Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Via del Proconsolo 8 |
Denominazione |
Palazzina Pazzi |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Bartolucci, Pazzi, Tanagli, Boscoli, Bandini, Gherardini, Guadagni. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Bargellini Piero. |
Note storiche |
L'edificio fu in antico dei Bartolucci e da questi passò nel 1420 ai Pazzi, dal cui palazzo principale questo era diviso per mezzo di un chiasso. Successivamente alla congiura dei Pazzi fu confiscato e acquistato nel 1478 dai Tanagli i quali, nel 1482, lo vendettero ai Boscoli. Nel 1550 risultava della famiglia fiorentina dei Bandini. Attualmente si presenta nelle forme definite da un intervento di restauro attuato attorno al 1910 su progetto dell'architetto Ezio Cerpi (sul quale si tornò a intervenire nei tardi anni sessanta del Novecento), che ha riportato a vista il paramento in pietra forte della porzione antica, a ricordarne origine trecentesca della fabbrica. Così nello stradario di Bargellini e Guarnieri (1978): "Segue, al n. 8, ben restaurato, il Palazzetto Pazzi, che uno strettissimo chiassolo, ora accecato e diventato gabbia d'una ripida scala, divideva dal nuovo quattrocentesco Palazzo Pazzi". Abitò qui, nei primi anni trenta del Novecento, ospite dei suoceri, "in grandi stanze coi soffitti a cassettoni di quercia e i camini patriarcali" (Cecconi 2009), lo stesso Piero Bargellini, fondandovi la rivista "Il Frontespizio". Attualmente, in ragione degli interventi attuati nel corso del Novecento, la facciata evidenzia chiaramente le due porzioni e le due diverse età della fabbrica: a costituire la porzione antica sono al terreno due fornici ad arco ribassato, sui quali si sviluppano un alto mezzanino e un piano nobile. Qui si allineano sul marcadavanzale tre finestre, affiancate da ferri da facciata (cicogne, ferri da bandiera), di evidente fattura otto novecentesca, che tuttavia rendono ancor più plausibile l'immagine medioevale della casa. Ad incorniciare questa porzione è un asse a sinistra (frutto della chiusura del chiasso già citato) che si sviluppa in altezza collegandosi ai tre piani di soprelevazione dell'edificio, intonacati e sufficientemente anonimi. |
Bibliografia
dettaglio |
Palazzi 1972, p. 132, n. 241; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 191; Paolini 2008, pp. 175-176, n. 267; Cecconi 2009, p. 25; Paolini 2009, pp. 251-252, n. 356. |
Approfondimenti |
Per il carattere artistico cittadino, in "Arte e Storia", XXX, 1911, 5, pp. 156-157; Restauro di facciate, in "Arte e Storia", XXX, 1911, 8, pp. 252-253. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
06/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
26/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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