Quartiere |
Arcetri |
Ubicazione |
Via di San Leonardo 50- 52- 54 |
Denominazione |
Villa La Luna |
Altre denominazioni |
Palagio della Luna, villa Vay de Vaya |
Affacci |
via Giovanni Schiaparelli, viale Niccolò Machiavelli |
Proprietà |
Della Luna, Barducci Chierichini, Pandolfini, Morelli, Vay de Vaya. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La storia della proprietà è stata ben documentata agli inizi del Novecento - quando la villa era già adibita a collegio e convitto ecclesiastico - da Guido Carocci che - dopo aver ricordato come la denominazione ancor oggi in uso si sia originata del nome della famiglia Della Luna, proveniente da Montevarchi, che nel Quattrocento edificò il palagio - informa di come i documenti d'archivio datino al 1645, poco dopo l'estinzione del precedente casato, il passaggio della proprietà nella famiglia Barducci Chierichini e, nel 1724, per via ereditaria, nei Pandolfini. Al tempo del Carocci la proprietà era Morelli i quali, per quanto si intuisce, intervennero con non meglio precisati lavori in particolare sulla parte tergale dell'immobile, "riducendolo all'aspetto presente". Tuttavia, a detta dello stesso Carocci, la villa era ed è ancora "da considerarsi una delle più belle ville della collina di Arcetri e se nella facciata rivolta al Viale de' Colli, modernamente rifatta, nulla apparisce della sua antica struttura, resta quasi intatta nelle belle forme caratteristiche del XV secolo la parte che corrisponde su via S. Leonardo, ov'è un cortile con portico elegantissimo". Nell'ultimo secolo non sembrano intervenuti mutamenti significativi rispetto a quanto descritto, se non lavori tesi a restaurare e mantenere nella sua misurata eleganza la proprietà, che appunto su via San Leonardo documenta delle sue antiche origini, con i molti e articolati corpi che la costituiscono. Del palagio quattrocentesco, in particolare, attesta il corpo di fabbrica a torre posto a nord, da identificare con il nucleo più antico della fabbrica (restaurato negli anni ottanta del Novecento ha evidenziato le tamponature delle aperture originarie). Lungo la strada, a documentare l'ultima proprietà nota (ricordata nel repertorio di Bargellini e Guarnieri) è un bassorilievo in una nicchia di fattura moderna, raffigurante la Madonna, con uno stemma in marmo e l'iscrizione "In memoriam C.B. contessa Vay de Vaya". |
Bibliografia
dettaglio |
Bacciotti 1879-1886, III, 1886, pp. 272-273; Carocci 1906-1907, II, 1907, p. 226; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 134; Lensi Orlandi 1978, II, p. 84; Giampaolo Trotta in Zangheri 1989, p. 412; Cesati 2005, II, p. 587. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
25/01/2016 |
Data ultima modifica |
05/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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