Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Gino Capponi 46- 48- 50- 52- 54- 56 |
Denominazione |
Villino Del Nero |
Altre denominazioni |
Villino Ruspoli, Istituto di Santa Maria Riparatrice, Il Conventino |
Affacci |
viale Giacomo Matteotti |
Proprietà |
Del Nero, Guadagni, Torrigiani, Peruzzi, Ruspoli, Serve di Maria Riparatrici. |
Architetti - Ingegneri |
Fortini Agostino, Bellincioni Luigi, Dezzi Bardeschi Marco. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Erano qui, attorno alla metà del Cinquecento, delle case da lavoratore con orti di proprietà dell'Arte della Lana che, nel 1633, furono date a 'livello' al barone Filippo del Nero. Acquistate dagli eredi nel 1703, le case furono progressivamente trasformate in un casino di delizie, fornito alle spalle di un ampio giardino confinante con le proprietà dei Della Gherardesca. Tra il 1755 e il 1762, acquistate altre due case dall'Università dei Tintori, la proprietà fu ulteriormente ampliata e abbellita su progetto dell'architetto Agostino Fortini, al quale dovrebbe essere riconducibile anche la grotta e il prospetto decorato a mosaico realizzata nell'ampio giardino di pertinenza, sul muro di confine con gli ancor più ampi spazi a verde di proprietà dei Della Gherardesca. Sempre nel torno di questi anni sono da datarsi le varie pitture murali che decorano gli spazi interni. Con l'estinzione del casato, per via ereditaria, il complesso passò nel 1823 ai Guadagni e quindi ai Torrigiani Peruzzi che, nel 1834, vendettero al conte Ruspoli. "Nel 1901 il palazzo con giardino, stanzone per fiori, rimesse e annessi, fu da Camilla Ruspoli venduto a Maria Stintzy e da quest'ultima affittato alle suore francesi di Maria Riparatrice. nel 1906 le suore ottennero l'autorizzazione ad abbattere le scuderie, sellerie e altre fabbriche adiacenti, per poter realizzare una chiesa più ampia, in sostituzione della vecchia cappella ricavata all'interno del palazzo. Si ebbe così la demolizione di un corpo di fabbrica separato da quello principale tramite una corte e di una limonaia posta davanti al giardino. La nuova chiesa, realizzata su progetto dell'architetto Luigi Bellincioni e inaugurata il 3 settembre 1907, rappresenta per la cura dei dettagli un interessante esempio del gusto neogotico che ha a lungo caratterizzato il clima culturale fiorentino" (Vaccaro 2017). Per quanto concerne il giardino si segnala la memoria di Angiolo Pucci (risalente ai primi decenni del Novecento) che annota delle cure rivolte allo spazio negli anni della proprietà di Vincenzo Peruzzi, dotato di un pozzo artesiano con "lo scopo di estendere le culture ortive e di piante da frutto per le quali il Peruzzi ebbe spiccata predilezione". "Alla fine della strada, sulla destra, si trova una piccola chiesa ottocentesca, in stile falso gotico, con lo stemma di Firenze sull'architrave e una devota Madonna dello scultore Giuseppe Cassioli, nell'arco acuto della porta. E' la chiesa dove stanno in perpetua adorazione le suore dell'Istituto Maria Riparatrice, fondato da Emilia d'Outremont, baronessa d'Hoogworst" (Bargellini-Guarnieri 1977). Il complesso è attaulmente occupato dal grande albergo Four Season. Si segnala un progetto del 1991-1993 dell'architetto Marco Dezzi Bardeschi per un nuovo accesso al giardino dal viale Giacomo Matteotti, non realizzato. Sul cancello che immette al giardino (civico 54) si segnala lo scudo con armi di parentela congiunte, una scaccata, una riferibile ai Ruspoli (d'azzurro, a due tralci di vite decussati e ridecussati, fruttiferi di un pezzo ciascuno e nodriti su un monte di sei cime, il tutto d'oro). |
Bibliografia
dettaglio |
Fantozzi 1842, p. 391, n. 151; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 198. |
Approfondimenti |
Marco Dezzi Bardeschi: cinque piccole lune, architetture 1991-1993, catalogo della mostra (Firenze, Accademia delle Arti del Disegno, 13-30 gennaio 1994) a cura di Paola Agus, Firenze, Alinea, 1994, p. 91; Vincenzo Vaccaro, Cinque secoli di storia, in Palazzo Scala-della Gherardesca. Four Seasons Firenze. La dimora ritrovata, a cura di Marco Ferri, Firenze, Fingen, 2010, pp. 146-159, in particolare pp. 157-159; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 214-215. |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 162031 (veduta di una scala interna, 1991); 162032 (particolare del prospetto sul giardino, 1991); 162033 (veduta del transetto della chiesa, 1991); 162034, 162035 (vedute degli spazi interni, 1991); 162036, 162037, 162038, 162039, 162040, 162041 (vedute d'insieme e particolari della chiesa, 1991); 162042, 162043 (vedute del vestibolo d'ingresso e dell'androne verso il giardino, 1991); 162044 (veduta d'insieme del prospetto dell'istituto sulla strada, 1991); 162045, 162046 (vedute del cancello e del prospetto della chiesa, 1991); 162047, 162048, 162049, 162050, 162051, 162052, 162053, 162054, 162055 (vedute degli spazi interni, 1991); 162056, 162057 (particolari degli arredi della chiesa, 1991); 162058 (veduta d'insieme del prospetto sul giardino, 1991); 162059 (particolare del soffitto del salone del primo piano, 1991). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa della Capponcina su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
02/10/2018 |
Data ultima modifica |
27/05/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
13/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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