Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Borgo Pinti 83 |
Denominazione |
Casa dei Catecumeni |
Altre denominazioni |
. |
Affacci |
. |
Proprietà |
Pia Casa dei Catecumeni di Firenze |
Architetti - Ingegneri |
Ingnoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Di una casa dei Catecumeni posta in questo tratto, "in prossimità del palazzo che fu poi dei Panciatichi", accenna Angiolo Pucci nel suo repertorio sui giardini di Firenze redatto tra gli anni venti e trenta del Novecento, in ragione di una notizia antica che menziona un orto, presumibilmente esteso, di pertinenza dell'edificio: "nella Filza delle Stime fatte nel 1782, troviamo che tra le stime del quartiere di S. Giovanni è indicata la casa dei catecumeni in via Pinti, per la quale si accenna a un orto con stanza in fondo". A corredo della notizia Angiolo Pucci allega la pianta della proprietà dalla quale risulta che anche le due case limitrofe erano a quella data allivellate o appigionate agli stessi Catecumeni. Un documento conservato presso l'Archivio Storico del Comune di Firenze sempre del 1782 (coll. CA1184, Relazione e piante di vari stabili esistenti nel quartiere di San Giovanni), mostra tutta le proprietà di questo tratto di strada, per cui, tenendo conto dell'ordine di questa successione, si può ipotizzare che la casa in oggetto (o una di quelle allivellate o affittate) possa corrispondere a parte dell'edificio attualmente segnato con il numero civico 83. Si tratta di un immobile che con lo stesso numero in realtà comprende due più antiche case, comunque ambedue a tre piani, a sinistra di tre assi e con il portone di accesso agli appartamenti decentrato all'estrema sinistra e incorniciato da una ghiera in pietra, a destra di due assi ben distanziati, corrispondenti al terreno ad altrettanti accessi carrabili. Il tutto appare recentemente restaurato e tinteggiato color mattone, comunque ben curato. Per quanto riguarda l'istituto della Pia Casa dei Catecumeni di Firenze, attivo fin verso il 1870 e solo recentemente oggetto di ricerche approfondite, sarà il caso di ricordare come fosse nato nel 1636 per volontà del carmelitano Alberto Leoni, che aveva fondato una fraternita di gentiluomini con lo scopo di ospitare, istruire ed assistere (e anche di tenere sotto sorveglianza per un breve periodo i neofiti ospitati negli alloggi di proprietà della Casa) gli ebrei che intendevano convertirsi al cristianesimo. Posta inizialmente la sede in via Palazzuolo, grazie alle elargizioni del granduca Cosimo III e di importanti famiglie fiorentine l'istituzione si sviluppò significativamente, tanto da spingere i governatori che la gestivano a vendere l'immobile per acquistare "una più vasta casa in via Borgo Pinti" (Passerini 1853), che appunto dovrebbe corrispondere alla nostra. Qui i Catecumeni rimasero fino al 1792 quando si trasferirono presso la canonica di San Michele Visdomini in via dei Servi, quindi nel 1821 in alcuni ambienti del convento della cavalieresse di Malta in via San Gallo e ancora, nel 1862, in via degli Alfani. |
Bibliografia
dettaglio |
Thouar 1841, pp. 123-124; Passerini 1853, pp. 116-119. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Roberto G. Salvadori, Gli ebrei toscani nell'età della Restaurazione, Firenze, 1993, pp. 101-108; Samuela Marconcini, La Pia Casa dei Catecumeni a Firenze, Roma, Viella, 2011; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 196; Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020, p. 28. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
05/09/2018 |
Data ultima modifica |
19/12/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
08/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione |
Localizzazione |
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