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Quartiere Extra moenia (San Miniato)
Ubicazione Via dell'Erta Canina 51- 53
Denominazione Villa Bellavista
Altre denominazioni Villa Il Paradisino, ville Bellevue, villa Funaioli
Affacci viale Galileo 4
Proprietà Opera di San Miniato al Monte, Arte dei Mercatanti (Calimala), Miniati, Barducci delle Pozze, Martini, Giacomini, Serrati, Funaioli.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Tacca Pietro, Ciseri Antonio.
Note storiche La villa sorge nel punto in cui il nuovo stradone poggiano taglia l'antico tracciato di via dell'Erta Canina, di modo che si osserva una situazione in tutto simile a quella verificabile all'incrocio tra questo stesso viale Galileo e via di San Leonardo: antiche residenze sorte lungo il medioevale percorso di pellegrinaggio che dalla porta di San Niccolò saliva alla basilica di San Miniato furono a partire dagli anni settanta dell'Ottocento riconfigurate per godere del nuovo e prestigioso affaccio sulla passeggiata. Così è per villa Bellavista (o Il Paradisino), ultimo degli edifici che formano il borghetto del Castello di Arcetri. Guido Carocci (1907) ne ne ha così ricostruito la lunga storia: "In origine faceva parte dei beni annessi al Monastero di S. Miniato al Monte e venne assegnata al patrimonio dell'Opera amministrata dall'Arte dei Mercatanti. Dai consoli di quest'arte acquistava nel 1506 il fabbricato Angiolo di Francesco Miniati e dai Miniati passava nel 1550 a titolo di dote in Gostanza moglie di Ser Stefano di Lorenzo di Lorenzo Barducci delle Pozze. Da lui comprò la villa nel 1588 il prete Domenico Martini per rivenderla nel 1593 a Filippo di Jacopo Giacomini. Finalmente, nel 1662 l'acquistava Licinio di Lorenzo Serrati, riedificando la villa alla quale aggiungeva di poi altre ville vicine costituendo quel gruppo di fabbricati che successivamente si disse il castello de' Serrati". Secondo la tradizione - come riportato dallo stesso Carocci - qui ebbe lo studio lo scultore Pietro Tacca (in effetti imparentato con i Serrati), mentre nell'Ottocento vi abitò e morì il pittore Antonio Ciseri. Come appare chiaro dalle date legate ai vari passaggi di proprietà, ferma restando l'esistenza di un impianto antico, si deve riconoscere nel corpo centrale il frutto dell'intervento attuato nella seconda metà del Seicento dai Serrati sulla struttura cinquecentesca, mentre nella fabbrica posta ortogonalmente alle precedente (in modo da determinare nel suo insieme una pianta a L) il risultato dei lavori tardo ottocenteschi successivi all'apertura del viale poggiano, ai quali è da ricondurre anche la balaustrata che corona l'intero complesso, così come altri elementi decorativi. Il fronte su via dell'Erta Canina, sia per per l'andamento irregolare sia per le belle finestre seicentesche su mensole, offre comunque una visione oltremodo suggestiva. "Ogni lato breve del fabbricato è serrato da due torrette caratterizzate dalla ripetizione degli stessi elementi, quali le piccole finestre archivoltate, a bifora, sottolineate da conci di pietra. I due piani sono distinti dalla presenza di un lungo camminamento, ora celato dalla vegetazione. All'interno alcuni ambienti presentano i tipici soffitti lignei a cassettoni, propri dell'impianto originale, pareti con brani di affreschi ottocenteschi e stucchi" (Farneti 1989). Sul muro di cinta, dal lato della via, è un tabernacolo con una terracotta robbiana raffigurante la Madonna con il Bambino. Tutta la proprietà si presenta restaurata e mantenuta con cura.
Bibliografia
dettaglio
Carocci 1906-1907, II, 1907, p. 216; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 332, II, 1977, p. 12; Lensi Orlandi 1978, II, pp. 77-78; Fauzia Farneti in Zangheri 1989, p. 390. Campo in corso di revisione.
Approfondimenti Claudio Paolini, Il sistema del verde. Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell'Europa dell'Ottocento, Firenze, Polistampa, 2004, p. 37.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 51392 (veduta del tabernacolo, 1973).
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 18/04/2016
Data ultima modifica 07/10/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags tabernacolo.
Localizzazione
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