arco, al quale si accede tramite una doppia scaletta. Sul portale è una mensola in pietra che sembra suggerire l'antica presenza di un busto o simili. Al piano superiore si allineano cinque semplici finestre, la centrale in asse con la torre colombaia, che svetta oltre la linea di gronda della fabbrica. Su questa torretta è una ulteriore finestra servita da un balcone con ringhiera bombata in ferro, evidente intervento più tardo. Ugualmente recente, costruita su commissione dei Brocklebanck, è la loggia su colonne che caratterizza il prospetto a sud, mentre quello verso il giardino mantiene il carattere cinquecentesco. Negli interni Lensi Orlandi segnala pitture murali di gusto neogotico raffiguranti la vita di San Giovanni ospitaliero eseguite dal pittore americano William Gardner Hale e decorazioni neobarocche di gusto veneziano, a caratterizzare la sala da musica, opera di Ernest Peiscotto, ugualmente americano. I muri di recinzione del giardino a nord, lungo la via, presentano una decorazione a graffito a motivi geometrici. |
Bibliografia
dettaglio |
Carocci 1906-1907, II, 1907, p. 222; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 133; Lensi Orlandi 1978, II, p. 83; Giampaolo Trotta in Zangheri 1989, pp. 427-428; Cesati 2005, II, p. 587; Firenze 2005, p. 524. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
25/01/2016 |
Data ultima modifica |
05/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
comunità straniera (inglese, americano). |
Localizzazione |
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