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Quartiere Santa Croce
Ubicazione Piazza della Signoria
Denominazione Piazza della Signoria
Altre denominazioni Piazza dei Signori, piazza dei Priori, piazza del Duca, piazza del Granduca, piazza dell'Altezza Reale, piazza Nazionale
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si accede alla piazza dal piazzale degli Uffizi, dal chiasso dei Baroncelli, via Vacchereccia, via Calimaruzza, via dei Calzaiuoli, via delle Farine (canto de' Giugni), via dei Magazzini, via dei Gondi, via della Ninna. La piazza, cuore della città e sede dell'autorità cittadina, fu definita a partire dal tardo XIII secolo in stretto rapporto con il cantiere del palazzo dei Priori (oggi Palazzo Vecchio), con la progressiva demolizione delle case che un tempo si stringevano attorno alla grande fabbrica e che erano sorte in una delle principali aree della Florentia romana, peraltro segnata dalla presenza del teatro cittadino. Più in particolare si tende a datare la sua nascita attorno al 1268, con l'atterramento delle case dei Ghibellini che segnavano lo spazio per mano dei Guelfi vittoriosi a Benevento. Per non gettare le fondamenta del palazzo dei Priori sul terreno 'maledetto' dove erano state le case degli Uberti ribelli, la grande fabbrica che poi avrebbe dominato lo spazio fu eretta verso l'antica chiesa di San Pier Scheraggio: "E poiché il detto palazzo non si ponesse in sul terreno dei detti Uberti, coloro che l'ebbero a fare puosono smusso" (Giovanni Villani). Al 1385 si data la notizia di una sua prima pavimentazione. Con la costruzione della loggia della Signoria (si veda alla voce loggia dei Lanzi) e del Tribunale della Mercatanzia lo spazio assunse la particolare configurazione che ancora oggi lo caratterizza, decisamente irregolare, sviluppandosi con una forma a L su due lati del palazzo dei Priori. In quanto luogo deputato alle riunioni del popolo e alle varie manifestazioni proprie della vita sociale cittadina, la piazza ha visto nel corso dei secoli i fiorentini raccogliersi per le feste, gli affari, le sollevazioni, gli annunci di guerra, le arringhe e i comizi, così come per le pubbliche esecuzioni, quale quella del 23 maggio 1498, quando Girolamo Savonarola fu impiccato e bruciato per eresia nello stesso luogo in cui, con i suoi discepoli, aveva fatto ardere il cosiddetto 'falò delle vanità' (una targa sulla lastricato, di fronte alla fontana del Nettuno, ricorda l'evento). Tra le trasformazioni subite nei secoli successivi da annotare quella legata alla costruzione della fabbrica degli Uffizi - anche per il suo determinare una nuova prospettiva verso il fiume Arno - e quella ottocentesca con l'atterramento della così detta tettoia dei Pisani e la costruzione del palazzo delle Assicurazioni Generali in stile neorinascimentale. Oltre alla forte impronta data alla piazza dagli edifici citati, è poi di assoluto rilievo la presenza di innumerevoli statue dislocate sul fronte del Palazzo Vecchio a partire dal David di Michelangelo (ora qui in copia), alle molte ricoverate all'interno della loggia de' Lanzi, a quelle che segnano liberamente lo spazio quali la fontana del Nettuno e il Monumento equestre di Cosimo I (si veda alle rispettive schede), tanto da fare del luogo uno straordinario museo all'aperto della statuaria, dall'antichità fino all'Ottocento. Per quanto riguarda la pavimentazione sono da ricordare le polemiche che hanno accompagnato l'attuale, a lastrico, realizzata a partire dal 1988 con varie interruzione del cantiere, polemiche sia legate a presunte irregolarità nella conduzione dei lavori, sia alle ipotesi poi scartate di riproporre una pavimentazione in cotto (storicamente documentata) e di realizzare un percorso archeologico sotterraneo a testimoniare degli importanti rinvenimenti della Florentia romana e della Firenze alto medioevale e medioevale legati agli scavi condotti per lotti negli anni immediatamente precedenti l'intervento, tra il 1982 e il 1988 (il sottosuolo della piazza è considerato il maggior complesso di archeologia urbana esistente in Toscana e uno dei più cospicui d'Italia). Per quando concerne invece la denominazione del luogo, come sintetizzato dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze del 1913, la si spiega "perché nel Palazzo dei 'Signori', oggi detto Palazzo Vecchio, costruito da Arnolfo nel 1298, ebbe la residenza il Governo del Comune, chiamato 'la Signoria'". Oltre agli altri nomi assunti nel tempo a registrare i vari passaggi di potere nel governo della città (piazza del Duca, piazza del Granduca, piazza dell'Altezza Reale, e via dicendo), si ricorda come, nel 1799, sotto la breve denominazione francese, lo spazio venisse intitolato piazza Nazionale. L'attuale denominazione, già attestata nel corso del '400, è tornata in onore con l'unificazione d'Italia. Per quanto è stato qui riassunto e per la presenza di fabbriche e monumenti capaci di compendiare buona parte della storia della città di Firenze, la piazza è da considerare di eccezionale valore storico e artistico.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, pp. 67-68, n. 132; Stradario 1913, p. 129, n. 906; Stradario 1929, p. 108, n. 983; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 41-72; Ciabani 1984, pp. 236-237; Stradario 2004, p. 436; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 79.
Approfondimenti Melchiorre Missirini, La piazza del Granduca di Firenze co' suoi monumenti, disegnati da Francesco Pieraccini, incisi da Gio. Paolo Lasinio e dichiarati da Melchior Missirini, Firenze, Bardi, 1830; Marco Lastri, Piazza del Granduca, e feste di S. Giovanni, con più la festa de' Pazzi, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 3-10; Guglielmo Maetzke, Gli scavi di Piazza della Signoria a Firenze, in "Prospettiva", iii, 1975, pp. 64-66; Marco Marchesini, L'unificazione spaziale di Piazza della Signoria, in "Parametro", XXV, 1994, 202, pp. 83-53; Marco Marchesini, Gli Uffizi e la rottura della scatola muraria di Piazza della Signoria, in "Parametro", XXV, 1994, 203, pp. 86-87; Giovanni Fanelli, Piazza della Signoria: la vita urbana nel corso del tempo, Firenze, Edizioni Aida, 2003; Francesco Vossilla, La piazza, l'Arengario, la Loggia della Signoria, in Palazzo Vecchio, a cura di Carlo Francini, Cinisello Balsamo (Mi), Banca Toscana, 2006, pp. 36-47; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 57-58.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online e dalla dettagliata voce Piazza della Signoria su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 17/03/2017
Data ultima modifica 27/05/2020
Data ultimo sopralluogo 21/03/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (piazza), lastrico.
Localizzazione
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