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Struttura della banca dati |
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Quartiere |
Santa Croce (Mattonaia) |
Ubicazione |
Via Giuseppe Giusti 8- 10- 12- 14 |
Denominazione |
Stabile del Mandorlo |
Altre denominazioni |
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Affacci |
. |
Proprietà |
Società Anonima Cooperativa Edificatrice Itala. |
Architetti - Ingegneri |
Grilli O. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
L'area sulla quale si trova l'esteso casamento è documentata nella carta di Firenze del 1910 allegata al repertorio di Walther Limburgher come ancora inedificata, segnata da un terreno già parte degli orti del noviziato di San Salvatore poi passati nelle proprietà dei Panciatichi Ximènes e quindi in quelle dei Rabitti San Giorgio. Lo stesso dato è riscontrabile in varie altre carte e piante della città tra il primo e il secondo decennio del secolo per cui, nonostante il fronte dello stabile si presenti con un disegno che rimanda alla tradizione accademica post poggiana degli ultimi decenni dell'Ottocento, si dovrà concludere che ci troviamo davanti a una realizzazione tarda, da datarsi agli anni venti del Novecento, conseguente alle vendite avvenute attorno al 1923 dei terreni di proprietà dei San Giorgio, al pari di quanto documentato per il casamento antistante a questo (si veda al civico 3). Più in particolare chi scrive tende a identificare lo stabile con quello per il quale una non meglio identificata Società Anonima Cooperativa Edificatrice Itala aveva chiesto al Comune, nel 1924, ottenendolo, il nulla osta per la costruzione di un palazzo al numero 4 di via Giuseppe Giusti, su progetto dell'ingegnere O. Grilli (documenti presso l'Archivio storico del Comune di Firenze). La facciata è organizzata su tre alti piani, organizzati su quindici assi che tuttavia determinano tre distinti corpi, ciascuno di cinque assi, con relativo portone centrale e balcone soprastante all'altezza del piano nobile (il corpo al centro si distingue per una maggior ampiezza del balcone che congiunge tre assi), finestre con timpani ora triangolari ora curvilinei, mensole e cornicioni aggettanti. Non manca il finto bugnato al terreno, di modo che, come accennato, il tutto ci appare una replica dei grandi stabili realizzati nei decenni precedenti dalla Società Anonima Edificatrice su progetto dell'architetto Enrico Guidotti, in questo caso ancor più enfatico nel suo rimandare alla tradizione architettonica locale cinque seicentesca riletta nell'ottica borghese del nuovo secolo. |
Bibliografia
dettaglio |
Nessun dato rilevato. |
Approfondimenti |
Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020, p. 55. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
20/01/2019 |
Data ultima modifica |
19/09/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
15/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione |
Localizzazione |
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